2/1 - Le sfide del 2018 per il giornalismo e la comunicazione: sette parole chiave, secondo i giovani Ucsi.

Come abbiamo fatto già all’inizio del 2017, abbiamo chiesto ai giovani giornalisti dell’Ucsi di proporci le loro parole-chiave per il mondo della comunicazione nell’anno che è appena cominciato. Per ora ne abbiamo selezionate sette (ar)

CORAGGIO (Mauro Donateo)
Credo che nella comunicazione, in questo 2018, ci voglia più coraggio rispetto al solito, sia di fronte a chi tenta di ostacolare il nostro lavoro con le minacce (e talvolta con la violenza), sia di fronte alle sfide di un mestiere che cambia.

PERMESSO (Michela Di Trani)
Dare una notizia significa entrare nella vita degli altri. Prima di farlo bisogna chiedersi se è possibile farlo con rispetto e carità. La cortesia spegne la durezza e l’aggressività.

UMANITA’ (Benedetta Grendene)
«Homo sum, humani nihil a me alienum puto» (Publio Terenzio Afro): siamo chiamati a raccontare la storia di un’umanità sempre più sofferente e noi dobbiamo essere luce di Cristo, speranza nel mondo.

INCONTRO (Fabio Figara)
E’ la parola giusta per ricordarci che ogni servizio è un’occasione preziosa di interazione con gli altri.

IMPEGNO (Alessandro Porcheddu)
L’informazione parte sempre dal cuore e dalla testa, perciò, a maggior ragione dopo la ‘Settimana Sociale’ di Cagliari, i giornalisti devono prendersi la responsabilità e l’impegno di valorizzare le proposte per rendere più umano e giusto il lavoro.

CURIOSITA’ (Linda Losi)
E’ quello che serve per un giornalismo che approfondisca le notizie senza limitarsi alla superficialità dei fatti.

SAGGEZZA (Riccardo Clementi)
Perché un mondo dal pensiero breve, infestato di fake news, ha bisogno di una comunicazione saggia, sobria e trasparente per leggere la realtà, capirla e fare scelte illuminate.

Guarda il video con le opinioni dei giovani Ucsi dopo la Scuola di Formazione di Assisi (settembre 2017)

Ultima modifica: Lun 1 Gen 2018