Campione sempre. Dedicato a Vialli

Ricordo come se fosse adesso quella mattina d’estate del 1992. Sono trascorsi più di 30 anni, eppure se chiudo gli occhi potrei dire che è successo dieci minuti fa: mio fratello Francesco che urla sotto la terrazza di casa nostra, che sventola la prima pagina di Tuttosport come se fosse una bandiera... “Ricca, abbiamo preso Vialli! È il più forte, si vince tutto!”.

Aveva ragione mio fratello. Avevamo preso il più forte. Non il più figo, non il più social, non il più ricco. Ma il più forte. Per modo di intendere la vita, il calcio, il ruolo di attaccante. Centravanti vero, come non ce ne sono quasi più, agile e scattante nella prima parte di carriera con i fasti blucerchiati, potente e carismatico nella seconda vita alla Juventus, capitano nell’anima con la fascia al braccio affidatagli in campo e nello spogliatoio da Marcello Lippi. Capii che Gianluca avrebbe fatto vincere alla Juve effettivamente tutto il 4 dicembre 1994: sotto di due goal con la Fiorentina a Torino, Vialli tra il 74’ e il 78’ firmò una doppietta storica ma al goal del 2-2, anziché esultare sotto la curva, si liberò dall’abbraccio dei compagni e cominciò ad incitare tutta la squadra per tornare velocemente al cerchio di centrocampo. Quale pareggio? Quale esultanza? Quale accontentarsi? Eravamo la Juve, la partita andava vinta, punto e basta: completò l’opera al minuto 89 un capolavoro di un giovanissimo Del Piero, sospinto nella sua leggiadra classe dalla grinta di Vialli che quel giorno restituì alla sua Juve il significato della parola Mentalità.

Scudetto, Coppa Uefa, Champions League, Coppa Intercontinentale (lui qui se ne era già andato ma aveva forgiato la mentalità vincente). Rovesciate memorabili, spallate e sportellate per fare all’occorrenza reparto da solo, goal di potenza e di classe, sponde per la squadra e giocate balistiche, colpi di testa in ascensore e atleticità da guerriero, questo e molto altro nelle quattro stagioni in bianconero sulle montagne russe con Gianluca capitano. Il centravanti italiano più forte di sempre - campione sul campo ma anche e soprattutto fuori durante e dopo la carriera - ci ha portato così sul tetto del mondo... oggi la sua ascesa è proseguita oltre, verso il Cielo senza fine che assegnerà un posto speciale alle sue rovesciate altrettanto infinite. Perché la grinta del suo sguardo portava il sigillo dell’eterno ed è per questo che, anche se il suo corpo adesso riposa esanime, la sua luce brillerà per sempre... Ciao Campione, ci mancherai

Foto dell'arrivo a Londra (Chelsea) di Vialli realizzata da Riccardo Clementi

Ultima modifica: Sab 7 Gen 2023

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