Invertiamo la rotta, c'è ancora una missione che ci attende

(da "Avvenire" del 4 ottobre, sul tema della prossima giornata delle comunicazioni sociali) Tornate a consumare la suola delle scarpe... abbiate il coraggio di invertire la gerarchia delle notizie... tornate ad ascoltare, prima di raccontare. Non solo, ascoltare con l’orecchio del cuore...

In questi anni papa Francesco sta articolando il suo magistero per giornalisti e comunicatori declinando uno stile preciso che richiami la delicatezza della professione e utilizzando un linguaggio anche forte per richiamare comunicatori e giornalisti all’essenzialità di quella che non è impropriodefinire una missione. Cosí, a fronte di un’informazione in crisi di credibilità, fiducia e affidabilità, Francesco indica l’umanizzazione della professione. Difficile, in uno dei nostri mille corsi di aggiornamento, sentirsi invitare a «parlare con il cuore, rendendo ragione della speranza che è in noi, addirittura con mitezza, utilizzando il dono della comunicazione come un ponte e non come un muro ». Francesco non cita parole come sensazionalismo o cinismo, che sempre più sembrano invadere il perimetro del nostro lavoro. Ci invita a un’inversione a U, l’unica in grado di sbloccare una situazione da tempo ferma in una palude dalla quale non si riesce a tirarsi fuori, mentre la diffusione di copie dei giornali e gli ascolti di radiotelegiornali calano inesorabilmente, per registrare picchi saltuari quando si tradisce il senso etico della professione. Il Papa non fa sconti: «In un tempo contraddistinto – anche nella vita ecclesiale – da polarizzazioni e dibattiti esasperati che esacerbano gli animi, siamo invitati ad andare controcorrente».

Rispetto ai precedenti messaggi 'colorati' dalla pandemia, oggi c’è la guerra: «Non dobbiamo temere di affermare la verità, a volte scomoda, che trova il suo fondamento nel Vangelo, ma non dobbiamo disgiungere questo annuncio da uno stile di misericordia, di sincera partecipazione alle gioie e alle sofferenze dell’uomo del nostro tempo ». Verità, dunque, con un non esplicito riferimento al 'pensiero unico', ma anche alla responsabilità: «È uno sforzo richiesto a tutti, ma in particolare agli operatori della comunicazione chiamati a svolgere la propria professione come una missione per costruire un futuro più giusto, più fraterno, più umano».

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L'autore, Vincenzo Varagona, è il presidente nazionale dell'Ucsi

Ultima modifica: Mar 4 Ott 2022

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