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TV: IN MOLISE NIENTE TG, GIORNALISTI SI IMBAVAGLIANO CONTRO LEGGE REGIONALE’EDITORIA

Schermata 2014-12-19 alle 15 02 15 Giornalisti imbavagliati in video per mezz’ora al posto dei telegiornali, che non sono andati in onda: è la singolare protesta scelta dalle emittenti televisive molisane Telemolise, Teleregione e Teletrigno per contestare i contenuti del testo della legge regionale per l’editoria varato dalla quarta Commissione consiliare e che nei prossimi giorni dovrebbe approdare in consiglio regionale per l’approvazione definitiva. Stupito per l’iniziativa il governatore molisano, Paolo Di Laura Frattura. “Penso che mai come per la predisposizione del testo di legge per l’editoria – spiega – ci siano state condivisione e partecipazione di tutti. Oggi apprendiamo che rispetto alla proposta di legge approvata in giunta e licenziata dalla commissione consiliare competente ci sono altri problemi, cerchiamo di capire quali e ragioniamo”. “Il testo approvato in quarta commissione consiliare con vincoli e costrizioni illiberali – sostengono invece le televisioni locali in una nota congiunta – penalizza proprio le principali realtà editoriali, quelle che hanno rispettato le regole, hanno pagato le tasse e hanno stipulato contratti di lavoro secondo le piattaforme riconosciute dallo Stato italiano”. (ANSA)

RAPPORTO PROFESSIONE GIORNALISTICA IN ITALIA: CONTINUA IL DECLINO DEL LAVORO DIPENDENTE E CALA IL PESO DELLE TESTATE TRADIZIONALI

1p1Si restringe sempre di più il campo del lavoro giornalistico dipendente, con una massiccia espulsione dalle redazioni, mentre il peso delle testate tradizionali in termini di occupazione diminuisce sensibilmente. Cosi’ commenta Pino Rea su  LSDI.IT il quinto rapporto sulla professione giornslistica in Italia. La ‘’bolla’’ del lavoro autonomo (o parasubordinato) continua intanto a gonfiarsi tanto che, almeno sul piano quantitativo, esso domina l’ industria giornalistica, coprendo ora quasi due terzi dei giornalisti attivi ma raccogliendo redditi fra le 5,6 e le 6,9 volte inferiori a quelli medi dei giornalisti salariati. Il Rapporto sulla professione in Italia,e’ stato realizzat0 sulla base dei dati (aggiornati al 31 dicembre 2013) forniti a Lsdi dagli enti professionali: Casagit, Fnsi, Inpgi, Ordine. Il bacino costituito da quotidiani, periodici, Rai e agenzie di stampa, che nel 2000 rappresentava l’ 83,2% dei rapporti di lavoro, è calato alla fine del 2013 al 64,9%. Mentre enti pubblici e privati e la pubblica amministrazione, che 14 anni fa contavano l’ 8,1% dei rapporti di lavoro subordinato, hanno raddoppiato il loro peso e rappresentano ora il 16,1% dei rapporti di lavoro.
Intanto la forbice fra lavoro dipendente e lavoro autonomo si divarica sempre di più. Come si vede dalla prima tabella, alla fine del 2013 la percentuale degli ‘’autonomi’’ sulla popolazione giornalistica attiva era salita ancora, passando dal 59,5% del 2012 al 62,6% della fine del 2013. Mentre i subordinati scendevano dal 40,5 al 37,4% (quasi tre punti percentuali in meno).
Ma paradossalmente, nonostante la crisi del settore, il numero dei giornalisti ‘’attivi’’, come si vede da quest’ altra tabella, continua a crescere, sfiorando le 50.000 unità.
La ‘’bolla’’ del lavoro autonomo
La cosa si spiega, ovviamente, con l’ aumento anomalo del lavoro cosiddetto ‘’autonomo’’.
La crisi continua a ‘’mordere’’ soprattutto nel segmento del lavoro dipendente con le aziende che tagliano l’ occupazione e ‘’comprimono’’ il salario ricorrendo massicciamente ai contratti di solidarietà, e facendo leva sulle voci relative agli elementi distinti della busta paga: orari notturni, festivi, ex-festivi, accordi integrativi, premi di produttività, trasferte, tutte voci ormai ridotte pesantemente (come segnalava il presidente della Casagit, Daniele Cerrato, nella sua relazione al bilancio 2013).
Ma nello stesso tempo gli editori ‘’gonfiano’’ sempre di più la ‘’bolla’’ dell’ attività autonoma alimentando un bacino di lavoro precario e sottopagato che si allarga sempre di più.
E se la retribuzione media diminuisce sia nel campo del lavoro dipendente che di quello autonomo o parasubordinato, il divario fra i due segmenti però continua a crescere.
Nel primo caso si passa da 62.459 euro del 2012 a 61.180 euro del 2013 (meno 2%). Nel secondo caso la retribuzione media diminuisce da 11.278 a 10.941 euro lordi annui (meno 3%).
I redditi medi del lavoro autonomo sono in ogni caso il 17,9% di quelli del lavoro dipendente, 5,6 volteinferiori. In particolare la retribuzione media lorda annua del co.co.co – 8.832 euro – resta di 6,9 volte inferiore, mentre quella del ‘’libero professionista’’ è 4,7 volte inferiore (lievemente migliorata rispetto al 2012 quando era inferiore 5,5 volte).
2008-2013: Rapporti di lavoro a meno 10,6%; art. 1 a meno 12,9%
Il numero dei contratti come redattori a tempo pieno (ex articolo 1 del contratto Fieg-Fnsi) è calato fra il 2008 e il 2013 di 2.351 unità (da 18.204 a 15.853 rapporti di lavoro), con una diminuzione del 12,9%. Mentre il calo complessivo dei rapporti di lavoro è stato del 10,6%.
Sempre nel periodo 2008-2013, i rapporti di lavoro ex art. 36 (pubblicisti nelle redazioni distaccate) sono aumentati del 7% (da 2783 a 2977), mentre quelli ex art. 12 e art. 2 sono diminuiti rispettivamente del 4,3% e del 23,4%.
Il processo di espulsione degli occupati nel campo del lavoro giornalistico dipendente ha continuato dunque ad intensificarsi, smentendo le aspettative che vedevano nel 2013 l’ anno di una possibile inversione di tendenza nell’andamento congiunturale dell’economia del Paese.
Con incentivi in tre anni solo 360 nuove assunzioni
In tre anni d’ altronde – come osserva il presidente dell’ Inpgi, Andrea Camporese – gli incentivi all’ occupazione adottati dall’ Inpgi con gli sgravi contributivi alle imprese per l’ assunzione di giornalisti disoccupati, cassaintegrati o precari, hanno prodotto solo 360 nuove assunzioni.
Intanto, ‘’nei soli primi sei mesi di quest’anno sono stati persi ben 634 posti di lavoro senza che ne sia stato creato nessuno’’, ha rilevato il 3 novembre Franco Siddi, segretario della Fnsi, nel corso di un incontro con i sindacati confederali sul tema del mercato del lavoro,
Un trend confermato dal secco calo delle entrate contributive, che nel 2013 erano scese del 4,3% rispetto al 2012.
Insomma, esiste ‘’forte preoccupazione sull’andamento dei ‘fondamentali’ di sistema – osserva ancora Camporese -: i posti di lavoro perduti, sommati a quelli registrati nei quattro anni precedenti, testimoniano una crisi senza precedenti nel sistema’’.
Lo indica, ancora, l’ accentuazione del calo del rapporto tra gli iscritti attivi ed i pensionati – che nel 2013 passa al 2,08 (dal 2,29 del 2012) -, mentre il rapporto tra uscite per pensioni ed entrate per contributi cresce dal 111,6 del 2012 al 123,68 del 2013.
La crisi del settore è confermata poi anche dal forte aumento della spesa dell’ Inpgi per ammortizzatori sociali, cresciuta del 44,6% rispetto al 2012.
E preoccupa anche il fatto che la retribuzione media delle pensioni continui a crescere mentre diminuisce il salario medio degli occupato: 65.903 euro lordi l’ anno contro 61.180 euro.
 
Attivi il 47,1% degli iscritti all’ Ordine
 
Per quanto riguarda il rapporto attivi/iscritti all’ Ordine, va poi detto che – escludendo gli stranieri e i giornalisti inseriti negli elenchi speciali – gli attivi costituiscono comunque solo il 47,1% degli iscritti all’ albo. Una percentuale che tra l’ altro è ‘’gonfiata’’ dal fatto che tra gli attivi figurano posizioni in atto in passato ma che successivamente si sono ‘’estinte’’.
Si tratta, come dicevamo anche negli anni scorsi, di uno degli elementi che imporrebbero una radicale revisione dell’ attuale struttura ordinistica . (LSDI)

EDITORIA: CAMBIAMENTI IN SVIZZERA

A Ginevra rimarrà solo una redazione regionaleRingier e Axel Springer vogliono riunire le attività nel settore delle riviste e delle offerte online in Svizzera. I due gruppi hanno sottoscritto una dichiarazione d'intenti per la creazione di “Ringier Axel Springer Medien Schweiz”. L’annunciata fusione interesserà anche il quotidiano romando Le Temps. Il portafoglio della nuova realtà comprenderà testate come Schweizer Illustrierte, Glueckpost, Bolero, L'Hebdo e Le Temps (del gruppo Ringier), Beobachter, HandelsZeitung e Bilanz (di Axel Springer).L'obiettivo, è stato sottolineato in una nota diffusa giovedì, è quello di migliorare “la forza concorrenziale sul mercato dei lettori e della pubblicità nella Confederazione e promuovere la digitalizzazione dei marchi”. (RSINEWS)

RAI: VIA LIBERA NOMINA 5 VICE DIRETTORI RAI SPORT. NEW ENTRY FRANZELLI E CIVOLI

Paris-Carlo-foto-OlycomVia libera a maggioranza del cda Rai alla nomina dei cinque vicedirettori di Rai Sport proposti dal direttore della testata Carlo Paris. Confermati Jacopo Volpi, Ivana Vaccari e Raimondo Maurizi, i nomi nuovi sono Marco Franzelli e Marco Civoli. Secondo quanto si apprende, hanno votato a favore il presidente Anna Maria Tarantola e i consiglieri Benedetta Tobagi, Marco Pinto e Antonio Pilati. Contro Antonio Verro e Guglielmo Rositani, Rodolfo De Laurentiis si è astenuto. Non ha partecipato al voto Gherardo Colombo. (ANSA)

ODG: DEONTOLOGIA E RISPETTO DELLE REGOLE NEI CASI DI CRONACA

lettore-ebookIl Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, ha approvato all’unanimità un ordine del giorno per il rispetto deontolgico delle regole nei casi di cronaca.
 Questo il testo:
VISTO Il numero crescente di violazioni alle Carte deontologiche e alle regole base dell’etica giornalistica. Il numero consistente di “abusivi”, che con contratti sostanziosi conducono e partecipano a trasmissioni giornalistiche senza essere iscritti all’Ordine, e, dunque, senza obbligo di rispettare le norme vigenti della normativa professionale
DENUNCIATO L’insopportabile silenzio delle molte authority nominate per tutelare i diritti dei cittadini (Agcom, Privacy, Garante dell’Infanzia, ecc.)
DÀ MANDATO Al Presidente e al  Comitato Esecutivo di creare un osservatorio di colleghi che possa segnalare agli Ordini e ai Consigli di disciplina territoriali episodi che vanno contro le regole deontologiche costitutive dell’Ordine.  
CHIEDE al Presidente di richiamare i Direttori al rispetto di queste regole,  al fine di una corretta informazione e di intensificare l’azione di vigilanza, con eventuali segnalazioni alle autorità competenti sull’esercizio abusivo della professione. (ODG)