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Le notizie che riguardano il giornalismo e la comunicazione

PAPA A NAPOLI: ACCREDITATI MILLE GIORNALISTI, 250 SONO STRANIERI.

1visitaMille giornalisti accreditati, di cui 250 stranieri. Duecento posti per la stampa per la tappa di Scampia, altrettanti in Piazza Plebiscito e 250 sul lungomare. Sono i numeri dell'attenzione mediatica per la visita di Papa Francesco sabato a Napoli. Il cuore della copertura mediatica sarà la sede della Camera di Commercio di Napoli, dove un intero piano è stato destinato a ospitare la sala stampa per ospitare gli oltre 200 giornalisti accreditati per seguire la visita pstorale .(ANSA)

PROFESSIONE: “L’OPINIONE” FA UN QUADRO DELLA FNSI DOPO IL CONGRESSO

1congresso“L’opinione” ha fatto una analisi  (ovviamente dal suo punto di vista) sul dopo congresso della Fnsi dando un quadro sulle “forze” in campo. Ne pubblichiamo una sintesi. (SE TROVEREMO ALTRE POSIZIONI SULLA QUESTIONE LE PUBBLICHEREMO)
Fnsi, sindacato dei giornalisti, non rappresenta più del 50% di dipendenti e pensionati e del 28% dei freelance e collaboratori. Al momento i media della Campania sono rimasti fuori. Non c’è momento migliore per invitare giornalisti cartacei e web ad abbandonare la Fnsi ed aderire ai sindacati della comunicazione.
La nuova giunta insediata il 24 febbraio dal neosegretario generale Raffaele Lorusso, giornalista di Repubblica Bari. Questa la composizione: 5 in segreteria, il segretario pugliese, due vicari, la lombarda Del Freo ed il giovane emiliano Motta; poi il romano Butturini e la ligure Costante. 15 in giunta Fnsi. 7 professionisti e 3 pubblicisti; 5 donne. Una giornalista sportiva ed uno musicale. 8 le espressioni delle strutture regionali (Roma, Molise, Sardegna, Liguria, Calabria, Piemonte, Friuli), di cui 3 donne. 6 giornali direttamente rappresentati (Repubblica, La Stampa, Il Sole, Il Secolo XIX, Il Piccolo, Il Mondo). 2 le Tv (Rai e Mediaset).
Con la presidenza Fnsi, conquistata dall’Usigrai, la Rai ha due voci su 13. 3 pubblicisti da Piemonte, Veneto ed Emilia la quale esprime un segretario generale aggiunto. 5 componenti: Stampa democratica (sinistra sinistra), Autonomia e solidarietà (centro), Usigrai (sinistra sinistra), Stampa Libera e Indipendente (etnico calabra), Unità sindacale (centro), che si misurano tra sinistra e centrosinistra con opacità di interessi. C’è anche l’erede dell’ex segretario Fnsi Franco Siddi, sardo. E 3 voci calabresi. La giunta si fonda sull’accordo tra il gruppo del Segretario dei 7 debuttanti di giunta (di cui 4 donne e due pubblicisti) ed il gruppo Usigrai-Autonomia&Solidarietà il cui cartello ha anche sostenuto il neopresidente Fnsi, Santo Della Volpe, proveniente da Rai3. L’opposizione interna è l’Unità sindacale della redivida calabrolombarda Stigliano. Come si vede, tutto il potere sta da una parte e tutta l’esperienza dall’altra. (Besana è in giunta da 14 anni, la Stigliano da 7).
Unità sindacale a scapito del nome ha lottato per la massima disunità attorno alla sua leader Stigliano, proveniente da Il Mondo Rcs e già vicepresidente Fnsi. Era arrivata 7 anni fa sull’onda della riunificazione dei giornalisti lombardi; poi la sua gestione delle vertenze al Corrierone e per il nuovo contratto giornalisti hanno provocato un’onda negativa. E’ stata accusata dalla redazione del Corriere di tutelare la propria carriera nel passaggio dei giornalisti de il Mondo al Corriere. E’ stata anche il bersaglio delle contestazioni dei free lance. La Stigliano, che voleva provare la corsa per la segreteria e per questo si era schierata contro Lorusso, ha limitato i danni restando in giunta, grazie al sostegno del gruppo meridionale, che si è rimpinguato quando il pubblicista piemontese è entrato in giunta, già a luglio 2014 in sostituzione di un collega della Campania.
La fortuna della Stigliano è stata proprio l’assenza pilotata della Campania, esclusa dalla partecipazione al congresso, che ha permesso alla Calabria di diventare la 3° regione con ben 7 consiglieri (Parisi, Albanese, Regolo, Musmeci, Toscano per i professionisti; Caminiti e Strangio per i pubblicisti) e 4 probiviri Addirittura i probiviri pubblicisti calabresi sono 2 su 5. Senza contare che calabresi sono sia la Stigliano che Muscatello. (L’OPINIONE)

EDITORIA: POLITICO SI ALLARGA ALL'EUROPA,"UE NON È NOIOSA"

1poliFederica Mogherini e Mario Draghi avranno presto una testata giornalistica in più a cui render conto. Politico.com sbarca in Europa. Il braccio europeo del giornale americano dedicato finora esclusivamente alla copertura della politica e dell'economia interna Usa debutterà il 21 aprile con una redazione di oltre 40 giornalisti e sedi a Bruxelles, Londra, Parigi e Berlino.
L'idea della nuova iniziativa, che afferma di avere tra Washington e Bruxelles più giornalisti di qualsiasi altra testata, è di dar vita alla "pubblicazione dominante per la politica in Europa", ha indicato il giornale che prevede anche di far uscire una versione a stampa. L'investimento è stato "sostanziale, sull'ordine delle sette cifre". Lo ha reso possibile una joint venture con il gruppo tedesco Axel Springer.
Fondato nel 2006, Politico ha costruito un suo seguito concentrandosi sulle elite politiche di Washington dove anche manda in edicola una versione a stampa. "Dalla redazione principale qui a Bruxelles copriremo le macchinazioni e le manovre, le personalità e la cultura politica di questa città con una immediatezza e uno stile più di quanto nessuno abbia mai fatto prima. All'inferno chi dice che il lavoro a Bruxelles è importante ma noioso", si legge in un memorandum allo staff ottenuto da HuffingtonPost. www.politico.eu, la versione europea di Politico, avrà una concorrenza agguerrita: "Ammiro il Financial Times, l'Economist e l'edizione internazionale del New York Times", ha detto al Guardian il co-fondatore e direttore John Harris: "Gareggeremo sullo stesso piano fin dal primo giorno con l'idea di diventare di qui a un anno, se non la prima testata, almeno un player importante nella conversazione in Europa".
Su modello dell'edizione americana, Politico europeo avrà un sito online frequentemente aggiornato, con una versione "pro" su energia, sanità e tecnologia offerti a abbonamento. La versione cartacea uscirà dal 23 aprile con circolazione di 25-30 mila copie distribuite a Bruxelles e in altre importanti capitali.
Per il lancio europeo, Harris ha affidato a Ryan Heath, ex stretto collaboratore dell'ex presidente Ue José Manuel Barroso, di scrivere una rubrica mattutina sui temi che guidano la conversazioni su quella sponda dell'Atlantico simile a quella che Mike Allen cura per l'edizione Usa. Tra i nuovi assunti, talenti della Reuters e il giornalista investigativo Jacopo Barigazzi, co-fondatore di L'Inkiesta, che fornirà da Bruxelles "la prospettiva italiana". (ANSA).

USIGRAI: URNE APERTE PER RAIPIU'

1logoraiUna grande occasione di partecipazione al cambiamento. Così il Segretario dell'Usigrai Vittorio di Trapani ha definito il referendum indetto dal sindacato dei giornalisti della Rai sulla piattaforma di riforma RaiPIU'. L'Usigrai ha deciso di concludere le assemblee dedicate alla proposta sindacale a Palermo. Una scelta non solo simbolica per dire che la nuova Rai parte dai valori e dall'identità del Servizio Pubblico: i temi dell'inclusione e dell'integrazione, l'impegno contro le mafie e in favore della legalità, l'informazione di qualità che deve illuminare realtà e fenomeni troppo spessi dimenticati e oscurati. In due settimane, l'Usigrai ha tenuto assemblee a Roma e nelle redazioni regionali, alla quale hanno partecipato centinaia di colleghe e colleghi. Fino a domenica urne aperte per il voto referendario al quale parteciperanno tutte le giornaliste e i giornalisti della Rai, anche se non iscritti al sindacato. (Una grande prova di democrazia.) Una grande prova di partecipazione perché il futuro dell'azienda lo dobbiamo costruire tutti insieme. (USIGRAI)

EDITORIA:DELLA VOLPE AL GOVERNO, RIPRISTINARE RISORSE TAGLIATE E VALORIZZARE EMITTENZA

1dellavolpeI tagli ai fondi all’editoria hanno colpito le piccole aziende con il bilancio 2013 e 2014, nel 2015 forse non ci sarà più nulla da colpire. Facciamo un appello al governo per ripristinare le risorse tagliate e fare un salto qualitativo per l’emittenza”. Lo ha detto Santo Della Volpe, presidente della Federazione Nazionale Stampa Italiana, intervenendo all’incontro nella sede di Stampa Romana, nel quale insieme, fra gli altri, ai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil del Lazio si è discusso dell’allarme occupazione per la piccola editoria radio-televisiva nella regione, e non solo. “Tra il 2012 e il 2014 si è arrivati a una grande fascia di crisi per l’informazione, che riguarda anche i grandi gruppi editoriali – ha aggiunto Della Volpe -. Diminuiscono gli occupati e aumentano le partite iva e i co.co.co. Se si vuole dare vera autonomia professionale, la prima cosa è avere un lavoro sicuro e retribuito, senza avere il ricatto occupazionale alle spalle. Vorremmo sapere anche come il governo intende muoversi sul Jobs Act legato al nostro settore: non c’è una sentenza al riguardo, ma prima o poi ne potrebbe arrivare una che porti a un’ulteriore precarizzazione. Il 31 marzo faremo un seminario sul tema. Speriamo il giorno dopo non ci sia pesce d’aprile da parte di altri”. Rispetto alla crisi delle emittenti private, “abbiamo fatto una conferenza stampa fuori da T9 (una delle tv del Lazio in grave difficoltà, ndr) – ha ricordato Della Volpe – perché non ci hanno fatto entrare, per denunciare la situazione al governo e agli editori”. E tra le altre situazioni a rischio “nel nostro Paese ci sono 210 testate piccole e grandi nel giro cooperativo no profit che possono chiudere in 3 mesi, con 3000 posti di lavoro in ballo”. (ANSA)