Il 'coordinamento' italiano, una 'buona pratica' per la difesa dei giornalisti

La protezione dei giornalisti è un obiettivo importante e condiviso a livello europeo.

Così nei giorni scorso si sono chiusi i lavori del Comitato del Consiglio d’Europa che si occupa anche di questo tema. Ed è intervenuto Pierluigi Mazzella, il rappresentante italiano, che ha illustrato l’istituzione in Italia, presso il Viminale, del Centro di coordinamento per le attività di monitoraggio, analisi e scambio permanente di informazioni sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti (e, nel 2018, del suo organismo operativo di supporto). Ai lavori di questo organismo partecipano la Federazione nazionale della Stampa italiana e l'Ordine dei giornalisti, oltre ai rappresentanti del Ministero e della Polizia di Stato.

Il nuovo meccanismo di tutela è di grande rilievo, perché vi partecipano le rappresentanze dei giornalisti. Tutto questo favorisce un’osservazione più attenta e un’azione più incisiva per la protezione dei giornalisti minacciati da associazioni criminali e frange politiche estremiste.

Negli ultimi anni il Consiglio d'Europa, dopo la ‘Raccomandazione’ del 2016, ha rafforzato il proprio impegno a garanzia della protezione dei giornalisti minacciati di violenza. E la situazione italiana è oggettivamente tra quelle più 'critiche'.

Ultima modifica: Sab 8 Giu 2019

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