L'impegno dei cattolici per il lavoro. Padre Occhetta a Fano, nelle Marche.

Dopo l’intensa Settimana Sociale di Cagliari Padre Francesco Occhetta arriva nelle Marche, dove a Fano sabato 18 novembre presso il Centro Pastorale Diocesano ha stimolato i presenti ad una riflessione, a partire dal suo testo “Il lavoro promesso. Libero, creativo, partecipativo e solidale”.

È un libro scritto «per gettare un seme nella cultura italiana», per dare un contributo che aiuti a non avere paura del futuro, ma sia un valido compagno di viaggio che ci illumini nell’analisi del contesto in continua evoluzione, dove il vecchio paradigma del lavoro è in crisi da tempo.

Introdotto dal prof. Giuseppe Diamantini, presidente Acli Pesaro Urbino, il Padre gesuita ha sottolineato quanto sia cruciale riscoprire il valore di quel «patto di fiducia» che è alla base di un rapporto fruttuoso tra chi dà lavoro e chi lo riceve. «Dobbiamo far diventare cultura le umiliazioni che stiamo vivendo»: questa sfida è possibile solo grazie all’esperienza comunitaria, bussola preziosa per risvegliare le coscienze e riattivare nei territori processi di cultura solidi, che possano contrastare il radicale cambiamento antropologico che sta interessando anche il mondo del lavoro.

Il nostro Paese è pieno di ricchezza, ma il reddito va ridistribuito, per far ripartire il lavoro e dare speranza ai giovani che hanno bisogno di essere accompagnati a trovare la propria vocazione, grazie ad un rinnovato rapporto scuola-lavoro. Occorre formare non dei semplici tecnocrati, ma persone libere che siano educate ad una cultura umanistica, che possa trasmettere quella sapienza indispensabile oggi per suscitare le grandi domande sul senso della vita. E chi più della Chiesa conosce l’uomo e il suo sconfinato bisogno di infinito?

La Chiesa può fare molto, mettendo a disposizione del bene comune il suo patrimonio di conoscenza millenaria sul tema della questione sociale. «E’ la prima volta che vengo a Genova, e essere così vicino al porto mi ricorda da dove è uscito il mio papà»: Padre Occhetta confessa di essere rimasto molto colpito dall’immagine commossa di Papa Francesco che nel maggio scorso di fronte al porto della città ligure ha ricordato con queste parole il viaggio della sua famiglia verso l’Argentina nel febbraio del 1929, sognando una nuova opportunità di vita e di lavoro. Oggi ci attende un altro viaggio, la cui destinazione è sconosciuta ma la Chiesa c’è, la Chiesa è viva. Siamo noi, uomini in cammino che con il contributo di tutti possiamo avviare qualcosa di bello e importante che rimetta al centro la persona e la sua dignità.

Il giorno successivo l'Ucsi delle Marche ha rinnovato il suo direttivo al termine di un'assemblea degli iscritti. Il nuovo presidente è Piero Chinellato. Leggi tutto l'articolo qui.

Ultima modifica: Dom 19 Nov 2017