Le tante strade incrociate con David Sassoli

Il 9 gennaio a Roma c'e stata la presentazione del libro “La saggezza e l’audacia”, che raccoglie 56 discorsi dell’ex presidente del Parlamento europeo, David Sassoli. La prefazione è del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il libro è stato curato dal giornalista Claudio Sardo. L'Ucsi ha dedicato al compianto giornalista Sassoli la propria scuola di formazione di Assisi, qui il ricordo che ne fece il presidente Varagona all'indomani della sua morte.

Vincenzo Varagona (2021)

L'immagine che forse più mi ha colpito, oltre alla folla composta da quanti, a Bruxelles, si sono spontaneamente ritrovati anche solo per condividere un momento di dolore e scoramento, è la foto che ritrae David con Paolo Giuntella. Due amici, colleghi di razza, che – guarda caso – avevano comuni radici, nell’associazionismo cattolico. Eccome, se si vedeva, nello stile, nella profondità dello sguardo giornalistico, che poi è diventato sindacale, e poi ancora politico. La foto è stata offerta dal figlio di Paolo, Tommaso.

C’è chi pensa che oggi non si possa più essere persone come Paolo, come David. Invece sono stati, entrambi, testimonianza di come, per essere bravi, competenti, empatici, umani, sia sufficiente volerlo. Probabilmente David direbbe che non riusciva a essere altrimenti. Oggi in molti sottolineano come David avesse la passione per la difesa dei diritti.

Il mio incontro più bello, con lui, appartiene alla sua stagione sindacale. Era presidente dell'Associazione Stampa romana, il sindacato dei giornalisti di Roma. Io lo ero nella mia regione, le Marche. Al centro del dibattito, allora, la primavera del 2005, la privatizzazione della Rai.

Il Sindacato Giornalisti marchigiani organizzò con la Fnsi di Paolo Serventi Longhi e l'Usigrai di Roberto Natale un momento di dibattito aperto, pubblico, sulle ragioni del servizio pubblico Rai. Una grande giornata, perchè per la prima volta nelle Marche mettemmo attorno a un tavolo, e in una stanza, istituzioni, forze politiche, università, sindacati, esponenti dell'economia, della cultura, dell'opinione pubblica, e tanto altro. Tutti attorno a un'altra figura che già non c'era più, Federico Scianò, dalla cui testimonianza prendemmo l'"assioma" che poi 'timbrò' il volume che raccolse gli atti di quella mattinata.

Con David, sottolineammo in quella circostanza, che il servizio pubblico non può essere la sommatoria algebrica delle singole posizioni, ma dev'essere soprattutto la difesa, complessa e complessiva, del diritto di tutti noi, a informare e essere informati. Ringraziai tanto David, perché tra i suoi mille impegni, aveva trovato il tempo per dedicarci una giornata, per aggiungere energia a una battaglia importante, cui credevamo tutti molto.

Strade che si sono reincrociate, anche con l’Ucsi e tanti altri con la condivisione dei principi della Carta di Assisi, per un giornalismo teso a costruire ponti r non muri, ancora una volta con l'attenzione per i più deboli, per gli ultimi, sempre al centro della sua azione. Ha ragione chi dice che la sua sensibilità lo faceva entrare in una relazione con le persone, tale da farlo sentire, amico, spesso fratello, prima ancora che collega. La cosa davvero straordinaria è che in politica il suo stile non era cambiato. Così i miei occhi tornano alla piccola folla che si è spontaneamente riunita a Bruxelles e non solo, nei luoghi dell’Europa. Le qualità umane delle persone costituiscono davvero il valore aggiunto, non solo nelle relazioni fra persone, nelle dinamiche degli eventi, ma anche, alla fine, nella stessa storia. Grazie di tutto questo, David

con david

* L'autore, Vincenzo Varagona, è il presidente nazionale dell'Ucsi

Ultima modifica: Mer 11 Gen 2023