Professione

Le notizie che riguardano il giornalismo e la comunicazione

STAMPA, LIBERTÀ VIOLATA: IN SETTIMANA 12 GIORNALISTI NEL MIRINO

1aaaqaCi sono settimane come questa in cui gravi violazioni della libertà di stampa, minacce, aggressioni, iniziative giudiziarie preoccupanti si affollano, si addensano, danno l'impressione che tutti i nodi vengono al pettine. Questa è una di quelle settimane. Lo scrive "Ossigeno per l'informazione", l'osservatorio promosso dalla FNSI e dall'Ordine dei Giornalisti sui cronisti minacciati e le notizie oscurate in Italia con la violenza, presso Associazione Stampa Romana.L'osservatorio ha registrato intimidazioni, insulti, abusi, limitazioni del diritto di cronaca a Trapani, Roma, Napoli, Firenze, Bergamo, Brindisi, Reggio Emilia e altrove nei confronti di dodici giornalisti. Il rosario copre l'intera penisola e una vasta gamma delle molteplici vessazioni e delle manifestazioni di intolleranza a cui sono esposti in Italia giornalisti e blogger.L'impressione - scrive ancora l'osservatorio Fnsi-Odg - è quella dell'escalation, è sarebbe molto grave. Ma forse siamo soltanto di fronte al fatto che ormai questi fatti cominciano a fare notizia, e in questo c'è certamente del buono e anche lo zampino di Ossigeno.
Ecco una carrellata veloce di quanto rilevato in settimana.
- A Trapani il pubblicista Marco Bova è stato rinviato a giudizio per non aver rivelato la fonte di notizie pubblicate su ilfattoquotidiano.it.
- A Enna saranno processati in appello con la stessa accusa Giulia Martorana e José Trovato, due pubblicisti assolti in primo grado.
- A Roma, la cronista di Repubblica, Federica Angeli, che vive sotto scorta a causa di minacce di morte, è stata insultata da un imputato.
- A Napoli un'inviata di Fanpage ha subito minacce di morte mentre documentava con la telecamera un voto di scambio.
- A Firenze un freelance, Franco Mariani, è stato aggredito mentre riprendeva una zuffa fra tifosi di calcio storico.
- A Napoli un operatore video è stato minacciato e aggredito da un gruppo di persone mentre filmava la scena di un duplice omicidio.
- A Bergamo, Carmelo Abbate, di Panorama, è stato minacciato di morte dai fan dell'imputato dell'omicidio di Yara Gambirasio. Coinvolti altri tre operatori dell'informazione (Laura Marinato, Albina Perri, Andrea Biavardi) che non sono ancora conteggiati perché sono in corso le verifiche.
- A Roma, Sara Mariani è stata minacciata e ha interrotto il collegamento con lo studio di Agorà da Tor Bella Monica.
- A Reggio Emilia, Giulia Gualtieri e Manuel Gardoni sono stati aggrediti mentre giravano un servizio per Telereggio al Teatro Valli.
- A Brindisi un candidato al comune ha attaccato su Facebook il direttore del quotidiano online Senzacolonne, Gianmarco Di Napoli. (ASKNEWS)

MEETING PELLEGRINI CYBERSPAZIO: PAPA “TRATTARE LE COSE DEL MONDO PONENDO DIO AL VERTICE”

1aaaqdIn un messaggio inviato a monsignor Carlo Bresciani, vescovo di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto, in occasione inizio lavori del Meeting nazionale dei giornalisti cattolici, “Pellegrini nel cyberpazio”, in programma a Grottammare fino al 19 giugno, Papa Francesco ha espresso “la cordiale vicinanza a quanti condividono la sfida comunicativa della Chiesa chiamata a vivere la misericordia quale tratto distintivo di tutto il suo essere ed il suo agire”. “Aiutando l’uomo contemporaneo ad orientarsi a Cristo, incarnazione vivente di Dio misericordioso, Sua Santità – prosegue il messaggio a firma del segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin – invita ad attingere alle risorse spirituali la forza per trattare le cose del mondo ponendo Dio al vertice, affinchè il patrimonio dei valori trasmesso lungo i secoli possa continuare ad ispirare e plasmare con lo splendore della verità il futuro della nostra società”.

Calvi (Avvenire), “uscire fuori, occuparsi delle periferie”

L’intervento introduttivo è stato quello di Massimo Calvi di Avvenire che ha inquadrato il senso dello story telling e le tecniche di narrazione con strumenti digitali. Si tratta di una modalità narrativa di racconto che privilegia le storie da raccontare e non tanto i fatti: il racconto punta a suscitare emozione nell’ascoltatore, nel lettore, anche utilizzando le nuove tecnologie. “Come ha spiegato Calvi nel suo intervento – ha affermato il moderatore della giornata Massimo Donaddio de Il Sole 24 Ore – ci sono molte modalità di toccare le storie. Naturalmente sempre con luci e ombre. Non sempre l’insieme di queste narrazioni ci restituisce la fotocopia della realtà che sia quella vera, quella oggettiva. Non sempre può esserci un rispetto, perché lo story telling è una comunicazione parziale, in qualche modo frammentata. Allora è importante che il giornalista riesca a decifrare questo tipo di registro, interpretarlo ed inquadralo per restituirlo in maniera corretta e critica ai lettori”. Calvi ha evidenziato molto il fatto che queste reti sociali potrebbero aiutare anche nel contesto di un processo di comunicazione che “deve essere umanizzante, personale e sviluppare il più possibile il coinvolgimento ma sempre attenta e rispettosa della persona”. Ha terminato il suo commento ricordando “alcuni input che Papa Francesco ha dato ai sacerdoti e che possono essere declinati anche per giornalisti” come “uscire fuori , di andare ad occuparsi delle periferie – ha affermato – quello di avere l’odore delle pecore, di conoscere chi sono i nostri lettori e le persone di cui andiamo a raccontare storie di vita”.(SIR)

DIGITAL NEWS REPORT: IL GIORNALISMO IN ITALIA HA UN FUTURO

1aaasaLe vendite dei giornali cartacei sono in calo, ma dall'online buone notizie per le testate italiane: aumentano gli abbonati e si sta iniziando a delineare una nuova forma di modello economico che inizia a ingranare. Cosa dice il Digital News Report del Reuters Institute. Da anni si annuncia la scomparsa dei giornali e del metodo tradizionale del fare giornalismo. Fin dal 1999, quando si era in piena bolla delle dot-com e la carta sembrava un vetusto retaggio di un'epoca passata, tanto che diversi teorici americani della nuova informazione avevano dato un ventennio di vita a questo mestiere. Poi la bolla è scoppiata, internet e il web hanno subìto almeno un cambiamento non previsto allora e i giornali ci sono ancora. Come ci sono ancora le grandi testate giornalistiche, che vendono meno carta, ma che hanno trasferito il loro peso e la loro influenza sul web. E che soprattutto stanno iniziando a trovare un modello economico che inizia a ingranare. Merito di un processo di adeguamento lento ma costante, certo, merito però soprattutto di alcuni cambiamenti di abitudini dei lettori. Questo almeno emerge dal Digital News Report del Reuters Institute.(ILFOGLIO)

PRESIDENTE UCSI DE LUCA A RADIO VATICANA: FRANCESCO PONE SFIDE ANCHE PER IL GIORNALISMO

1aaas7-vert “Le sfide del giornalismo al tempo di Papa Francesco”. E’ il titolo dell’ultimo numero della rivista Desk, trimestrale dell’Ucsi. Alessandro Gisotti  di Radio Vaticana ha chiesto al presidente nazionale dell’Ucsi, la vaticanista di RaiNews, Vania De Luca, di soffermarsi su queste sfide e sul processo di riforma dell’Ucsi, di cui è stata eletta presidente tre mesi fa al Congresso di Matera:

R. – Noi ci siamo anzitutto domandati in che cosa consista il tempo di Francesco, che poi è il nostro tempo, e in questo tempo quali sono le sfide per noi che siamo giornalisti e comunicatori. C’è un passaggio dell’Amoris laetitia, che è una grande provocazione per i giornalisti: si dice che “ogni crisi nasconde una buona notizia, che occorre saper ascoltare, affinando l’udito del cuore”. Questo nostro tempo è un tempo, per tanti aspetti, di crisi; ma in ogni crisi – dice il Papa – c’è una opportunità da cogliere, perché in ogni crisi c’è una buona notizia. La buona notizia probabilmente è, per noi, quel “nuovo” che ancora non c’è, ma che dobbiamo costruire. Si rompono degli equilibri preesistenti: pensiamo anche alla nostra professione, a quel lavoro che abbiamo svolto in un dato modo e che, invece, i tempi, le tecnologie, le esigenze richiedono di fare in modo diverso; pensiamo al nostro mondo. Dov’è il nuovo che dobbiamo saper cogliere e che, come giornalisti, dobbiamo sapere intercettare, raccontare e – in qualche modo – prevedere ed orientare? Sono sfide enormi, rispetto alle quali ci si domanda anche se si è abbastanza preparati. Speriamo di sì, di esserne in grado!

D. – Sono solo tre mesi che lei è stata eletta presidente nazionale dell’Ucsi. C’è però già qualche progetto in cantiere, c’è già qualche indicazione e direzione su cui state lavorando?

R. – C’è una squadra al lavoro: è una bella squadra. Diciamo che le priorità sono, in questo momento, due grandi temi che ci stanno a cuore. Il primo: la riforma della Rai che è in corso, che ci interessa in quanto servizio pubblico e pubblico diretto ai cittadini. Quello che la Rai ha rappresentato nel panorama del Paese lo sappiamo tutti, quello che sarà in futuro è ancora non ben chiaro. Su questo ci stiamo facendo anche un po’ promotori, perché è un processo che ci interessa. L’altro grande tema è il rapporto tra i minori e i media: sta per sciogliersi il Comitato pubblico “Media e minori” e come Ucsi abbiamo sempre avuto molto forte questa sensibilità al discorso della pubblicità, della pubblicità ingannevole, del rispetto dei minori, delle fasce protette. E’ un tema che vorremmo continuare ad approfondire e seguire. E poi, al nostro interno, c’è il rilancio del sito ucsi.it. Diventerà un laboratorio, all’interno del quale intercetteremo anche delle professionalità più giovani e da volontari – perché siamo dei volontari nell’Associazione – cercheremo di fare gruppo e di fare un laboratorio anche di innovazione attraverso il sito.

D. – Papa Francesco mette l’accento spesso sull’investimento nei giovani. L’Ucsi è pronto a questa sfida e in che modo può investire nei giovani comunicatori?

R. – Oggi viviamo una grande contraddizione, relativamente proprio ai giovani: apparentemente hanno molte più opportunità dei nostri tempi, ma in realtà hanno molte più porte chiuse rispetto ai nostri tempi, perché ci sono percorsi formativi che li vedono disorientati, perché ci sono strade – e non solo di lavoro, ma anche di acquisizione di competenze specifiche – che spesso sono per pochi, sono canali chiusi. Noi vorremmo aprire in qualche modo: vorremmo cioè, al nostro interno, essere appunto laboratorio che aiuti anche la conoscenza, il confronto e l’acquisizione di professionalità sul campo. E poi vorremmo anche che, per questi giovani, l’Ucsi fosse una casa dalle porte e dalle finestre aperte. Noi dall’interno molto spesso saremo provocati ad uscire, perché non basta stare alla porta o stare alla finestra: vorremmo che la nostra piccola Associazione fosse una casa comune per giornalisti, che si ritrovano nello spirito più autentico dell’essere cattolici, che è poi quella capacità di costruire percorsi di “cosa comune” e di “cosa pubblica” con ciascuno e dovunque si trovi.(RADIOVATICANA)

EDITORIA, LORUSSO A PERUGIA: L’INFORMAZIONE LOCALE CONTINUERÀ AD AVERE IL SUO SPAZIO

1aaas8«L’informazione locale continuerà ad avere il suo spazio nella vita dei cittadini perché è l’informazione che i cittadini cercano, quella che meno si presta alla globalizzazione della conoscenza». Così il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, al Tg3 Umbria dopo l’incontro organizzato da sindacato e Ordine regionali a Perugia per presentare il documento che l’Associazione Stampa Umbra ha predisposto in vista dell’approvazione di una legge a sostegno del sistema dell’informazione regionale. «Stiamo cercando di portare all'interno del settore delle regole, con la certificazione del rispetto di tutti gli obblighi, e non si sta certo chiedendo la luna», aveva anticipato nel corso dell’incontro il segretario della Fnsi intervenendo dopo aver ascoltato le varie testimonianze dei giornalisti umbri presenti. «Significa – ha spiegato ancora Lorusso – che, ad esempio, il contributo pubblico va riconosciuto a chi rispetta queste regole, perché la logica dei finanziamenti a pioggia non ci interessa. E in quest’ottica sono stati chiesti impegni più precisi sia al Governo sul piano del sostegno all'occupazione e sia alle aziende editoriali per guardare meglio alla realtà del mondo del lavoro. Chi garantisce l'informazione deve essere regolarmente assunto, tenendo sempre fermo il primo criterio da cui partire, ovvero quello del pluralismo dell'informazione». (FNSI)