Arriva Cappuccetto Rosso... il cibo (e le fiabe) portano in casa la speranza

In questo drammatico periodo molti ristoranti ed esercizi commerciali si sono organizzati con consegne a domicilio: un modo bello e creativo per continuare a lavorare, seppur in condizioni di grande difficoltà, e garantire un servizio ai cittadini portando nelle loro case i sapori della ristorazione italiana, che è sempre un toccasana per il palato e anche per la mente.

C’è però chi ha pensato di fare qualcosa di ancora più originale e particolarmente utile al tempo del Covid-19: a Pontassieve, capoluogo della Valdisieve nella prima provincia a sud est di Firenze, infatti, un gruppo di amici composto da uno chef, alcuni comunicatori del wine & food, grafici ed operatori del settore enogastronomico ha inventato il progetto “Cappuccetto Rosso – Cibi e Storie a casa tua”.

“Finché ci sono buone storie da raccontare non si è mai soli – dicono gli ideatori – né si è mai soli con del buon cibo caldo, proprio come l’abbraccio saporito e affettuoso che Cappuccetto Rosso recava a sua nonna, sfidando il virulento lupo e la buia foresta. Ed è con la voglia di dare una mano in questi giorni difficili che nasce la nostra idea di consegna a domicilio di mangiari e parole ai tempi del virus cattivo”.

In pratica ogni giorno, presso i locali della locanda dello chef attualmente chiusa al pubblico, vengono preparati dei panieri con un gustoso piatto, un contorno e una rassicurante favola ad accompagnarlo. Del resto, non sono proprio le favole il più antico ed efficace viatico per esorcizzare la paura e sentirsi vicini?

Cibo e fiabe arrivano a prezzi popolari al domicilio dei cittadini, che possono trovare tutte le informazioni sulla pagina facebook di “Cappuccetto Rosso – Cibi e Storie a casa tua” ed ordinare via telefono o whatsapp, aggiungendo magari del buon vino scegliendo dall’elenco di una delle più importanti aziende vitivinicola del territorio.

“In questi giorni – spiegano ancora Stefano e Francesco, rispettivamente chef e comunicatore che hanno partorito l’idea – in cui dobbiamo tenere i nostri affetti distanti nella speranza di poterli riabbracciare presto, ci siamo chiesto come potessimo trasmettere calore e vicinanza agli altri. E ci siamo anche domandati come, a partire dalle nostre professioni, potessimo renderci utili in un momento in cui ci sentiamo così indifesi. Ed ecco l’idea di Cappuccetto Rosso con una ricetta semplice ma efficace: piatti genuini e storie da raccontare. Due mondi che ci riportano a una dimensione infantile, dove istintivamente sapevamo come esorcizzare le paure: con un abbraccio, una ricetta della nonna, una favola della buonanotte. Di fronte a questa emergenza rischiamo di comportarci come bambini spaventati; tanto vale usare le armi che avevamo da piccoli e che crescendo abbiamo messo da parte: la condivisione, la fiducia reciproca e la solidarietà. Il nostro Cappuccetto Rosso porta piatti genuini a un prezzo sociale, favole da riscoprire e sorrisi da ricambiare. Vogliamo riempire le case di affetto e di sapori genuini: così, quando il virus cattivo sarà stato sconfitto, forse sarà più facile riprendere a vivere e tornare ad abbracciarci.”

E, considerato il successo che l’idea sta raccogliendo, i panieri e le fiabe ogni giorno diversi sia nel menu gastronomico che in quello letterario stanno davvero aiutando tante persone ad affrontare la prova della quarantena con lo stesso spirito con cui Cappuccetto Rosso sfidava il lupo cattivo. Nella speranza di sconfiggere prima possibile questo nemico invisibile e, come suggeriscono le favole più belle, tornare a vivere felici e contenti. E magari anche un po’ più consapevoli e saggi.

Ultima modifica: Ven 17 Apr 2020