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GREENACCORD:APERTO IL IX FORUM DELL’INFORMAZIONE CATTOLICA PROMOSSO ANCHE DA UCSI E FISC.LA VETTA DEI MONTI, CONTATTO TRA UOMO E DIO

trentoUn excursus sui tanti passaggi contenuti nella Bibbia e nei Vangeli che hanno per scenario la montagna; un'analisi dei segni del Sacro rintracciabili nel territorio dolomitico; una spiegazione del perché le cime dei monti ispirano e aiutano il desiderio di spiritualità e ascesi insito nell'animo umano. Si è aperta con uno sguardo al carattere divino della montagna il IX Forum dell'Informazione cattolica per la Salvaguardia del Creato, organizzato da Greenaccord Onlus in collaborazione con UCSI (Unione cattolica Stampa Italiana) e FISC (Federazione italiana Settimanali Cattolici) e in partenariato con la Provincia autonoma e l'Arcidiocesi di Trento.
Una scelta non casuale: perché quest'anno il filo conduttore del Forum - contenuto già nel titolo ("Salì sul monte. Mons sanus pro corpore sano") è rappresentato dalla montagna e dal cruciale ruolo che essa ha per lo sviluppo umano. Spirituale, morale, sociale, economico e ambientale.
"Solo il monte sembra offrire lo scenario perfetto per il colloquio con Dio" osserva il biblista Piero Rattin, primo tra i relatori intervenuti nella sessione inaugurale del Forum. "È lo scenario per l'abbandono del mondo e la salita verso il divino. Basta ripercorrere la Bibbia e i Vangeli per notare che molti dei più importanti passi hanno la montagna come contesto e spesso come co-protagonista. Il Monte Nebo, sul quale il profeta Mosé ebbe la visione della Terra Promessa che Dio aveva destinato al suo popolo. Il Monte Oreb (o Sinai) sul quale ricevette le tavole della Legge e che servì a un altro profeta, Elia, per sfuggire a un grande smarrimento e sul quale Dio si rivelò a lui. Il Monte Tabor, sul quale avvenne la trasfigurazione di Gesù. Il monte Golgota, teatro della sua Passione". Persino il piccolo colle di pochi metri su cui Cristo salì per pronunciare forse il suo sermone più famoso è ricordato come "discorso della montagna". "Il monte è lo scenario ideale di un'utopia mai spenta" prosegue Rattin. "Un segno del messaggo di Pace della religione cristiana: far convergere tutti i popoli in una convivenza finalmente armoniosa. Il progetto di pace è un cammino in salita perché arduo e difficoltoso. Ma solo alla fine di quel percorso in salita ci sarà il ristoro di Dio. Solo a quell'altezza gli uomini si ritroveranno fratelli".
Un segno, quello di Dio, che è ben presente nel territorio dolomitico, recentemente incluso fra i Patrimoni dell'Umanità dall'Unesco. Ma per l'architetto paesaggista e fondatore di Arte Sella, Enrico Ferrari, secondo dei relatori intervenuti, "se in passato il reticolo del sacro nel territorio dolomitico era molto importante, ora è stato fortemente alterato in molti luoghi. I pianificatori oggi spesso non tengono conto della centralità che il sacro possiede per le nostre comunità. La Chiesa - prosegue Ferrari - ha perso il ruolo di predominanza e di sacralità. È diventato uno qualunque degli elementi del paesaggio, compromettendo la sacralità del territorio. Per un restauro del paesaggio e per una sua riqualificazione bisogna ora partire da azioni a breve termine, ridando dignità ai luoghi di culto".
Posizione condivisa anche da Ugo Morelli, docente di Psicologia del Lavoro all'università Ca' Foscari di Venezia e presidente del Comitato scientifico di STEP, la Scuola per il governo del Territorio e del Paesaggio istituita tre anni fa dalla Provincia autonoma di Trento. "L'uomo deve ritrovare la consapevolezza che prima aveva della sua opera di trasformazione del paesaggio. Al centro di tutto va messa la vivibilità. Pensiamo troppo spesso che la nostra vivibilità possa andare contro natura. Le nuove generazioni si devono misurare con questa realtà e devono assumersi l'impegno di deporre la presunta primazia della specie umana. Dobbiamo riconoscere che siamo solo una parte del tutto. Altrimenti esisterà un futuro per il pianeta Terra. Ma tale futuro non includerà la presenza umana".
I lavori del del IX Forum dell'informazione cattolica per la Salvaguardia del Creato possono essere seguiti in diretta streaming sul sito www.greenaccord.org. Sullo stesso sito è disponibile il programma completo dei relatori e le sintesi degli interventi.

GIORNALISMO:LA QUARTA EDIZIONE DEL PREMIO BIAGIO AGNES A CAPRI. I PREMIATI

premioBiagioAgnesGiunto alla sua quarta edizione, il Premio Biagio Agnes, importante riconoscimento internazionale di giornalismo, tradizionale e consolidato appuntamento di cultura e informazione ripreso dalle telecamere di Rai1, si svolgerà quest'anno per la prima volta a Capri, sul palco della Certosa di San Giacomo. Sabato sera, condotta da Mara Venier, si svolgerà la cerimonia di premiazione che sara' messa in onda su Rai1 il 20 giugno.
Oltre alle figure illustri del giornalismo si alterneranno sul palco anche grandi artisti della musica italiana: Ad omaggiare questa prima edizione caprese saranno Peppino di Capri, il cantautore Mario Lavezzi e le Div4s, con un repertorio di brani evergreen, tra tradizione e revisione dei piu' famosi brani della musica italiana. Un premio speciale e' stato assegnato in questa edizione a Elvira Terranova, corrispondente siciliana dell'Adnkronos, a Giovanni Tizian, cronista che dall'inizio del 2012 vive sotto scorta per aver raccontato e documentato il radicamento delle mafie al nord e a Padre Enzo Fortunato, autore del libro 'Siate amabili'.A Capri nomi celebri del mondo dell'informazione e della comunicazione saranno riuniti in un evento volto a valorizzare e premiare la professione giornalistica, cosi' come era nelle intenzioni del fondatore, Biagio Agnes, lo storico giornalista nonche' Direttore generale della Rai, da sempre impegnato nello sviluppo della comunicazione e del giornalismo in ogni suo aspetto, al fine di incentivare, valutare e cogliere i profondi cambiamenti che questo mestiere ha subito anche attraverso l'evoluzione tecnologica. Quest'anno il Premio Internazionale verra' consegnato a Seymour Hersh, giornalista di fama mondiale e Premio Pulitzer per le sue inchieste in ambito militare. Considerato uno dei giornalisti piu' noti degli Stati Uniti grazie al suo reporting sul massacro del My Lai, Hersh e' attualmente giornalista e autore per il ''New Yorker'' per cui si occupa di temi geopolitici, di sicurezza e militari. Non meno di rilievo gli altri premiati. A Piero Ostellino il Premio alla Carriera. All'editorialista de ''Il Sole 24 Ore'', Stefano Folli, il Premio Carta Stampata. Per la Televisione la giornalista conduttrice della rubrica ''Speciale Tg1'', Monica Maggioni, unica italiana embedded all'esercito statunitense durante la seconda Guerra del Golfo. Ex aequo il Premio per la Radio ad Alfredo Provenzali, voce storica della radio, radiocronista della trasmissione ''Tutto il calcio minuto per minuto'' e a Riccardo Cucchi, caporedattore di Radio Uno Sport, il quale ha raccontato ben sei Mondiali di calcio e sette Olimpiadi. Il Premio Giornalista Scrittore, invece, verra' consegnato a Piero Angela, giornalista televisivo e autore del libro ''A cosa serve la politica?''. Al caporedattore di Repubblica.it, Giuseppe Smorto, il Premio Nuove Frontiere del Giornalismo. Infine, il Premio Giovani under 35 ad Alessandra Viero conduttrice del Tgcom24 e da poco nuovo volto di ''Pomeriggio 5'' per la stagione estiva. Il Premio Biagio Agnes e' promosso e organizzato dalla Fondazione Biagio Agnes, sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con i Patrocini della Presidenza del Consiglio dei Ministri, della Regione Campania, del Comune di Capri, della Camera di Commercio di Napoli, dell'Ordine Nazionale dei Giornalisti e della Scuola di Giornalismo dell'Universita' degli Studi di Salerno. La giuria del Premio e' composta da: Gianni Letta (Presidente), Paolo Garimberti (Presidente Onorario del Premio), Giulio Anselmi, Maurizio Belpietro, Virman Cusenza, Giuliano De Risi, Giampiero Gramaglia, Roberto Iadicicco, Paolo Liguori, Pierluigi Magnaschi, Giuseppe Marra, Antonio Martusciello, Mauro Mazza, Roberto Napoletano, Mario Orfeo, Mario Pirani, Antonio Preziosi, Mario Sechi e, di diritto, il Presidente dell'Ordine Nazionale dei Giornalisti Enzo Iacopino, e il Presidente della Regione Campania Stefano Caldoro. Come gli scorsi anni, il rigore della manifestazione e' assicurato da un Comitato di Garanti, composto dal Segretario Generale Onorario della Presidenza della Repubblica Gaetano Gifuni, dal Presidente Onorario RCS Cesare Romiti, dall'economista Professor Pellegrino Capaldo e dal Rettore dell'Universita' degli Studi di Salerno, Professor Raimondo Pasquino. (ADNKRONOS)

RAI:FNSI, LA PIU’ NETTA DISCONTINUITA’ PER IL RILANCIO DELL’AZIENDA. NO A CENSURE E AUTOCENSURE, SI’ AL RECUPERO DI PROFESSIONALITA’ EMARGINATE

RAICAVALLI"La più netta discontinuità rispetto alla gestione attuale della Rai. Questa è la richiesta del sindacato dei giornalisti, nelle ore in cui ancora c'è chi, al vertice di viale Mazzini, si rifiuta di prendere atto della situazione insostenibile del servizio pubblico. Il sindacato ha espresso riserve sul metodo seguito dal governo e ha chiesto che venga chiaramente esplicitato il mandato dei nuovi vertici: è indispensabile avere la certezza che per la Rai si voglia un rilancio, nel segno della qualità, del rifiuto delle censure e delle autocensure e nel recupero delle tante professionalità emarginate. Il governo è tenuto a dare risposte convincenti e rispettose dell'autonomia della Rai. Ma non può rivendicare meriti nella difesa del servizio pubblico chi ne ha gestito il declino, in termini di autonomia, di pluralismo, di trasparenza".(FNSI)

PROFESSIONE: ASSEMBLEA CONTINENTALE DEI GIORNALISTI EFJ-FNSI A BERGAMO SUL TEMA “GIORNALISMO COME BENE PUBBLICO, UN IMPEGNO EUROPEO

InternazionaleBergamoOKL'Assemblea continentale annuale dei giornalisti, voluta quest'anno in Italia dalla Federazione Europea dei Giornalisti (Efj), si svolgerà a Bergamo dal 15 al 17 giugno. I lavori si apriranno alle 14.30 d 15 giugno e si concluderanno il17 alle ore 14.00. Al meeting annuale - che, con il titolo "Il giornalismo come bene pubblico", ha come tema guida "gli sconvolgimenti della crisi economica europea e l'impegno per i diritti dei giornalisti" - saranno presenti 100 delegati dei sindacati e organizzazioni professionali di tutti i Paesi europei coordinati nella Federazione Europea dei Giornalisti. (FNSI)

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ISTITUZIONI: CONFRONTO GIOVANI CATTOLICI CON RUTELLI,ALFANO E ENRICO LETTA A LA CIVILTA’ CATTOLICA. P.OCCHETTA:” UN INCONTRO PENSATO COME UNA SORTA DI AGORA’”.

legge_elettorale_cattolicaÈ stata soprattutto la legge elettorale al centro del dibattito fra giovani dell'associazionismo cattolico e il leader dell'Api Francesco Rutelli, il segretario del Pdl Angelino Alfano e il vicesegretario del Pd Enrico Letta. Nella cornice della Civiltà cattolica i tre leader hanno risposto alle puntuali domande sulla riforma della Costituzione, sul finanziamento ai partiti, sulla natura giuridica dei partiti stessi e, appunto, sulla legge elettorale.
«L'incontro», ha spiegato il gesuita padre Francesco Ochetta introducendo i lavori, «è stato pensato come una sorta di agorà. Al termine di un percorso lungo ci siamo resi conto che sono i corpi intermedi, le associazioni, la Chiesa, i sindacati, le famiglie, che aiutano le istituzioni a rinnovarsi. È anche per questo che stanno nascendo tante nuove forme di politica dal basso».
Azione cattolica, Fuci, Agesci, gli studenti delle scuole cattoliche riuniti nella sigla Msc-Fidae, partendo dal Forum nazionale giovani di tre anni fa hanno deciso di studiare le principali riforme istituzionali e costituzionali in corso nel Paese e di consegnare ai tre leader un lungo documento che sintetizza le loro posizioni nell'ottica di fornire un contributo a una «democrazia sostanziale che faccia riforme per il popolo e non soltanto del popolo». Ed è proprio su questo tema che si sono registrate le posizioni più distanti, con Angelino Alfano che ha rilanciato la proposta di un presidente della Repubblica votato direttamente dal popolo e Francesco Rutelli che ha sottolineato come «in questo momento non ci sono i necessari contrappesi al potere che avrebbe il presidente della Repubblica eletto in questo modo».
Enrico Letta ha aggiunto che «è impossibile cambiare la Costituzione su un punto così delicato come i poteri del presidente della Repubblica e il metodo di elezione. L'unica riforma che si può fare è il cambio del numero di parlamentari e anche la legge elettorale. Il Parlamento, infatti, è ormai delegittimato e quindi trovo impossibile che questo Parlamento possa fare una riforma costituzionale fatta bene. Un nuovo Parlamento, invece, eletto con un nuovo sistema elettorale, può avere funzioni costituenti».
I tre leader si sono trovati d'accordo sulla necessità di trovare comunque un accordo che diminuisca il numero dei parlamentari e dia la possibilità ai cittadini di scegliere le preferenze. «Mandiamo in pensione il porcellum», hanno detto all'unisono Rutelli e Letta. «Qualunque altra legge elettorale è sicuramente migliore di questa». Al dunque, però, le proposte sono tutt'altro che vicine. Si va dal sistema francese a quello tedesco, al ritorno al Mattarellum.
In ogni caso, hanno detto con saggezza i ragazzi, «meglio ricordare quello che diceva De Gasperi: "La politica va fatta non pensando alle prossime elezioni, ma alle nuove generazioni"». Generazioni che, a giudicare dalla sala strapiena, sono più che ansiosi di dare il loro contributo riscoprendo la tradizione del cattolicesimo democratico e rimettendo al centro la persona e i suoi valori. (FAMIGLIA CRISTIANA)