Da Lampedusa a Cutro, poco è cambiato
Oggi, 26 febbraio, ricorre il primo tragico anniversario della strage di Cutro. Ecco la riflessione che abbiamo pubblicato nei giorni immediatamente successivi.
Piccoli editoriali per la condivisione e il confronto
Oggi, 26 febbraio, ricorre il primo tragico anniversario della strage di Cutro. Ecco la riflessione che abbiamo pubblicato nei giorni immediatamente successivi.
Il sistema dell’informazione, non solo italiano, si trova ad affrontare oggi le conseguenze di un processo ormai più che ventennale, che ha investito tutti gli attori coinvolti nell’intermediazione giornalistica – dai giornalisti ai media, dai produttori di eventi (politici, aziende, sportivi, artisti, etc.) al pubblico – e che, apparentemente, ha generato una situazione paradossale e nebulosa, in seno alla quale è davvero difficile individuare, e a maggior ragione intraprendere, una via d’uscita.
Suscita una certa tenerezza vedere testate e redazioni fare a gara nel mettere in pagina gli artefatti di ChatGPT, nelle sue ultime versioni, con un florilegio di editoriali, cronache, rassegne stampa o interviste impossibili prodotte con il dispositivo di Microsoft.
Ogni giorno la cronaca ci restituisce casi di cronaca terribili. La narrazione giornalistica, di gesti e atteggiamenti violenti, ci mostra l'entità dell'allarme sociale.
A sedici anni dalla sua scomparsa, l’associazione “Ivan Bonfanti” e l’Associazione Stampa Romana promuovono la XV edizione del premio giornalistico in memoria di Ivan Bonfanti, giornalista e inviato di guerra morto nel luglio 2008 a soli 37 anni.