Questo è il tempo, se possibile, di trasformare i limiti in opportunità

Come tutti anche noi dell’Ucsi abbiamo deciso, già da giorni, di differire a date da individuare, i nostri appuntamenti nazionali, dal Consiglio previsto a Roma il 29 febbraio al Congresso con rinnovo delle cariche elettive convocato a Torino a fine aprile.

Sono ovviamente sospesi anche gli incontri pubblici in tutte le regioni di Italia, ma noi ci siamo, e il “filo” che cercheremo di mantenere attivo è il nostro sito, del quale ringrazio in particolare il direttore Antonello Riccelli. E’ come un baluardo di resistenza, al tempo dell’isolamento, che ci consentirà di mantenerci insieme come comunità, anche pensando a qualche forma nuova di scrittura o semplicemente di rilancio di notizie di qualche interesse.

Sulla situazione che stiamo vivendo consiglio un blog, un libro, un sito. In aggiunta qualche nota personale.

Un grande tema di questa stagione inedita è il ruolo dell’informazione. Alla ricerca di un bandolo nel rapporto informazione- Coronavirus segnalo il blog di Elisabetta Gandolfi, Ucsi Emilia Romagna e capo redattrice de Il regno di Bologna a questo link

Un libro che penso ci farà bene leggere è quello del virologo Roberto Burioni, che devolverà i proventi ricavati dalle vendite alla ricerca sui Coronavirus. Si intitola VIRUS, la grande sfida Dal coronavirus alla peste: come la scienza può salvare l’umanità, Rizzoli. In edicola dal 10 marzo e in vendita con il Corriere della Sera. Questa la presentazione:
«In giro c'è molta paura, e io credo che il miglior modo per tranquillizzare un bambino che pensa che in una stanza buia ci sia un mostro è semplicemente accendere la luce. È quello che io e Pier Luigi Lopalco abbiamo cercato di fare scrivendo questo libro».

Il sito è quello di una delle tante Parrocchie d’Italia: www.madonnadellasperanza.it: “In questi giorni in cui non possiamo celebrare il rito dell’Eucaristia, siamo invitati a vivere l’Eucaristia”, invita il Parroco, don Dino Pirri, in questo post del 9 marzo

Infine qualche nota personale.
Ho personalmente aderito (credo che vada diffusa al massimo) alla campagna #ioStoAcasa, con l’aggiunta della formula “più che posso”.
Vado in redazione facendo il mio dovere nella convinzione che quello dell’informazione è un servizio, ma rispettando tutte le norme prescritte nella maniera più rigorosa e restrittiva possibile.
Faccio la spesa in orari non di punta e per più giorni.
Rassicuro la figlia che studia fuori Italia che non fa niente se si perde il biglietto aereo fatto due mesi fa, meglio non tornare a fine marzo come aveva previsto, e probabilmente neanche per Pasqua. Continueremo a sentirci, e anche a vederci in video, ma a distanza, fino a quando non sappiamo, ma manteniamoci sereni.
Cerco di convincere la figlia più piccola (17 anni) che magari qualche amico di scuola si può vedere, si, ma non spesso, all’aperto, per poco tempo e non più di due o tre.
L’altro figlio sta lavorando alla tesi, il suggerimento è “quale migliore occasione per un’accelerata?
Poi c’è la mamma, in quarantena volontaria, per ora regge.
L’altra nonna è in una casa di riposo che ha vietato le visite ai parenti. Insistendo un po’ si è raggiunto il compromesso di qualche incontro attraverso il vetro: lei dentro io fuori, sulla terrazza. “La nonna in teca”, mi è venuto da pensare.

Cerco di veicolare poche informazioni e consigli, spesso su richiesta, solo se sicuri e di qualche utilità, altrimenti meglio tacere, e accettare la parziale sospensione del tempo che questo tempo richiede.
Ripensare il proprio stile di vita è qualcosa che ciascuno ha il preciso dovere di fare, mantenendo serenità, e dove possibile trasformano i limiti in opportunità.

Ultima modifica: Lun 9 Mar 2020