Opinioni

Piccoli editoriali per la condivisione e il confronto

15 - R di 'Road' e 'Route': alla scoperta delle vecchie strade dei pellegrini per nuovi incontri fecondi.

Percorrere lunghi sentieri affrontando briganti e fiere selvatiche, portando solo un mantello (detto “sanrocchino”, “schiavina” o “pellegrina”), una bisaccia e un bastone (“bordone”); soffermarsi in qualche xenodochio per riposare qualche ora, pregare, venerando le reliquie dei Santi, in chiese, abbazie e monasteri; camminare per ore al giorno, con il viso sferzato dal vento o bruciato dal sole, per espiare le proprie colpe, raggiungendo così Roma, Santiago de Compostela, San Martino di Tours e i santuari micaelici, fino a Gerusalemme: la peregrinatio, il pellegrinaggio medievale, fortemente intriso di questa ricerca spirituale, è sempre stata una pratica di devozione religiosa e popolare.

Q come 'Qualità' dell'informazione. Che passa per la scoperta e il racconto della 'verità dei fatti'.

Che si tratti delle Ong che salvano i migranti in mare o del sindaco che va al ristorante in bermuda, anche nella rarefazione dell’informazione estiva si conferma la difficoltà – e mi riferisco alle redazioni, non ai social network – di raccontare i fatti. Per capire cosa realmente succede – cioè quali sono, i fatti - occorre sgomberare il campo da quintali di commenti, chiacchiere, substrati ideologici, sparate pregiudiziali.

La giustizia riparativa. Quali prospettive? Confronto al Meeting di Rimini.

Il pubblico numeroso che giovedì 24 agosto ha partecipato al Meeting di Rimini all’incontro dedicato al tema della giustizia riparativa, è stato un segno evidente che testimonia quanto l’esperienza del diritto faccia parte del tessuto del nostro vivere quotidiano e non sia solo una prerogativa dei giuristi. «“Vogliamo giustizia” è un’espressione molto ricorrente, ma cosa significa fare giustizia per una persona che ha subito una grave perdita umana e affettiva?»:

14 - Q come 'Qualità' dell'informazione. Che passa per la scoperta e il racconto della 'verità dei fatti'.

Che si tratti delle Ong che salvano i migranti in mare o del sindaco che va al ristorante in bermuda, anche nella rarefazione dell’informazione estiva si conferma la difficoltà – e mi riferisco alle redazioni, non ai social network – di raccontare i fatti. Per capire cosa realmente succede – cioè quali sono, i fatti - occorre sgomberare il campo da quintali di commenti, chiacchiere, substrati ideologici, sparate pregiudiziali.

P come 'Parteggiare'. Il nostro dovere di raccontare i fatti.

Cosa significa raccontare i fatti? Cercare di essere fedele alla realtà? Fare cronaca? Non parteggiare? Nel suo significato etimologico, la cronaca è il narrare i fatti esponendoli secondo il loro corretto ordine temporale. Detta così, sembrerebbe un gioco da ragazzi. E invece la grandezza di un giornalista sta proprio qui. Vedere e toccare i fatti, fuori da una redazione, per le strade. Se si è un ufficio stampa, fuori dalle stanze, sui luoghi e in mezzo alle persone che bisogna raccontare. Accostarsi ad essi cercando di dimenticare il pre-giudizio, che ognuno di noi ha per forza rispetto a una determinata situazione ma che bisogna provare a mettere da parte per osservare le cose così come sono.