Ricominciare, dopo il Covid. Ogni giorno una storia, un racconto, un segnale di ripartenza

(#restart_01) Dopo il Covid c’è un nuovo inizio anche per la nostra professione di giornalisti. E’ una ripartenza, verrebbe da dire. Piena però di punti interrogativi, che si generano dall’incontro tra due crisi: quella del virus, ancora in corso, e quella dell’editoria, che ormai si protrae da tempo.

La pandemia certamente ci lascia un modello diverso di giornalismo. Nel mio settore (quello televisivo) sono state finalmente ‘sdoganate’ le interviste a distanza, abbiamo preso dimestichezza (chi più, chi meno) con il linguaggio scientifico, abbiamo applicato alcune logiche tipiche delle tv allnews anche alle realtà medio-piccole in ambito regionale e locale. Nello stesso momento siamo stati molto più limitati negli spostamenti, ci siamo incollati al computer e anche nella dimensione più ristretta abbiamo imparato a gestire il flusso di notizie e soprattutto di video che ci piombavano addosso. Insomma, abbiamo consumato meno le “suole delle scarpe” e di più la nostra vista.

In generale abbiamo ricevuto maggiore attenzione da parte di tutti e abbiamo recuperato, in media, un po’ di fiducia dell’opinione pubblica. Siamo stati, soprattutto nella prima fase, il ‘galleggiante’ a cui molti si sono aggrappati per ricevere informazioni attendibili e verificate.

E’ un patrimonio che non dovremmo disperdere, questo, quando le cose torneranno del tutto normali. Eppure all’orizzonte restano molte nubi. L’emorragia dei posti di lavoro continua, il precariato per molti giornalisti è una costante, l’equo compenso per tutti, di fatto, resta un miraggio. Persino il futuro del nostro istituto previdenziale è fortemente a rischio.

Dall’altra parte, quella degli editori, si sottolinea che le aziende perdono copie, abbonamenti e pubblicità, che il digitale comprime i ricavi e gli utili, che gli ‘over the top’ cannibalizzano il mercato. Tutto vero, certamente, e allora una soluzione sarebbe un rinnovato sostegno dello Stato, più forte, diretto e selettivo di quello erogato finora.

In questo contesto di profonda incertezza abbiamo chiesto ai nostri preziosi collaboratori di scrivere qualcosa su questa ripartenza. E’ il #restart che utilizziamo come hashtag in questa nuova rubrica che vi terrà compagnia, se vorrete, in questo scorcio di piena estate. E che farà vivere ogni giorno il nostro sito. Proiettandoci anche al congresso nazionale della nostra associazione, che si svolgerà a fine settembre a Roma.

Anche per l’Ucsi ci sarà un #restart, in un contesto che in questi cinque anni (dal congresso di Matera del 2016 ad oggi) è profondamente mutato. E con le nostra antenne ancora sintonizzate sulle parole forti che il Papa ci rivolse appena due anni fa (leggi qui).

Ultima modifica: Sab 14 Ago 2021

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