Una priorità per il 2017. Le prime cinque idee dei giovani Ucsi.

Abbiamo chiesto ad alcuni dei giovani della nostra associazione di indicarci, dal loro punto di vista, alcune priorità per il giornalismo e la comunicazione in questo 2017 che è appena cominciato...

Qui potete leggere le prime risposte e i punti che hanno voluto evidenziare, ciascuno con la propria esperienza e la propria sensibilità. Si nota un riferimento ricorrente alla necessità di dare “qualità ai contenuti” e la preoccupazione costante per la “precarietà del lavoro”. Sono elementi che certo ci invitano a riflettere (a.r.)

1. LEGARE INNOVAZIONE E QUALITA’ (Alesandro Porcheddu)
Innovazione, qualità e specializzazione: è un trinomio imprescindibile per il futuro dell’informazione.
Servono idee nuove che sappiano seguire i cambiamenti della società, capacità di mettersi in gioco con i lettori senza pensare di avere il monopolio della notizia, investimento nella qualità e nella specializzazione dei giornalisti.

2. UN WEB INTERESSANTE MA CORRETTO (Marco Perillo)
Una priorità del sistema dell’informazione per il 2017 è senz'altro quello di arrivare ad una completa integrazione tra carta stampata, web e tv. Ovvero di far dialogare il più possibile questo tipo di media, fornendo approfondimenti su carta e video e utilizzando il web come sistema d'informazione sempre più credibile, anche sui social. Ovviamente rispettando sempre le regole deontologiche ma non disdegnando la possibilità di essere coinvolgenti e “accattivanti” coi lettori.

3. CONTRO L’ODIO (Mauro Donateo)
Troppo spesso il clima politico (ma non solo) è caratterizzato da una dialettica molto accesa, e chi racconta questi fatti non è da meno, anzi. Occorre, invece, che l’intero sistema dell’informazione recuperi un tono sobrio ed equilibrato nel dare le notizie. Anche il presidente Sergio Mattarella ha invitato a non diffondere «sentimenti di inimicizia» o «addirittura di odio». E allora, prendiamoci tutti questo impegno.

4. RECUPERARE IL NOSTRO RUOLO (Benedetta Grendene)
E’ necessaria una maggiore tutela della figura del giornalista: non è eticamente corretto abusare di un titolo che è frutto di tanto studio e sacrificio. Essere giornalisti è una condizione dell’anima, un sentire con gli occhi e con il cuore, mai disgiunto da una preparazione culturale in divenire continuo. Per finire dico un “NO” allo sfruttamento e al lavoro nero.

5. LA DIGNITA’ ECONOMICA (Mario Agostino)
Auspico che anche l'Ucsi possa farsi garante del rispetto della professione dei colleghi più giovani, spesso sfruttati o vittime di una sperequazione economica rispetto ai compensi medi dei redattori ordinari, che non consente un sereno e proficuo rapporto di lavoro al servizio dell'informazione.

segue...

Ultima modifica: Lun 2 Gen 2017