Per i giornalisti, oggi, 'microfono e penna siano strumenti di coesione'. Come faceva il re David.

Il 24 gennaio si celebra San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti e dei comunicatori. Riproproniamo qui una breve riflessione di Maurizio Di Schino, segretario nazionale dell'Ucsi e inviato da Tv2000, in questi giorni, in Africa (ndr)

In questi giorni, a Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana, mi chiedevo cosa potesse scrivere un giornalista per la festa del nostro patrono, San Francesco di Sales. L'ispirazione mi è arrivata dal commento al secondo libro di Samuele nella liturgia di lunedì celebrata nella chiesa della Missione del Carmel a Bimbo, alle porte di Bangui.

Nella breve ed efficace omelia, il Carmelitano padre Arland Djim-Toga ha parlato del re David, di un uomo che è re perché è stato scelto da Dio e che ha governato perché lui è rimasto servo e non ha disobbedito. Ma un'altra considerazione mi ha colpito di più: David è stato riconosciuto da tutti come re perché è stato unificante ed è riuscito a parlare a tutte le tribù, pur essendo ognuna diversa dall'altra.

Allora mi sono detto: nella Repubblica Centrafricana in crisi per le guerre del 2003 e del 2013, in un paese instabile dove l'80% del territorio è fuori controllo, in un paese dove la parola pacificatrice di Papa Francesco al momento si è fermata a Bangui dove nel 2015 ha aperto il Giubileo della Misericordia, in un paese come questo devo assolutamente trovare voci di leader unificanti come il re David.

Qualche collega è alla ricerca di politici influenti o capi miliziani, i quali cercano solo di strumentalizzare i giornalisti per far conoscere il proprio nome, per lanciare messaggi cifrati diretti a terzi o per proporre compromessi dai quali trarne vantaggi personali. Il nostro microfono e la nostra penna invece, possono solo essere strumenti di coesione amplificando esclusivamente voci che sappiano arrivare al cuore di tutti, voci capaci di entrare in pace nel cuore e nella testa dei centrafricani. Diversamente, gli attrezzi del nostro mestiere si trasformerebbero in complici del male.

* L'autore, Maurizio Di Schino (nella foto), adesso è a Bangui, inviato di Tv2000

Ultima modifica: Sab 3 Feb 2018

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