Papa Francesco, i nostri anziani e quello scoiattolo che mi vuole parlare

Capita. Rispettando le norme e dunque potendo fare "attività motoria" (obbligatoria per via di quei doppi mali oggi così concausa di tante morti insieme al virus: ipertensione e cuore) capita di passare per quella stradina dietro casa. Comunque nel perimetro dei famosi 200 metri e siccome il contesto è di aperta campagna, il distanziamento non è mai in discussione. Nel senso che su quello stradello asfaltato non ci passa mai nessuno.

Porta alla chiesa parrocchiale (un posto incantevole: vedi tutta Firenze, oggi purtroppo tornata a essere città meravigliosa, non più assaltata da torme di turisti incapaci di capirla). Al di là di quelle poche ore settimanali, domenicali per la precisione, quando in tanti vanno (andavano) a Messa, in via ordinaria le macchine in transito sono sempre poche. Qualche coppietta che ti fa riandare alle nostalgie di un mezzo secolo fa, qualche runner in transito per il parco voluto da Lorenzo (il Magnifico), qualcun altro che va a pregare davanti alla copia della Vergine con tanto di grotta finta che sembra vera. Già in tempo ordinario quella è una stradina, fra olivi e cipressi, che riconcilia con il Creatore: ma in tempi ordinari davvero poche persone devono sentir voglia di riconciliarsi con il Creatore percorrendo la stradina verso Bonistallo: perché appunto, è strada fantasma.

Figurarsi adesso, in tempo di Covid19. Con la chiesa chiusa (il "don" celebra via social in altra chiesa) e con i vincoli alla circolazione in un'area dove quei vincoli è facile rispettarli perché le case sono davvero poche.

Una grande, di case, in realtà c'è. Proprio lungo la stradina. Una splendida villa, chissà perché chiamata "Magra", dove le suore tengono una casa di riposo per anziani. Nel cancello, ovviamente chiuso, qualcuno ha messo il solito cuore colorato con il solito "andrà tutto bene" che non sai quanto sia scaramantico e quanto alimentato da speranza autentica.

Mi ha sempre fatto pensare, passando lì sotto a piedi in tempi normali, qualche urlo di sofferenza in sottofondo. Le demenze senili colpiscono forte e le mura di tante RSA sono abituate a quelle grida davanti alle quali, nella struttura sotto Fiesole dove passai qualche giorno in riabilitazione, non riuscivo ad abituarmi. Provateci voi a sentire quell’anziana nella camera accanto che urla in continuazione: "infermieraaaa, voglio la mammaaaa, mammaaaa dove sei, infermieraaaaa?". O quello che di notte dopo aver sferrato un pugno all'infermiera più giovane scappa nel prato rincorso da tutti gli altri che faticano a fargli capire che la "mammaaaaaa" (sempre lei!) da cui lui vorrebbe andare (e che a occhio e croce dovrebbe avere almeno 120/130 anni) in quel momento sta dormendo e lui proprio non la può disturbare. Già: provateci voi.

Comunque non è questo che volevo dire. Ero partito per scrivere altro. Attorno a un segnale positivo, una occasione di speranza, un esempio di ripartenza. Possibile oppure no.

Pochi metri dopo la RSA, sempre nel limite dei 200, la stradina fa una curva e distingue i campi dal parco di Lorenzo (il Magnifico). Non lo avevo mai visto correre, con quella coda così lunga, proprio sulla stradina per passare dal campo al parco. O, meglio, da due alberi (un olivo non potato e un cipresso scamozzato) separati dalla stradina. E invece, adesso, l'ho visto spesso.

Mi guarda, a presa di giro. E mentre mi avvicino attraversa veloce la strada. Sa bene che il nemico ordinario (le automobili) da qualche giorno non esiste più e lui può scorrazzare. Libero, sicuro. Si è appropriato di ciò che era normale per tanti suoi fratellini chissà quanti decenni fa: la stradina. E' microscopica parte di un fenomeno, controverso, che caratterizza l'Italia sotto isolamento: tanta meno gente a giro, aria più pulita (ma anche timori e tremori per un domani che è già qui).

Quella bestiolina resa felice dalla nostra disgrazia è uno scoiattolino. A me, non particolarmente dotato di fantasia, è subito venuto in mente di chiamarlo Covid. E di pensare a come, quando il virus sarà stato sconfitto, come nulla fosse torneremo presto agli stili di movimento, alle abitudini di inquinamento per le quali tantissime altre persone continueranno a trovare morte prematura nonostante i nostri convegni, le nostre chiacchiere, gli appelli di Greta, l'enciclica di Francesco. Il mio Covid, lo scoiattolino verso Bonistallo, prima di salire sul cipresso, mi guarda. Pare mi sorrida.

Mi prende in giro? Mi vuol dire qualcosa? Boh!

Ultima modifica: Mer 15 Apr 2020