AltraEstate/11 - A contatto con un 'giornale di strada' e con chi racconta la realtà 'dal basso'

Un'alternativa alla strada e un percorso graduale verso l'autonomia: è l'obiettivo di TeleStrada Press. il giornale è una pubblicazione periodica realizzata da una redazione composta da persone senza dimora che provvedono poi anche alla vendita del giornale.

In Italia i primi giornali di strada sono nati nella prima metà degli anni Novanta. Rappresentano un’importante opportunità per gli esclusi e gli emarginati.

Un giornale può dare voce a storie sconosciute, gettare una luce su vite che altrimenti rimarrebbero nell’ombra, e contribuire a modificare i luoghi comuni attraverso i quali le persone comuni considerano gli emarginati. La Sicilia ha dovuto attendere fino al 2008 per vedere la nascita della prima esperienza del genere, si tratta di TeleStrada Press il primo, e anche l’unico al momento, “giornale di strada” siciliano.

La redazione, sul modello di altre realtà già attive, è composta da sei persone senza fissa dimora e da volontari, con collaborazioni gratuite di giornalisti professionisti.

Il giornale è diventato negli anni un riferimento per l'informazione locale sui temi della strada, occupandosi della cronaca da un punto di vista privilegiato, cioè dal basso.

I redattori di strada hanno attraversato momenti di grave disagio, come la perdita del lavoro o la rottura dei legami familiari, rischiando di perdere la dignità, ma con il supporto della casa di accoglienza "Locanda del Samaritano" dei Missionari Vincenziani sono riusciti a rimettersi in piedi.

Nella redazione ognuno ha un ruolo specifico: la segretaria, i redattori, il direttore responsabile, il direttore editoriale, un coordinatore, il responsabile per la comunicazione, quello del progetto grafico, i corrispondenti esterni. Sono tutti coordinati dal direttore responsabile, la giornalista Gabriella Virgillito, e da un team di giornalisti volontari. In copertina hanno scelto di pubblicare sempre una storia di speranza e di vittoria nei confronti della disperazione e della solitudine, all'interno c'è tanto spazio per le buone notizie. Il giornale si finanzia con le vendite presso parrocchie, associazioni, momenti aggregativi cittadini ed una parte del ricavato è dato per le esigenze della casa di accoglienza.

“L’idea di un giornale di strada a Catania è nata del 2008 quando la Caritas Diocesana della nostra città – ha detto il direttore responsabile di TeleStrada Press Gabriella Virgillito - era diretta da P. Valerio di Trapani (oggi nostro direttore editoriale).Il progetto prese l’avvio dall’idea di uno dei primi giornali di strada italiani, “Scarp de’ Tenis, edito da una cooperativa sociale milanese legata a Caritas Ambrosiana; l’idea era quella di allargare l’esperienza del giornale di strada partendo da Milano anche ad altre città italiane, così a Catania nacque il primo nucleo della redazione di TeleStrada Press, come una delle redazioni satelliti di Scarp... il progetto era uno di quelli finanziati con i fondi dell’8Xmille destinati alla Chiesa cattolica. La redazione catanese di Scarp de’ Tenis fin da subito si distinse per originalità e voglia di innovazione, il mezzo cartaceo non bastava però agli audaci “redattori di strada”. Così nacque TeleStrada, la prima web tv di strada gestita dalle persone senza dimora che nel 2010 vinse un prestigioso premio nazionale: i Teletopi, l’Oscar delle web tv, e fu proclamata dal direttore di Rai 4 Carlo Freccero miglior micro web tv italiana di denuncia.

TeleStrada ebbe fin da subito il pregio di far uscire fuori dall’anonimato e dall’”Invisibilità” le persone senza dimora della nostra città così da far vedere alla gente i volti e le voci di coloro i quali sono considerarti da sempre gli emarginati, i diversi, quasi un rifiuto della società, mettendo il pubblico di fronte a volti e storie del tutto “normali” e rompendo così i pregiudizi che da sempre accompagnano queste storie. Grazie a TeleStrada le persone senza dimora riprendono ad avere voce, raccontando i fatti della propria città e commentando le notizie, ritrovando la propria dignità di fronte a se stessi e agli altri.

Nel 2012 però padre Valerio venne trasferito in un’altra diocesi, il destino di TeleStrada è in pericolo, il finanziamento 8Xmille cessa e la redazione si trova di fronte a un bivio: continuare con le proprie forze o cessare di esistere. Il gruppo della redazione decide ancora una volta di affermare la propria esistenza davanti al mondo e con i pochi fondi raccolti grazie a un concerto di beneficenza avvia la stampa del primo TeleStrada press (la versione cartacea di TeleStrada). Il giornale è gestito dalle persone che vivono presso la Locanda del Samaritano, centro di accoglienza H24 dei Missionari Vincenziani ed è totalmente autofinanziato. Molti sono i giornalisti che prestano gratuitamente la loro collaborazione con il giornale di strada. Oggi TeleStrada Press cerca di andare avanti contando solamente sulle proprie forze e sulla sensibilità dei propri lettori che ogni mese comprano il giornale durante le messe del sabato e della domenica nelle parrocchie cittadine, sostenendo gli sforzi e la fatica di questa coraggiosa e singolare redazione giornalistica”.

Dopo quella di Catania, anche nel capoluogo siciliano nasce la prima redazione del giornale ‘per e dei’ senza dimora. Una vera e propria sfida che vede nel concetto di autonomia della persona il suo principio ispiratore. La redazione palermitana di Telestrada, sul modello di quella catanese con cui è coordinata, è costituita da alcuni "redattori" e narratori speciali: gli ospiti di Casa Muhil, il dormitorio pubblico, gestito dall'associazione La Danza delle Ombre, che ospita 35 persone a notte. Sono persone che hanno già iniziato un percorso di reinserimento sociale, per le quali TeleStrada Press potrebbe rappresentare una ulteriore occasione di autonomia, attraverso l'impegno lavorativo che va dalla stesura degli articoli alla distribuzione del giornale. “Siamo consapevoli che la dignità della persona passa prima di tutto dalla casa, dal lavoro – ha aggiunto Gabriella Virgillito - e dalla valorizzazione della sua vita di relazione. L'obiettivo alto è dunque duplice, da una parte quello di aiutare la singola persona a lasciare la strada e dall'altra quello di lanciare un messaggio che rompe con i canoni dell'immaginario collettivo rispetto ai ‘senza dimora’.

Aiutare oggi una persona senza dimora vuole dire sforzarsi di trovare le strade per accompagnarlo concretamente all'autonomia, lontano dalle logiche esclusivamente assistenziali, facendolo a poco a poco camminare con le proprie gambe anche dal punto di vista della riabilitazione sociale e lavorativa. Il processo di sensibilizzazione passa anche dalla riflessione che il senza dimora è una persona che deve essere aiutata ad uscire dalle etichette e dai forti pregiudizi che lo incastrano socialmente".

L’esperienza di Telestrada Press potrebbe in fondo sintetizzarsi nelle parole di Papa Francesco in occasione della Prima Giornata Mondiale dei Poveri celebrata nel 2017: “Non amiamo a parole ma con i fatti”.

Ultima modifica: Gio 30 Ago 2018

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