L'intervista a Vincenzo Morgante sui temi del 'racconto del lavoro' per la nostra rivista Desk (2017)

Gli abbiamo fatto gli auguri per il nuovo, prestigioso e difficile compito di guidare Tv 2000, fin dai prossimi mesi. Vincenzo Morgante, attuale direttore della Tgr Rai (la testata dei tg regionali) è stato spesso un interlocutore dell'Ucsi e della rivista Desk. Oggi in #deskdelladomenica vi proponiamo l'intervista di Rosa Maria serrao in occasione del numero speciale dedicato all lavoro, alla vigilia della "settimana sociale" di Cagliari dello scorso autunno.

intervista di Rosa Maria Serrao (2017) a Vincenzo Morgante (direttore Tgr Rai)

Come riesce a raccontare il lavoro una testata giornalistica regionale?
In passato, alcuni luoghi comuni caratterizzavano la valutazione sull’informazione regionale ed in generale sull’informazione locale, troppo spesso “bollata” come “provinciale e superficiale”. La verità è ormai emersa e la conoscono bene i fruitori di questa tipologia di servizio, che si dimostrano attenti, scrupolosi e soprattutto curiosi e interessati a conoscere come cambia il mondo reale dove quotidianamente vivono. Questa premessa per dire semplicemente che parlare di lavoro per la TGR è assolutamente naturale, in quanto il lavoro è al centro dell’esistenza di ciascuno di noi, e la Rai, da questo punto di vista, è estremamente sensibile, riuscendo ad intercettare questa domanda.
Il lavoro nelle sue diverse declinazioni, soprattutto in termini di opportunità, è ampiamente rappresentato in tutti i nostri appuntamenti e non potrebbe essere diversamente.

Quanto è rilevante questo tema dalla sua prospettiva di giornalista?
Il tema risulta essere strategico per il nostro futuro. Nel nostro tempo, segnato da una crisi economica mondiale di rara intensità, abbiamo raccontato con dovizia di particolari le vicende dure di un tessuto economico territoriale che si è via via sempre più impoverito. La crisi di importanti aziende e di alcuni distretti industriali e produttivi ha segnato la vita di comunità di molte persone, impiegati, operai, tecnici ma anche funzionari e dirigenti. Le ricadute di ordine economico e sociale sono state innumerevoli.
Abbiamo così narrato, accompagnati da un forte senso di partecipazione civica, uno scenario critico, duro e complesso. Abbiamo incalzato le istituzioni, quelle locali, spesso impegnate in prima linea sul fronte. Dove le grandi cronache non arrivano, noi siamo stati spesso il faro acceso su realtà davvero importanti per la vita e il futuro del territorio.

Ovviamente, la TGR non è solo questo. Innumerevoli sono gli spazi nei quali abbiamo avuto modo di sviscerare le restanti sfaccettature di un mondo del lavoro che si rinnova ogni giorno. Nelle nostre rubriche, da Officina Italia alla recente nata Mezzogiorno Italia, abbiamo dato risalto ai movimenti virtuosi di un’economia che si organizza e che trova risposte validissime nell’innovazione, nell’eccellenza. Storie di nuove idee imprenditoriali, di start up, di giovani che affrontano il business tra tradizione e nuove tecnologie, creando incredibili nuove opportunità. Mi viene in mente la storia di giovanissimi che hanno lanciato una nuova sartoria qui a Roma, immergendosi in un lavoro antico ma con un approccio completamente nuovo. Ecco, queste, se pur piccole, sono le testimonianze di un lavoro che per fortuna non muore e, anzi, si rinnova.

La TGR affronta periodicamente grandi questioni aperte nel Paese attraverso specifiche campagne d’informazione. Tra queste, avete anche affrontato il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro. Che tipo di impatto hanno sul pubblico queste campagne informative? 
I riscontri che noi abbiamo sono davvero eccezionali. Perché quando la TGR si muove con iniziative speciali, e penso innanzitutto alle campagne sociali che coinvolgono mensilmente tutte le nostre produzioni, si generano una quantità e qualità d’informazioni impressionanti. Dai temi più duri, quali quelli della sicurezza sul lavoro, a quelli più stimolanti, come lo sviluppo tecnologico, abbiamo registrato un crescente interesse da parte dei soggetti direttamente interessati ma anche e soprattutto dei comuni cittadini.

In quale sfondo si collocano i recenti servizi sulle eccellenze del territorio?
Diciamo che quelli sono i nostri veri e propri marchi di fabbrica... Noi conosciamo bene, come forse pochi, il nostro territorio. Le nostre redazioni regionali conoscono i dettagli di un mondo locale articolato, complesso e ricchissimo. Conosciamo pregi e difetti delle nostre realtà. E quindi è gioco facile selezionare le storie interessanti di eccellenze che attraversano trasversalmente tutto il mondo industriale e manifatturiero, e non solo.

Quando si parla di lavoro, si parla spesso in negativo. È nella natura del Servizio pubblico fare luce sulle questioni meno edificanti, con un giornalismo di inchiesta che è spesso di denuncia. Come parlare in positivo dei nuovi scenari che apre la legge sul lavoro autonomo?
Ribadisco che è nostro dovere professionale raccontare il lato negativo di un mondo del lavoro pieno di criticità, con un’attenzione speciale alle storie delle persone, alla vita quotidiana delle famiglie. Ma in maniera altrettanto professionale continuiamo a porre l’accento sui risvolti positivi, sulle buone pratiche, sul lavoro che cambia. In questo senso, la nuova intraprendenza, sostenuta, se si vuole, anche dalla nuova legislazione, è un punto che vogliamo sempre più approfondire. Non a caso citavo nella mia precedente risposta l’esperienza di giovani che si lanciano in nuove forme di lavoro autonomo. Certo, i grandi numeri per il Paese dipendono soprattutto dalla produzione industriale, ma un processo virtuoso delle piccole realtà sarà fondamentale per il futuro del Paese e delle sue forze più giovani e aperte alla modernizzazione e alla sperimentazione. La TGR, nello spirito del Servizio pubblico che assicura l’informazione di prossimità, ci sarà.

Ultima modifica: Sab 28 Lug 2018