Cosa significa l'Ucsi per un giovane giornalista. Le risposte danno ottimismo e impongono responsabilità

Alla vigilia dell’incontro dell’Ucsi con Papa Francesco abbiamo affidato una piccola riflessione ad alcuni dei nostri giovani. La domanda che ci siamo fatti è: “quale significato ha oggi un’associazione come la nostra?”. Le risposte ci confortano e ci fanno essere ottimismi. Ma danno anche a tutti noi grandi responsabilità per il futuro. (ar)

Mauro Donateo
Stress, ansia, frenesia. Continue telefonate, il pezzo che deve essere inviato in breve tempo. E tutto accompagnato da un “buon” contratto da precario. È questo il “pane quotidiano” che molti giovani giornalisti vivono sulla propria pelle. Certe dinamiche, se vissute senza la possibilità di confrontarsi con colleghi ancora attenti all’etica della professione, rischiano di spegnere la passione in chi si avvia al mestiere giornalistico. Allora ecco l’importanza di un’associazione come l’Ucsi, una grande famiglia di professionisti, dove crescere in serenità e amicizia.

Francesca Di Palma
Fra le mille difficoltà della professione giornalistica per un giovane, che spesso si trova ad affrontare realtà di precariato e insicurezza non solo economica, appartenere all’Ucsi rappresenta un valore aggiunto. Il lavoro giornalistico oggi più che mai ha mille sfaccettature, si declina in varie modalità, e gli stessi mezzi di comunicazione cambiano e si aggiornano così velocemente che quasi ogni giorno ci si trova ad affrontare nuove sfide. Per questo credo che un’associazione come l’Ucsi costituisca in primo luogo uno spazio di confronto su percorsi professionali comuni ad altri e un’opportunità di scambio di idee ed esperienze che possono arricchire. Gli eventi formativi che vengono proposti sono poi un’occasione abbastanza unica per ritrovarsi a riflettere e a lavorare su quanto si vive quotidianamente in ambito professionale.

Andrea Cuminatto
Il mestiere del giornalista è il migliore che c'è, o almeno lo credevo quando dai banchi di scuola sognavo romanticamente che da grande avrei raccontato il mondo con un taccuino in tasca e le scarpe consunte. Poi cresci, la realtà ti viene sbattuta in faccia e capisci che per la gente il giornalista è quello da insultare perché mente sempre, per i potenti è quello da zittire perché crea problemi, per gli editori è quello da sfruttare perché ha poco valore. È quando realizzi tutto questo che capisci la radicale importanza di un'associazione come l'Ucsi, che dia voce alla verità, che educhi all'etica nella professione e nella vita, che faccia capire con l'esempio quotidiano quanto sia fondamentale, per il bene di tutta la società, difendere il mestiere del giornalista, quello buono.

Luisa Pozzar
L'Ucsi per un giovane giornalista si potrebbe paragonare, per me, all'ago di una bussola. Una realtà di volontariato puro che non si sottrae mai ad un esercizio di presenza umana, rigore professionale ed attenzione alle relazioni. Si fa strumento di orientamento in un mondo, anche giornalistico, sempre più immerso nel caos. Orientarsi e capire la strada nella professione non è mai semplice. Ucsi è una piccola Stella Polare che può dare sostegno. E non è poco.

Fabio Figara
L'Ucsi rappresenta un'importante opportunità per avvicinarsi al giornalismo, per approfondire temi fondamentali grazie all'incontro con affermati giornalisti ed esperti di varie discipline, per acquisire metodi, tecniche e, soprattutto, per riflettere e prendere coscienza della responsabilità e del ruolo del comunicatore nei confronti dell'intera società.

Michela Di Trani
In questo particolare momento storico-politico-sociale, in cui la professione giornalistica è spesso disprezzata, svalutata, rinnegata, l’Ucsi è la casa comune che mi aiuta a tenere sempre in vita la passione per la professione attraverso la quale coltivare le virtù della verità, giustizia e fraternità .

Riccardo Clementi
Un’associazione come Ucsi è una realtà che, in un tempo fluido e dal pensiero debole qual è il nostro, aiuta tanto per due motivi: il primo è che dà occasione di riflessione, di studio e di approfondimento, merce rara in un mestiere in cui ormai si rischia di planare sulla superficie di tutto senza conoscere niente nel dettaglio; la seconda ragione è legata più a un tema di identità, non intesa nel senso escludente del termine, bensì come elemento di coesione e confronto costruttivo tra persone che hanno la medesima sensibilità sui valori di fondo e ritengono prezioso dialogare e interrogarsi sulla ragion d’essere della professione per tenere sempre viva la scintilla della vocazione.

 

Ultima modifica: Sab 21 Set 2019