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Le notizie che riguardano il giornalismo e la comunicazione

UNCI: SOLIDARIETÀ A GIORNALISTI E POLIGRAFICI DEL “GIORNALE DELL’UMBRIA”

1grnl webjpg-400x300-300x225L’Unione Nazionale Cronisti Italiani ( UNCI) esprime la propria solidarietà a giornalisti e poligrafici del Giornale dell’Umbria e del giornaledellumbria.it per le comunicazioni dell’azienda che sembrano preludere a ipotesi di ridimensionamento delle testate. Il Cdr e l’Assemblea del personale dipendente del Giornale dell’Umbria  hanno emesso il seguente comunicato:

Il personale giornalistico e poligrafico del Gruppo Editoriale Umbria 1819 che edita Il Giornale dell’Umbria egiornaledellumbria.it, riunitosi in Assemblea alla presenza dei rappresentanti di Associazione Stampa Umbra e Ordine dei Giornalisti dell’Umbria, preso atto di una comunicazione scritta dell’Azienda e di una serie di informazioni verbali dei suoi rappresentanti, inerenti la situazione attuale e le prospettive immediate legate alla sorte della testata, ha deliberato di indire lo stato di agitazione, con mandato al Cdr di attuare le forme di protesta che si riterranno più adeguate.L’Assemblea esprime preoccupazione per l’estrema incertezza delle volontà e strategie aziendali più volte rappresentate al Cdr, che potrebbero portare in tempi brevi al venir meno di una significativa voce di informazione nel panorama regionale.L’Assemblea fa dunque appello alle Istituzioni, alle forze politiche, al mondo economico e sociale, affinché contribuiscano fattivamente alla definizione di un percorso che possa continuare a garantire la presenza di questa voce, nel primario interesse dei Lettori, di tutta la comunità umbra e del pluralismo dell’informazione. (ARTICOLO21)

RADIO VATICANA: IL PROGRAMMA INDIANO CELEBRA 50 ANNI

1OTHER1299869 ArticoloUna Messa nella cappella di Palazzo Pio, celebrata dal padre Lisbert D’Souza, consigliere generale e regionale Assistente per l’Asia Meridionale della Compagnia di Gesù, e poi un momento di festa e di presentazione di nuove iniziative. È il modo scelto dalla redazione del Programma indiano della Radio Vaticana di celebrare i 50 anni dalla sua fondazione. Il prologo alla sua nascita è nel 1958, quando l’emittente pontificia lancia una sezione Inglese per l’Asia del Sud. Quando nel 1964 Papa Paolo VI si reca in India, in occasione del Congresso Eucaristico Mondiale (la prima in assoluto compiuta da un Pontefice) e considerate le variegate culture e lingue di quel vasto continente, nel maggio 1965 venne inaugurata una sezione apposita per l’India. Inizia, così la trasmissione in lingua Malayalam, affiancata da quelle in Hindi, la lingua nazionale di India, e Tamil. Una nuova tappa storica si verifica nel 1985, quando Giovanni Paolo II compie la sua prima visita in India, dal 31 gennaio all’11 febbraio. Dal 7 gennaio di quell’anno, la Radio Vaticana inaugura una trasmissione giornaliera in Hindi, Tamil, Malayalam ed Inglese per una durata di 15 minuti ciascuna, poi cresciuti a venti nel 1993, diventando un programma giornaliero. Il ’93 è anche l’anno del lancio programma in lingua urdu “La porta è aperta”. Andrà in onda fino al primo settembre 2013.
Lingua inglese
Dopo i primi 10 minuti a settimana di programmazione per l’Asia del Sud avviati nel 1958, diretti dal padre gesuita Thomas O’Donnell, la nascita della Sezione indiana in coincidenza con il viaggio di Paolo VI a Bombay nel 1965 porta all’avvio di una trasmissione serale di dieci minuti in inglese. I minuti per i programmi speciali mattutini dal gennaio 1986 diventano 15, con il viaggio in India di Giovanni Paolo II della mattina, mentre 6 minuti sono dedicati alle notizie della sera. Poi, dal 23 settembre 1993, il servizio inglese passa a 20 minuti giornalieri, con replica la mattina successiva.
Lingua Malayalam
Tutti le trasmissioni in Malayalam del pongono al centro il Santo Padre e la Santa Sede, con particolare attenzione al messaggio del Papa in occasione dell’Angelus e dell’Udienza Generale. Ma il Programma Malayalam si occupa anche di temi legati alla Sacra Scrittura, ai documenti  ecclesiastici, insieme a servizi per i giovani, le Omelie e le riflessioni sulla Liturgia domenicale. Le nuove tecnologie digitali e la diffusione di varie piattaforme di comunicazione amplia la diffusione del lavoro in lingua Malayalam,  compreso con l’ascolto on demand delle trasmissioni andate in onda. Per lo stesso idioma viene lanciata una newsletter settimanale il 1 maggio 2011, giorno della Beatificazione di Giovani Paolo II.
Lingua Tamil
Molti dei 77 milioni di persone Tamil sparse oggi nel mondo ascoltano i programmi della Radio Vaticana nella propria lingua. Riscontri via lettere, mail e telefonate arrivano da ascoltatori in India, Sri Lanka, Malaysia, Singapore, Francia, isole Fiji, i Paese del Golfo, gli Stati Uniti e il Canada. La maggior parte di questi ascoltatori  non sono cristiani ma hindu, musulmani e buddisti. Dal 2009, la Sezione Tamil invia notizie quotidiane tramite mail. Tra l’altro, il mensile cattolico dei vescovi del Tamilnadu, “Nam Vaazhvu” pubblica i notiziari in Tamil della Radio Vaticana in ogni edizione. Ogni anno, inoltre, membri della Sezione Tamil organizzano un incontro degli ascoltatori in India per sentire le opinioni e incontrare le persone che la ascoltano.
Lingua Hindi
Nel mondo, sono circa 600 milioni le persone di lingua Hindi. Col progressivo aumento della durata dei programmi, il Programma indiano ha cominciato a stabilire alcuni uffici nel Subcontinente indiano per facilitare un maggior contatto con gli ascoltatori. Ancora oggi, questi uffici ricevono la posta dagli ascoltatori e la rimandano a Roma grazie alla Nunziatura Apostolica di Nuova Delhi. I nostri uffici in India, inoltre, stampano e inviano i bollettini mensili agli ascoltatori, gratuitamente. Il primo ufficio è stato creato a Chennai, nel 1982; poi sono stati creati l'ufficio di Colombo in Sri Lanka e l'ufficio di Kochi in Kerala. Oggi, il programma Hindi della Radio Vaticana è di 20 minuti quotidiani, con replica al mattino successivo ed è diviso in due parti: la prima è un approfondimento di 14 minuti, la seconda è un notiziario di 6 minuti. Sul web l’approdo avviene nel 2009 grazie al padre gesuita, Justin Tirkey.(PCCS)

VISCI CONDANNATO A 8 MESI PER OMESSO CONTROLLO, ODG: DEPENALIZZARE IL REATO

1direttore-300x225Otto mesi di carcere (con sospensione della pena) a Pierluigi Visci, ex direttore di “Quotidiano Nazionale Resto del Carlino”, quotidiano di Bologna per un necrologio. Visci è stato riconosciuto colpevole di omesso controllo. A dettare le parole era stato l’ex marito della figlia del defunto, un professionista morto a 88 anni nel dicembre del 2009. L’uomo, Lorenzo Stradaioli, è stato condannato in via definitiva per diffamazione nei confronti dell’ex suocero e dovrà scontare un anno. Assolto invece il dirigente della concessionaria pubblicitaria che si occupa anche degli annunci. Per ciascuna delle sei parti civili costituite il giudice ha anche disposto una provvisionale di cinquemila euro.
L’Ordine nazionale dei Giornalisti denuncia l’aberrazione della normativa sulla diffamazione. Nel caso di questa sentenza non viene messa in discussione la libertà di stampa ma addirittura il buon senso. Secondo il giudice di Bologna il direttore di due quotidiani che non controlla i contenuti dei necrologi che pubblica, si merita ben otto mesi di carcere. Una condanna che ormai non viene più inflitta nemmeno ad alcuni delinquenti e che diventa nel caso in questione una beffa visto che in ottobre il Senato ha votato sì all'eliminazione del carcere per i giornalisti (provvedimento che è ora in terza lettura alla Commissione giustizia della Camera).
L’articolo del Codice penale che prevede il carcere per i direttori responsabili riconosciuti colpevoli di omesso controllo, è anacronistico perché pensato in un contesto storico in cui un direttore doveva controllare un solo giornale e con foliazione ridotta. Per questo motivo l’Ordine nazionale dei Giornalisti nelle sedi competenti continuerà a chiedere la depenalizzazione dell’omesso controllo. (ODG)

108 GIORNALISTI MINACCIATI IN ITALIA NEL 2015. DATI OSSERVATORIO FNSI-ODG

1cartinaDal 2000 al 2014 nel mondo sono stati uccisi 1298 giornalisti e nel 2015 il conto finora è già a 30 vittime. Per quanto riguarda i giornalisti italiani, negli ultimi 50 anni ne sono stati uccisi 28, 11 in Italia e 17 all’estero. L’ultimo in ordine di tempo è Simone Camilli, a Gaza nel 2014. Inoltre in Italia negli ultimi sette anni 2305 giornalisti hanno subito minacce e nel 2015 sono stati già documentati 108 casi, tenendo anche conto che nove intimidazioni su 10 restano segrete, perché il minacciato ha paura di denunciare. Sono fra i dati diffusi da Ossigeno per l’informazione-Osservatorio Fnsi-Ordine dei Giornalisti sui cronisti sotto scorta e sulle notizie oscurate in Italia con la violenza, al convegno a Roma ‘Libri e giornali. Che cosa si può pubblicare senza finire in galera. La legge e gli abusi’ all’interno del seminario di formazione continua dei giornalisti dal titolo ‘Rettifiche e diffamazione’. Tra i temi principali dell’incontro, il disegno di legge sulla diffamazione a mezzo stampa che “abbiamo in terza lettura alla Camera dopo che il Senato ha cambiato il testo approvato un anno fa – ha spiegato Walter Verini, capogruppo Pd in Commissione giustizia alla Camera e relatore del ddl -. Voteremo in Commissione sugli emendamenti dopo il 4 giugno. Il disegno di legge sarà discusso a fine giugno in aula, poi tornerà al Senato, spero possa essere approvato in tempi brevi”. Tra i provvedimenti previsti “l’eliminazione del carcere per il reato”. La nuova legge “è attesa da decenni per riparare tutta una serie di danni e abusi – ha ricordato Alberto Spampinato, giornalista parlamentare, già quirinalista dell’ANSA, direttore dell’osservatorio Ossigeno per l’Informazione -. Negli ultimi quattro anni, da ottobre 2011 a febbraio 2015, ci sono state condanne per diffamazione con pene detentive almeno 18 volte, per complessivi 15 anni di carcere. L’esecuzione è stata sospesa per tutti i casi tranne due, nei quali i giornalisti hanno scontato alcuni giorni di carcere, ottenendo poi dal Presidente della Repubblica la grazia, che ha comminato la pena in una multa”. “Noi non abbiamo nessun interesse a proteggere i malfattori tra noi – ha ribadito Enzo Iacopino, presidente dell’Ordine dei Giornalisti – e se riusciamo a pizzicarli li cacciamo. Il comportamento scorretto di pochi non deve sporcare il lavoro dei tanti colleghi coscienziosi”. (ANSA)

EDITORIA, LORUSSO: IL GOVERNO RINNOVI GLI SGRAVI, RIORDINO DEL SETTORE PARTA DALL'OCCUPAZIONE

1Assemblea Subalpina 21 05 15"Il Governo si propone di presentare un disegno di legge di riordino del sistema editoriale, ma il centro è l'occupazione. Se non si parla di creare posti di lavoro regolari si parla di niente". Così il segretario della Fnsi, il sindacato nazionale dei giornalisti, Raffaele Lorusso partecipando a Torino all'annuale assemblea dell'Associazione della stampa Subalpina.
"In cinque anni - ha sottolineato Lorusso - abbiamo perso 3 mila posizioni di lavoratori attivi. Oggi gli occupati sono scesi sotto le 16 mila unità e l'emergenza non è finita. Sappiamo che c'è la necessità di studiare con gli editori come e con quali mezzi affrontare i processi di ristrutturazione non ancora conclusi. L'obiettivo però è il rilancio dell'occupazione con regolari contratti a tempo indeterminato".
"Il governo - ha incalzato Lorusso - rinnovi gli sgravi alle aziende che l'anno scorso hanno consentito di portare a casa 250 posti di lavoro".
"È essenziale che il sistema di incentivi e sgravi messi in campo dal Governo un anno fa - ha poi spiegato - venga mantenuto e rilanciato".
"Con il Governo la sfida è che riconosca la specificità del lavoro giornalistico: anche se resa sotto forma autonoma la prestazione giornalistica ha comunque come destinatario un imprenditore, l'editore", ha poi rilevato il segretario Fnsi, che - parlando ancora di lavoro autonomo e atipico - ha concluso dicendo: "Anche noi vogliamo le tutele crescenti introdotte nelle altre categorie: i collaboratori, con coerenza, devono sparire. Oggi ce ne sono 9 mila, anche per loro devono scattare le tutele crescenti". (FNSI)