I giornalisti possono essere come i pastori del presepe (4.0) - #ilmiopresepe/4

I pastori, facile. Sono loro i personaggi che più si avvicinano ai giornalisti, nel presepe: raccolgono la notizia, si stupiscono, la pesano, la infiocchettano e poi la diffondono. Intendiamoci: non sono tutti belli e buoni, questi pastori, anzi. Spesso hanno la barba lunga e incolta e magari sono sporchi, per le ore trascorse sulla strada a scarpinare, alla ricerca dell’approfondimento, per capire la verità. Come dite? Ne sono rimasti pochi di questo genere di cronisti? Vero, ma ancora ce ne sono e altri, pure in pullover e al caldo dell’ufficio o della camera, smanettano sul computer facendo indagini a tutto campo, novelli pastori 4.0.

Se il mestiere è ...analogico o digitale, vecchio o nuovo, occorre pur sempre “un cuore aperto” – come dice uno che se ne intende, Vincenzo Mollica - per cogliere l’essenza delle cose e saperla trasmettere.

E allora la notizia – o, meglio, la Notizia – i giornalisti dovrebbero cercarla e diffonderla tutti i giorni, nel fatto quotidiano, nell’assurda tragedia come nella gioia dell’evento unico e grandioso, sapendola individuare, catalogare, trasportare in verità (per quanto possibile, ma sempre in onestà) e anche confezionare perché il lettore ha bisogno di gentilezza, di curiosità, di sollecitazione, di rispetto, di amore.

E quei pastori di duemila e oltre anni fa si diedero da fare, eccome, tanto da coinvolgere un mare di gente nonostante la fama non del tutto cristallina “conquistata” su un campo difficile come quello loro: gente dalla scorza dura, abitanti delle buie grotte o delle sconfinate praterie dal cielo stellato, pronti a tutto, spesso col coltello a portata di mano a respingere improvvisi assalti. Pastori e banditi, alcuni, come in tutte le categorie, capaci di allinearsi all’Erode di turno; si sa, l’indole umana pare non abbia fatto grandissimi passi avanti.

Ma la maggior parte di questi pastori vuole essere “benedicente”, cioè desiderosa di annunciare, di riportare cose belle o, quando non è possibile, cose vere, autentiche, capaci di informare, di formare, di aprirci cuore e mente. Il Bambino non è forse nato per questo?

Ultima modifica: Sab 26 Dic 2020