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RADIOMONITOR: NEL 2014 IMMUTATE PRIME TRE POSIZIONI.NEL COMPLESSO CALANO TUTTE RISPETTO AL 2013.

1Radiomonitor-Logo-300x164Rilasciati i dati RadioMonitor sugli ascolti delle radio nel periodo giugno-dicembre 2014 (pdf) e nellintero anno 2014 (pdf) e iconfronto anno su anno (xls).Ecco la classifica delle emittenti nazionali più ascoltate nel giorno medio nell’intero anno 2014 confrontata con il 2013 (Valori e stime in ’000):( Le peggiori: R101, Maria, Kiss Kiss e Radio Rai)

 

 

 

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La classifica delle emittenti nazionali più ascoltate nel giorno medio nel secondo semestre 2014,periodo giugno-dicembre 2014 (Valori e stime in ’000) e il confronto tra secondo semestre 2014 e 2° semestre 2013

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Leggi o scarica.
-Radiomonitor:  Anno 2014 (.pdf)
-Radiomonitor:  Secondo semetre 2014 (giugno-dicembre)  (.pdf)
-Primaonline.it: Tabella di confronto anno2014/anno2013  (.xls) 

I commenti di alcuni protagonisti

1suraci-145x203RTL 102.5, si conferma anche per il 2014 al primo posto nella classifica di ascolto della radio in Italia, con 6.766.000 ascoltatori sul totale annuo, sempre con un larghissimo scarto rispetto alle altre emittenti radiofoniche. Dati diffusi oggi da Radio Monitor GFK/Eurisko. RTL 102.5 resta prima anche nel dato della settimana mantenendosi costantemente al primo posto con oltre 21 milioni di ascoltatori.
“Siamo sempre più orgogliosi dei risultati che RTL 102.5 continua a confermare nel tempo, mantenendosi sempre prima e molto alta negli ascolti.” – dichiara il Presidente Lorenzo Suraci – “Questi dati premiano il nostro lavoro e le bontà delle nostre scelte, sotto tutti i punti di vista. Un grazie a tutti i nostri 250 collaboratori.”

Il presidente RDS Eduardo Montefusco a seguito della pubblicazione dati Eurisko Radio Monitor anno e 1Eduardo-Montefusco-presidente-Rds-foto-Olycom-ultimo semestre 2014: “Esprimo soddisfazione per i dati pubblicati da Eurisko Radio Monitor relativi all’anno 2014 che ci vedono praticamente al secondo posto a ex aequo con Radio Deejay – dichiara Eduardo Montefusco Presidente RDS – sono il frutto di un ottimo lavoro dedicato a valorizzare il rapporto con gli ascoltatori, rendendoli co- attori delle iniziative crossmediali ideate da RDS”. “La rilevazione Cati di RDS – continua Montefusco – è in tendenza con i dati Meter, che considerano anche l’analisi dei luoghi di ascolto e dei device, in cui RDS è saldamente al secondo posto.” “I dati relativi all’ultimo semestre 2014 – dice Montefusco – ci fanno essere ottimisti guardando la continua curva di crescita degli ascoltatori che saranno sempre più protagonisti di innovativi format crossmediali a partire dalla seconda edizione di RDS Academy”.

1Volanti-Mario-foto-OlycomCon 4.499.000 ascoltatori, conquista il 2° posto tra i network nazionali. Il dato, rilasciato oggi da Eurisko e relativo a 60mila interviste dell’indagine RadioMonitor Cati condotte nel secondo semestre 2014 (giugno-dicembre), certifica un miglioramento del ranking, due posizioni in più rispetto al primo semestre di questo stesso anno, superando in classifica sia RDS (in terza posizione) che Radio Deejay (in quarta posizione) e mantenendo la distanza con Radio 105 (in quinta posizione). “Sono naturalmente contento e soddisfatto – commenta Mario Volanti, Editore e Presidente Radio Italia – anche perché solo due anni fa il nostro distacco dalla seconda radio era di 1.150.000 ascoltatori ed eravamo in quinta posizione. Ovviamente continueremo il nostro lavoro per migliorare sempre più il prodotto che quotidianamente proponiamo agli ascoltatori che amano, come noi, la musica italiana. Il mio ringraziamento va a tutti i miei collaboratori che ogni giorno credono con passione in quello che fanno e con loro voglio condividere la gioia di questo momento”. Radio Italia solomusicaitaliana, insieme a Radio Italia Tv (canale 70 DTT; canale 725 SKY; canale 35 TvSat; solo in Svizzera Video Italia HD), è da sempre punto di riferimento per gli amanti della musica italiana e per i suoi protagonisti. Vanta un comparto digitale all’avanguardia che comprende il sito radioitalia.it, la pagina ufficiale su Facebook, prima in Italia tra le radio con oltre 2,3 milioni di likers e leader nell’ interazione media, le pagine ufficiali su Twitter, Instagram e Google+, il canale YouTube e le app gratuite per iPhone, iPad, Android, Kindle Fire, Windows Phone e e Windows8.

Gruppo Finelco
Il Gruppo Finelco esprime la propria soddisfazione per i dati preliminari di ascolto del II Semestre 2014 appena rilasciati da Radio Monitor:
1. Il gruppo Finelco si conferma, anche nel secondo semestre 2014, così come era già avvenuto nel primo semestre, il primo gruppo radiofonico di broadcaster nazionali con una share del 13,9%, in ulteriore crescita e ancor più nettamente davanti al secondo gruppo, Rai, fermo all’11,1% e al terzo gruppo , Espresso, in flessione all’11%.
2. Radio 105 si conferma la seconda radio italiana per ascolto nel quarto d’ora medio e, da un lato, dimezza la distanza dalla prima radio RTL, distanza che solo un anno fa raggiungeva i 120.000 ascoltatori (627.000 RTL contro 507.000 Radio 105) ed ora è di soli 62.000 ascoltatori (628.000 RTL, 566.000 Radio 105); dall’altro lato stacca nettamente la terza radio Deejay, che un anno fa era a poco più di 100.000 ascoltatori di distanza ed ora si trova 176.000 ascoltatori dietro a Radio 105.

Radio 24
Nel confronto tra secondo semestre 2014  e secondo semestre 2013, tra le prime 15 radio italiane RADIO 24, in netta controtendenza con il mercato, è l’unica che cresce (PRIMA)

RAI: MASTER DI SCRITTURA SERIALE DI FICTION. VERRANNO SELEZIONATI 15 SCENEGGIATORI UNDER 35

1Master-di-Scrittura-Seriale-di-Fiction-Loghi-2015L’11 maggio prossimo inizierà il primo “Master di scrittura seriale di Fiction”: un corso di cinque mesi ad alto livello di formazione per chi vuole dare uno sbocco lavorativo e specializzato alla scrittura del genere fiction. Si terrà alla cosiddetta “Scuola di giornalismo di Perugia” della Rai.Il corso infatti è promosso da Rai Fiction e dal Centro Italiano di Studi Superiori per la Formazione e l’Aggiornamento in Giornalismo Radiotelevisivo. Giovedì uscirà il bando, saranno poi selezionati 15  sceneggiatori under 35 che abbiano conoscenze di scrittura creativa e seriale per la televisione. Saranno 640 ore di lezioni con sceneggiatori affermati italiani e stranieri, da Ivan Cotroneo a De Cataldo, per dirne alcuni, registi come Andrea Pecorelli e altri.
La Rai promosse un corso simile 10 anni e ora lancia una full immersion di 8 ore al giorno fra lezioni teoriche e laboratori, dall’11 maggio al 30 settembre (ad agosto si interrompe) nella bella cornice della Scuola di Perugia, con possibilità di alloggiare nella foresteria. Con la direzione di Nino Rizzo Nervo la storica scuola di giornalismo sta estendendo la formazione al campo della fiction (ma anche dei Beni culturali) e dell’intrattenimento, corsi che avverranno ad anni alterni.
Il master è stato presentato a viale Mazzini dal direttore generale della Rai, Luigi Gubitosi, proprio per far crescere, con la formazione, la “filiera” della produzione interna alla tv pubblica, “mentre ora si ricorre a tanti format stranieri”.
Il costo del master è di 5.000 euro (il 40% in meno degli altri, spiega Rizzo Nervo), ma la Rai erogherà 5 Borse di studio che copriranno l’intero costo del corso (una decisione annunciata da Gubitosi, prima la disponibilità era della metà). La serialità della fiction, per Eleonora Andreatta, “è il grande romanzo popolare contemporaneo” e chi seguirà il master avrà la possibilità di entrare nei processi produttivi e di partecipare a stage in tv e nelle società di produzione.
Il corso è sostenuto anche da A.S. For Cinema, Associazione Produttori televisivi(APT) e BNL Gruppo BNP Paribas. Chi vuole partecipare deve inviare, entro il prossimo 3 aprile, i documenti indicati sui siti www.centrogiornalismo.it e www.raifiction.rai.it e alcuni testi scritti, due idee orginali di fiction e una analisi critica.(PRIMA)

LIBERTA’ ESPRESSIONE: MANTOVA, MONS. BUSTI, DE BORTOLI, P. OCCHETTA.ESPRIMERSI SENZA OFFENDERE

1manIl convegno su tema "Laicità e fede: libertà di espressione" organizzato dalla Diocesi di Matova ha visto, a poche ore dall'attentato di Copenaghen e a più di un mese da quello di Parigi al settimanale satirico Charlie Hebdo, confrontarsi il vescovo, monsignor Roberto Busti, con il direttore del Corriere della Sera, Ferruccio de Bortoli e padre Francesco Occhetta di Civiltà Cattolica.
«Anch’io riesco a sentirmi la matita spezzata che può dar vita a due punte. Ma non disegnerò mai qualcosa che possa apparire disprezzo per i sentimenti più profondi e personali che devono orientare la vita al bene». Così il vescovo di Mantova, monsignor Roberto Busti, ha chiuso il dibattito.
Per il Vescovo di Mantova non si può offendere la fede di nessuno, né si possono prendere in giro le convinzioni intime. «Una fede vera in Qualcuno o qualcosa di trascendente – ha detto Busti – assume un valore e ha radici così profonde da inserirsi tra le realtà costitutive della struttura umana e della cultura sociale». Il Vescovo ha poi allargato l'orizzonte della sua riflessione: «L'attacco al negozio Kosher ebraico e la nazionalità francese degli attentatori – ha aggiunto riferendosi a quanto avvenuto a Parigi a inizio anno – sono segni che dimostrano come non dobbiamo limitarci a parlare solo di stampa, libertà di espressione o offese all'Islam. Oggi abbiamo a che fare con diverse concezioni di civiltà e, quindi, dobbiamo discutere della possibilità di convivenza tra culture che ormai stanno insieme e si confrontano fianco a fianco nella quotidianità più semplice».
Anche per padre Occhetta il tema da affrontare è più ampio e riguarda la nostra società. «Se ascoltiamo troppo le emozioni – è stato lo spunto del suo ragionamento – finiamo con il criminalizzare l’Islam e gli immigrati. Non possiamo farlo perché si innesca una spirale di morte. Interroghiamoci piuttosto sul fatto che un attentatore di Parigi sia stato “rieducato” in un carcere francese e che gli altri due si siano “formati al terrore” con il web e la rete». E per tornare al tema della libertà di espressione e ai suoi ipotetici confini: «Ognuno di noi – ha affermato, ricordando una riflessione del filosofo Emmanuel Lévinas, in merito alla vicenda di Caino e Abele – è sempre il “custode del proprio fratello”. E lo è in quanto “essere morale”. Il mondo non si divide tra credenti e non credenti, bensì tra uomini morali e uomini che morali non sono. Quando si abdica alle proprie responsabilità, ai propri doveri, si smette di essere dei veri “uomini morali”».
Ferruccio de Bortoli, chiamato a rappresentare nel dialogo con il Vescovo e padre Occhetta l'importanza della laicità come garanzia di tutte le libertà compresa quella di espressione, ha spiegato che molte vignette di Charlie Hebdo non le avrebbe pubblicate perché le ritiene offensive. «Ma la libertà di espressione – ha detto il direttore del Corriere della sera – non può avere limiti se non nella coscienza di ognuno. Uno stato di diritto non disciplina per legge la libertà di espressione, anzi tutela il diritto a essere orgogliosamente irresponsabili. Per questo, ad esempio, sono contrario alla condanna, in Francia, del comico Dieudonné per essersi schierato dalla parte dei terroristi e all'introduzione, in Italia, del reato di negazionismo. La cifra dell'Occidente è proprio quella di tutelare anche chi ha le opinioni più aberranti e di contrastarlo con la forza delle idee. Questa è la miglior arma democratica che possiamo opporre contro chi ci combatte. Solo mediante il confronto culturale si può arrivare a “eliminare” quello che si rivela nocivo per la dignità umana. Il libero confronto tra più voci è una necessità vitale: nel dialogo fra la nostra voce e un’altra, se la nostra lotta per spegnere l’altra e ci riesce, dopo si spegne inevitabilmente anche la nostra. E nemmeno ce ne accorgiamo». (FAMIGLIACRISTIANA)

LIBERTA’ STAMPA: SEQUESTRATE COPIE DI 13 QUOTIDIANI IN SUDAN

16a9fd66f167e5593bc2b8366468bd23425040982Le forze di sicurezza sudanesi hanno sequestrato oggi le copie di 13 quotidiani, sia filo-governativi che indipendenti, “senza fornire alcuna motivazione”. E’ quanto ha denunciato l’organizzazione Journalists for Human Rights, sottolineando come “l’aumento” del numero di testate messe sotto sequestro “rappresenta un’escalation senza precedenti da parte delle autorità contro la libertà di stampa e di espressione”. Il direttore di Al-Tayar, Osman Mirghani, ha raccontato alla France presse: “Una volta finita la stampa, sono arrivati gli agenti della sicurezza e hanno sequestrato tutte le copie senza fornire spiegazioni”.L’organizzazione dei giornalisti ha annunciato un sit-in davanti al Consiglio governativo per la stampa per protestare contro il sequestro. Le testate finite nel mirino delle autorità sono: Al-Tayar, Al-Rai al-Aam, Al-Intibaha, Akhir Lahza, Al-Ahram al-Youm, Awal al-Nahar, Al-Watan, Al-Sudani, Alwan, Al-Saiha, Al-Mijhar al-Siyasi, Al-Dar e Hikayat. (ASKNEWS)

LE MONDE, EDITORE CONTRO SWISSLEAKS: SCONTRO CON LA REDAZIONE

1le-monde-5001Il co-proprietario Pierre Bergé accusa la redazione di "delazione e populismo". I giornalisti rispondono: "Non è la prima volta che l'editore viola il suo dovere di riservatezza". Da una parte c'è Pierre Bergé, co-proprietario di Le Monde assieme a Xavier Niel e Matthieu Pigasse. Dall'altra i giornalisti della redazione, accusati di aver "dato in pasto" all'opinione pubblica i nomi coinvolit in Swissleaks.
L'editore, ex compagno di Yves Saint Laurent e creatore dell'ominimo marchio, non è nuovo a interventi ruvidi. Questa volta va oltre: "Non è per questo che sono venuto in soccorso di Le Monde, che ho permesso ai giornalisti di essere indipendenti", ha affermato in una intervista alla radio Rtl. "Il ruolo di un quotidiano è quello di gettare in pasto il nome delle persone? Questa è delazione, è populismo, fatto per assecondare gli istinti peggiori. Sono dei metodi riprovevoli".
La redazione ha risposto a tono con una nota: "Come sua abitudine, Pierre Bergé è uscito dal suo dovere di riservatezza in spregio al patto che aveva co-firmato con il gli altri azionisti nel 2010. Questo non ha impedito e non impedirà ai giornalisti di lavorare serenamente". La direzione è invece "orgogliosa che la nostra redazione sia all’origine dell’inchiesta», e condanna l’ennesima «intrusione nel contenuto editoriale". (ILFATTOQUOTIDIANO)