Vero o falso? Giovanissimi in difficoltà sui social

Secondo un rapporto dell’Università di Stanford, la maggior parte degli adolescenti non è in grado di distinguere una notizia vera da una falsa sui social. E mentre si discute di “post-verità”, tirata in ballo dopo gli errori nei sondaggi pre-Brexit e pre-Trump, su ilLibraio.it Daniele Bresciani, giornalista prima e comunicatore d’azienda poi, riflette su presente e futuro del giornalismo, e si chiede: "Non è che i giornali muoiono perché hanno smesso di svolgere il loro compito? Non è che più che venire uccisi dai nuovi media si stanno suicidando?"...

Secondo il rapporto dell’Università di Stanford, basato su circa 8 mila studenti delle superiori e dei primi anni di college, la maggior parte dei teenager non è in grado di distinguere una notizia vera da una falsa sui social. Un’incapacità di interpretazione di news, post, commenti e di qualsiasi cosa, in immagini o parole, che provenga da siti o social network che ha dimensioni preoccupanti.L’82% degli intervistati non sa distinguere tra una notizia vera e un contenuto sponsorizzato.
Sostiene Bresciani che “nella desolazione dell’informazione istituzionale – quella fatta dai media canonici insomma, si tratti di carta, tv o siti web ufficiali – occorre cercare di ritrovare una credibilità. E se di cantonate se ne sono prese sempre tante, forse è il caso di provare a porre qualche rimedio e, prima di pubblicare, porsi la domanda: ma sarà vero? Non è che i giornali muoiono perché hanno smesso di svolgere il loro compito? Non è che più che venire uccisi dai nuovi media si stanno suicidando? Certo, prendere un ragazzino che per due soldi butta su un sito ufficiale qualsiasi cosa venga propinata dai social è più economico che mettere lì un professionista attempato con contributi da pagare che magari (orrore!) usa ancora il telefono per telefonare e non solo per WhatsApp. Ma alla fine, paga? È, certamente una questione apertissima ed enorme, e non ho la presunzione di avere risposte adeguate”, ma – ed è anche la nostra conclusione - bisogna cercarle.

Ultima modifica: Mar 28 Mar 2017