30/12 - Il 'gioco di ruolo' del presepe. E noi giornalisti che personaggio scegliamo?

Cos'è il presepe? Una rappresentazione simbolica, una tradizione, un modo per trascorrere del tempo in b famiglia. Sì, è tutto questo, ma se fosse anche un gioco di ruolo? Se provassimo a guardare i personaggi, sceglierne uno in maniera impulsiva, d'istinto, perché ci appare più affine a noi, e immaginarlo come nostro avatar? Ognuno troverebbe in quella statuetta dipinta una caratteristica che può aiutarlo a vivere con sguardo diverso il proprio lavoro, la propria vita.

Qualcuno andrebbe sul classico, scegliendo Maria o Giuseppe, capaci di grande determinazione nel portare avanti la propria scelta, il proprio Sì a Dio, fino in fondo, nonostante l'opinione pubblica, nonostante l'avversità dei potenti. E quanto manca, a noi giornalisti, la determinazione nel portare avanti la verità senza farci influenzare, condizionare, convincere a prendere altre strade?

C'è chi si impersonificherebbe in un pastore, appisolato fra le pecore, che ha bisogno di una scossa per iniziare a dire agli altri la buona notizia, rendendosi conto che magari le pecore imparano a seguirlo anche se le notizie sono positive, ma non ci si pensa mai.

Se il gioco di ruolo fosse fatto in redazione, probabilmente i tre Magi sarebbero contesi. Loro che sono esempio di attenzione per i particolari (lo studio delle stelle per trovare la giusta via da seguire), di selezione (i doni scelti con cura) e di dialettica (il dialogo con Erode).

Chi lavora in ufficio stampa probabilmente prenderebbe esempio dall'angelo: chi ha saputo richiamare meglio l'attenzione di tutti, ma proprio tutti, sull'evento del momento? Evento sold-out, gente che è arrivata anche dall'estero per partecipare, giornalisti (gli evangelisti) che hanno scritto di tutti gli aspetti di quella notte, gente che dopo duemila anni ancora continua a parlarne e a condividere foto dei momenti salienti.

Ognuno ha il suo avatar nel presepe, che rappresenta la propria situazione o che si rivela un modello da seguire, nella vita o nel lavoro.

In questi giorni natalizi soffermiamoci davanti ad un presepe, passiamo lo sguardo sul pescivendolo e sulla massaia, sulla fornaia e sul fabbro: uno di loro ha una caratteristica che ci rappresenta e questo minuto di riflessione può darci uno stimolo a svolgere diversamente il nostro lavoro nell’anno che verrà.

Ultima modifica: Ven 29 Dic 2017

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