Internet: servono strumenti per un suo uso consapevole

La buona notizia è che il digital divide cala. Quella cattiva è che questo non necessariamente migliora la qualità dell’accesso all’informazione.

I dati del 13° Rapporto Censis Ucsi, I media tra élite e popolo, ci dicono che dieci anni fa solo il 29% degli italiani usava Internet, mentre ora la percentuale supera il 66%.

Un buon dato, tenuto conto che siamo un paese anziano. E proprio gli over 65 rimangono ancora intrappolati nel digital divide, insieme a coloro che hanno un titolo di studio di basso. Un salto in avanti lo hanno fatto invece le donne, oggi più connesse degli uomini.

C’è ancora da lavorare, comunque, per superare il digital divide, anche se forse il dato sugli anziani è destinato a naturale esaurimento.

Ma il problema è anche un altro: il 35,5% degli italiani si informa su Facebook (58,5% sotto i 30 anni). È la fotografia di una concezione egocentrica dell’informazione, in cui ognuno raccoglie, gerarchizza le notizie e sceglie le fonti come più gli aggrada. Rischiando di mettere sullo stesso piano notizie e bufale, inchieste e messaggi di propaganda, come può verificare chiunque frequenti i social.

Se è un problema dare ai cittadini gli strumenti per accedere a Internet, lo è ancora di più dare gli strumenti per usarlo consapevolmente.

Ultima modifica: Mar 4 Ott 2016