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INFORMAZIONE: AD POLIGRAFICI EDITORIALE, I POLITICI IGNORANO L’EDITORIA E NOI LI METTIAMO IN CODA. IL 40% DEI GIORNALI ITALIANI RISCHIA LA CHIUSURA, SERVONO INTERVENTI IMMEDIATI

poligrafici«Illustri governanti, onorevoli e politici, se non interverrete nel settore dell'editoria ci costringerete ad azioni di protesta senza precedenti». Andrea Riffeser Monti, amministratore delegato e vicepresidente della Poligrafici Editoriale (La Nazione, Il Giorno, Il Resto del Carlino), lancia un appello al premier Monti e al parlamento a conclusione del consiglio di amministrazione che ha approvato i il resoconto al 30 settembre.
Risultati che indicano una flessione dei ricavi a 153,5 milioni ben più contenuta rispetto alla media del mercato, evidenziano l'aumento del 5% della media dei lettori che conferma il «forte radicamento e l'apprezzamento dei lettori» delle testate del gruppo, QN Quotidiano Nazionale, il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno. Nei primi nove mesi il gruppo ha registrato perdite per 6,2 milioni, il Mol è positivo ed è in fase di attuazione il piano 2012-2014 di riorganizzazione dei costi, elaborato per contrastare gli effetti negativi della contrazione della raccolta pubblicitaria comune a tutti i media. Assieme agli interventi strutturali sul costo del lavoro, in questi mesi la Poligrafici Editoriale sta valutando operazioni di collaborazione tra vari editori sia sotto il profilo pubblicitario sia nel settore della stampa, attraverso la Poligrafici Printing.
Ma è proprio la caduta della pubblicità il contraccolpo più evidente della crisi generalizzata sul settore dell'editoria.
«Il 40% dei giornali italiani rischia la chiusura - osserva Riffeser Monti - servono dunque attenzione e decisioni immediate da parte del governo per tamponare la situazione ormai insostenibile». Perché la crisi dell'editoria italiana e europea continua ad aggravarsi, come testimoniano anche i recentissimi licenziamenti e le chiusure in Spagna: «La spirale negativa si avvita ulteriormente con le edicole che chiudono e giornali che perdono vendite», osserva l'amministratore delegato.

«Il cittadino non trova più il giornale, soprattutto nei giorni di maggiore lettura come sabato e domenica: chiediamo liberalizzazioni intelligenti, che non penalizzino nessuno». La defiscalizzazione degli investimenti pubblicitari sarebbe un'opportunità per le imprese, un incentivo al ciclo economico e un sostegno a un settore decisivo per un paese civile.
«Per tamponare la situazione di grande difficoltà - avverte l'amministratore delegato - sarebbero indispensabili provvedimenti rapidi e anche non onerosi per i conti dello Stato ma se i partiti, il parlamento, il governo non valuteranno in modo adeguato la criticità del settore e le proposte dimenticate nei cassetti sapremo cosa fare». Riffeser Monti non nasconde la delusione per il black-out delle normative che il governo avrebbe dovuto varare sulla modernizzazione e la salvaguardia della lettura e come editore puro pensa dunque a una storica protesta: fin dai primi giorni del gennaio prossimo la politica e gli affari di governo potrebbero venir spostati nell'ultima parte del giornale, pur mantenendo intatti i valori dell'equilibrio e della correttezza dell'informazione. L'invito ad affrancarsi dai politici è rivolto agli altri editori che abbiano a cuore «la salvaguardia della libertà di stampa, garantita della Costituzione, e di un settore fondamentale per la civiltà di un paese». (QUOTIDIANO.NET)

PROFESSIONE:SEMINARIO STUDIO FNSI A FIUGGI.DAL 2007 AD OGGI CALO PUBBLICITARIO DI TRE MILIARDI NELL’EDITORIA. L’ASSEMBLEA SU DDL DIFFAMAZIONE:NO A POLITICA VENDICATRICE E DIFESA LIBERTA’ DI STAMPA

Fiuggi_ConferenzaNazionaleCdr_2012Un calo di quasi 3 miliardi di euro negli investimenti pubblicitari nel settore dell'editoria dal 2007 ad oggi, con una flessione percentuale intorno al 22 per cento. Il 2012 si chiuderà con meno 13%, e il prossimo anno l'investimento previsto per l'intero settore (carta stampata, tv, web) sarà pari a 7 miliardi e mezzo, la metà dei quali sarà assorbita dalla televisione, il 16 per cento da internet, mentre la somma di quotidiani e periodici si attesterà intorno al 20 per cento. Sono dati forniti da Roberto Binaghi, chief executive officier di Mindshare in Italia, intervenuto oggi in videoconferenza da Milano alla conferenza nazionale dei comitati e fiduciari di redazione e della commissione contratto Fnsi in corso a Fiuggi.
"La Conferenza dei Comitati e fiduciari di Redazione e la Commissione Contratto della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, riunite a Fiuggi con la Giunta Esecutiva del Sindacato dei Giornalisti, denunciano con forza il tentativo di alcune forze politiche e di numerosi senatori che, utilizzando lo strumento del voto segreto, riportano indietro il dibattito sulla libertà di stampa e fanno riemergere pulsioni vendicative e liberticide contro giornali e giornalisti, quasi volessero utilizzare il loro mandato per un regolamento di conti ingiustificabile e impraticabile quando si tratta di un bene comune come la libertà di informazione.
I giornalisti italiani riuniti a Fiuggi giudicano inaccettabili i messaggi di intimidazione che, attraverso proposte illiberali sul progetto di legge sulla diffamazione a mezzo stampa, sono stati inviati con il voto segreto sul carcere per i giornalisti. Quanto accaduto ieri in Senato è grave e non trova alcuna condivisione. E' inaccettabile e certamente sanzionabile dalla giurisdizione europea sulla materia. Di fatto si è manifestata una risposta grave ad un appello che, dietro il paravento del voto segreto, ha fatto emergere i peggiori istinti presenti tra molti politici in una fase di fine legislatura triste e di evidente delegittimazione. (FNSI)

FNSI: CRISI DELL’INFORMAZIONE E DEL LAVORO GIORNALISTICO. DUE GIORNI DI STUDIO A FIUGGI DI CDR, ASSOSTAMPA, COMMISSIONE CONTRATTO E GIUNTA NAZIONALE DEL SINDACATO

redazione"I giornalisti italiani si preparano ad affrontare i problemi dell'editoria e del lavoro professionale nel tempo dei radicali cambiamenti di sistema e della crisi economica alla vigilia della nuova stagione contrattuale. Per farlo, la Fnsi ha indetto "una due giorni" di studio, analisi e iniziative, che si terrà il 14 e 15 novembre a Fiuggi. Nella sala dei congressi dell'Hotel Ambasciatori 250 giornalisti, rappresentanti dei comitati di redazione delle Associazioni Regionali di Stampa, della Commissione contratto e l'intera Giunta Esecutiva della Fnsi, saranno impegnati a irrobustire le conoscenze su tutti i problemi strutturali e contingenti dell'editoria e del lavoro giornalistico.
Dopo l'apertura dei lavori da parte del Segretario Generale della Fnsi, Franco Siddi, saranno presentate quattro relazioni su diversi aspetti dei problemi che hanno pesanti incidenze sugli assetti del sistema. Sugli assetti editoriali, sull'innovazione e su quale business per il futuro e l'indipendenza del sistema si concentrerà lo studio della "Boston Consulting" , che sarà illustrato dal dr. Nicola Pianon. L'analisi e le prospettive dei mercati pubblicitari per l'equilibrio e l'economia dei media sarà invece al centro di un rapporto del dr. Roberto Binaghi (Mindshare World). I costi sociali della crisi, le criticità e gli scenari sostenibili per l'Inpgi e per la Casagit saranno invece illustrati dai Presidenti dei rispettivi Istituti, Andrea Camporese e Daniele Cerrato. Al termine di ogni relazione, question time con domande brevi di chiarimento e risposte immediate.
La seconda giornata della conferenza dei giornalisti sarà invece dedicata al dibattito, indirizzato alla libera proposizione "delle idee e delle azioni", alla luce delle acquisizioni di conoscenza e di arricchimento fatte durante la prima giornata, superando, per quanto possibile, la vecchia logica di interventi focalizzati solo su particolari situazioni di disagio.
La "due giorni" è finalizzata soprattutto alla maturazione di una consapevolezza diffusa sulla condizione reale dell'editoria e del lavoro giornalistico, in questa fase di grandi cambiamenti verificando come inserire le problematiche delle singole realtà in una visione di sistema: sia in prospettiva del rinnovo contrattuale, sia nella proiezione di un' ampia iniziativa per una revisione della legislazione regolatrice e delle misure per il welfare di settore".(FNSI)

LA RIVISTA DEI GESUITI “LA CIVILTA’ CATTOLICA” TORNA SUL DECIMO RAPPORTO SULLA COMUNICAZIONE CENSIS/UCSI CON UN ARTICOLO DI COMMENTO (GLI ITALIANI E LA COMUNICAZIONE) DI P. FRANCESCO OCCHETTA S.J

«I media siamo  noi: l'inizio dell'era biomediatica». Si apre con questo slogan piuttosto perentorio e carico di nuovi significati il Copertina2 Decimo Rapporto sulla comunicazione elaborato dal Censis in collaborazione con l'Ucsi (Unione cattolica stampa italiana). La pubblicazione del Rapporto, nato da un'intuizione di Emilio Rossi, il primo direttore del Tg1, costituisce un appuntamento annuale atteso da tutti i comunicatori, in quanto permette di monitorare le abitudini, i mezzi e il modo di comunicare degli italiani.(1

Per quali ragioni il Censis ha deciso di coniare un nuovo termine per spiegare il complesso universo dei media? L'era «biomediatica» rimanda al modo in cui è cambiata la vita delle persone in relazione ai media, al punto che in essi, afferma il Rapporto, «si rispecchia l'immagine che ciascuno si è prodotto».

 

FONDI EDITORIA: SEQUESTRATI BENI AL SEN DE GREGORIO

de_gregorioUn decreto di sequestro emesso dal giudice delle indagini preliminari ed eseguito dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza e' stato notificato al senatore del Pdl Sergio De Gregorio. Il sequestro e' avvenuto nell'ambito dell'inchiesta di fondi per l'editoria "indebitamente percepiti dal quotidiano 'L'Avanti"'. L'inchiesta e' condotta dai pm della sezione Reati contro la pubblica amministrazione della Procura di Napoli. Si tratta di un provvedimento di sequestro "per equivalente" dei beni di Walter Lavitola e Sergio De Gregorio emesso dal gip presso il tribunale di Napoli a luglio di quest'anno in relazione alle somme che sarebbero state indebitamente percepite negli anni che vanno dal 1997 al 2009 dalla societa' International Press. Nei confronti del senatore De Gregorio l'esecuzione del provvedimento era stata sospesa nella parte riguardante alcuni immobili in attesa di un'autorizzazione da parte del Senato. Nella seduta del 6 novembre scorso Palazzo Madama ha deciso di concedere l'autorizzazione. Le Fiamme Gialle hanno sequestrato due appartamenti trovati nella disponibilita' di De Gregorio e della moglie. L'appartamento e' situato a Napoli e l'altro in provincia di Caserta. (ADNKRONOS)