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RAI:CDA STARODINARIO SUL CASO MINZOLINI. INTANTO CRESCE IL TOTONOMINE PER UNA EVENTUALE SOSTITUZIONE AL TG1

images_74Il Consiglio di amministrazione della Rai si riunirà martedi' prossimo in seduta straordinaria per affrontare la vicenda del rinvio a giudizio per peculato di Augusto Minzolini, direttore del Tg1. Lo ha riferito una fonte vicina alla presidenza dell'azienza pubblica radio-tv. Minzolini è stato rinviato a giudizio del gup di Roma per aver fatto una serie di acquisti privati utilizzando la carta di credito aziendale. Il giornalista, che ha poi restituito le somme spese, per diverse decine di migliaia di euro, ha detto ieri che la vicenda giudiziaria è un pretesto per farlo "saltare" dalla direzione dei più importante telegiornale italiano.Tra le ipotesi di cui hanno parlato nei giorni scorsi alcune fonti, il possibile trasferimento di Minzolini a New York e l'affidamento della direzione del Tg1 a interim (probabilmente Fabrizio Ferrigni, vice direttore) a un altro dirigente Rai. Circola, comunque, un totonomine: Il presidente dell' Ansa, Giulio Anselmi si è detto non disponibile per la sua recente nomina a presidente della Fieg;. il direttore del Giornale Radio, Antonio Preziosi, e di quello della Tgr, Alberto Maccari, e si fanno i nomi di esterni come Mario Calabresi, Mario Sechi, Marcello Sorgi (che ha già diretto il Tg1).
Intanto, il cda ha approvato tre nomine su cui la settimana scorsa si era acceso uno scontro interno che aveva portato il presidente Paolo Garimberti a chiedere un intervento sulla Rai del premier Mario Monti. Il consiglio ha approvato la nomina di Valerio Fiorespino alle Risorse televisive, di Carlo Nardello allo Sviluppo strategico e di Giancarlo Biacca alla vicedirezione Abbonamenti. I primi due provvedimenti sono stati approvati a maggiorana, con i voti contrari di Angelo Maria Petroni - consigliere nomimato dall'ex ministro dell'Economia Giulio Tremonti - e di Giovanna Bianchi Clerici, in quota Lega Nord, ha detto la fonte. E' passata invece all'unanimità la promozione di Biacca. (REUTERS,AGENZIE)

RAI INTERNAZIONALE: VERSO LA CHIUSURA DELLE TRASMISSIONI DEDICATE AGLI ITALIANI NEL MONDO. I GIORNALISTI CHIEDONO IL SOSTEGNO DELL’USIGRAI

INTERLa produzione dei programmi di Rai Internazionale dedicati agli italiani all'estero cesserà dal primo gennaio 2012. La comunicazione aziendale giunta ai giornalisti della testata diretta da Daniele Renzoni parla infatti di "cessazione delle autoproduzioni di testata a partire dal primo gennaio 2012".I giornalisti di Rai Internazionale, riuniti in assemblea, hanno chiesto all'azienda di "convocare con la massima urgenza le rappresentanze sindacali per l'apertura di un tavolo di trattativa che preveda l'immediata ricollocazione dei giornalisti, salvaguardando le mansioni professionali e le funzioni specifiche". L'assemblea ha anche chiesto all'Usigrai "il massimo impegno a tutela dei giornalisti della testata e ne sollecita la presenza all'assemblea riconvocata per lunedì 12 dicembre alle 15".I giornalisti di Rai Internazionale, si legge in un comunicato stampa, "rivendicano le professionalità e le competenze maturate nella testata e si appellano alla Presidenza del Consiglio affinché venga rinegoziata la convenzione con la Rai per la produzione diretta all'estero, in linea con le dichiarazioni del presidente Monti sull'importanza di comunicare nel mondo il ruolo dell'Italia".(COM-RAIINTERNAZIONALE)

LAICI:FRANCO MIANO, PRESIDENTE DELL’AZIONE CATTOLICA,LA FORZA DI UNA SCELTA. OCCORRE LAVORARE ATTORNO AL BINOMIO EDUCAZIONE-EVANGELIZZAZIONE; NE DISCENDE L’IMPEGNO IN TANTI CAMPI, DALLA FAMIGLIA ALLA SCUOLA, ALL’EDUCAZIONE ALL’IMPEGNO SOCIALE E POLITICO

mianopL'8 dicembre è, per la Chiesa cattolica, la solennità dell'Immacolata concezione della Vergine Maria. Per l'Azione cattolica italiana (Ac) è pure la "Giornata dell'adesione", nella quale gli aderenti confermano la loro appartenenza. Un appuntamento ormai tradizionale per molte delle parrocchie, dal Nord al Sud del Paese, nelle quali l'associazione è presente. Il SIR ne ha parlato con il presidente nazionale di Ac, Franco Miano (nella foto).
Cosa vuol dire aderire all'Azione cattolica?
"Significa compiere una scelta comunitaria nella Chiesa e con la Chiesa, al cui centro c'è una visione di fede. Significa inserirsi nella storia e nel presente di quest'associazione, condividendone il progetto, che è la formazione globale della persona, a tutto campo, nell'idea che la dimensione sociale e comunitaria è un dato intrinseco alla vita dell'uomo. L'Azione cattolica è un'associazione per tutti, dal ragazzo all'anziano, e raggiunge ogni luogo d'Italia, dal piccolo paese alla metropoli. È un'associazione popolare: chi aderisce è espressione del popolo di Dio, nel senso pieno datogli dal Concilio Vaticano II. Aderire vuol dunque dire che si sceglie di seguire Cristo con la Chiesa, insieme ad altri, per rendere vive e belle le nostre città e i nostri paesi".
Dimensione fondamentale dell'Ac è il radicamento sul territorio, a partire dalle parrocchie...
"L'adesione all'associazione avviene in un luogo preciso, formato da un insieme di persone che vivono in una particolare comunità parrocchiale, che è a sua volta inserita in un territorio. Il luogo è fondamentale per l'Ac, nel duplice senso di fedeltà alla propria Chiesa locale e alla propria terra. Amare la Chiesa locale vuol dire anche amare la terra in cui si vive ed è, questa, la dimensione primaria di un aderente all'Ac: la comunità è quella nella quale si nasce, si cresce, si vive, come pure si vive, si lavora, ci s'impegna all'interno di un territorio specifico. L'Azione cattolica rappresenta, nelle realtà locali, un tessuto connettivo di cui si ha estremo bisogno. Anche perché nel locale vive uno spirito che è universale: lo spirito della cattolicità, dell'amore per ogni uomo che è sulla faccia della terra. L'Ac non concepisce il locale come luogo di chiusura, di separatezza, ma al contrario quella dimensione particolare è fonte di apertura. È la stessa struttura associativa a favorire tutto questo: l'Ac è locale, cioè diocesana e parrocchiale, ma pure nazionale, passando attraverso un collegamento regionale. E ha anche una prospettiva internazionale attraverso il Fiac (Forum internazionale di Azione cattolica). Ha tutti gli elementi, quindi, per non rimanere chiusa nel locale, ma anzi per esaltarlo aprendolo".
In un tempo di "nuova evangelizzazione" quale ruolo ha l'associazionismo cattolico, e l'Ac in particolare?
"L'Ac ha una storia unitaria, pur lasciandosi interrogare dalle vicende di ogni tempo e dalle sue trasformazioni, alla ricerca della strada migliore per l'annuncio del Vangelo in quel tempo specifico. A partire dal Concilio Vaticano II si è ripensata, andando alle radici delle scelte di fede e di vita. La presenza degli altri movimenti nella vita della Chiesa è sicuramente un grande dono del Signore: tutti dobbiamo concorrere alla nuova evangelizzazione, e l'Ac può dare un contributo significativo in virtù della sua storia e del suo presente, fatto di vicinanza alla vita delle persone e alle esperienze concrete, di radicamento territoriale, di un tratto intergenerazionale, ossia di tutti quegli aspetti che ne fanno un'occasione formativa preziosa".
Gli orientamenti pastorali della Chiesa italiana per il decennio hanno al centro proprio l'educazione. Come si pone l'Ac rispetto a questo imperativo ecclesiale?
"L'associazione sposa appieno il programma decennale della Chiesa italiana. Sul tema dell'educazione è particolarmente sensibile in virtù della sua storia e del suo essere una scuola di formazione cristiana, che vuol dire pienamente umana. Ciò significa lavorare attorno al binomio educazione-evangelizzazione. Ne discende l'impegno in tanti campi, a partire da quelli tradizionali - famiglia e scuola - fino all'educazione all'impegno sociale e politico".
A proposito di educazione all'impegno socio-politico, nei prossimi mesi vi sarà il secondo incontro dell'Ac con gli amministratori locali. In questa stagione "particolare" per il nostro Paese cosa ha da dire l'associazione in ordine alla formazione e all'impegno di chi vuol mettersi in gioco nell'agone politico?
"Prima di tutto l'Ac può essere di sostegno all'impegno di chi autenticamente si offre per il servizio alla vita della città. È suo compito svolgere un'opera di formazione, ed è importante che la offra anche ai propri aderenti impegnati in politica. Inoltre c'è da curare lo sviluppo di nuove vocazioni all'impegno sociale e politico, di cui abbiamo particolarmente bisogno. Appartiene alla storia dell'Ac che a partire da un cammino formativo si sviluppino tante dimensioni del servizio, e tra esse vi è pure l'impegno nella politica e nelle amministrazioni locali, al servizio del bene comune e del territorio nel quale si vive".(SIR)

TELEVISIONE: COMITATO MEDIA E MINORI, PRECISAZIONE SU ELABORAZIONE CODICE TV

media-e-minoriIn merito a quanto asserito nell'ambito della premiazione dell'Ambrogino d'Oro dall'Osservatorio sui Diritti dei minori di Antonio Marziale - "sono da ascriversi all'Osservatorio due tra i provvedimenti normativi più importanti dell'ultimo decennio, ossia il Codice di autoregolamentazione Tv e Minori, recepito dalla Legge Gasparri, e il Codice Internet e Minori" -, Franco Mugerli, presidente del Comitato Media e Minori presso il Ministero dello Sviluppo economico, cui è affidato il mandato istituzionale di dare applicazione al Codice Tv e Minori precisa in una nota: "Il Codice di autoregolamentazione Tv e Minori, sottoscritto il 29 novembre 2002 alla presenza del Ministro delle Comunicazioni on. Maurizio Gasparri, è stato elaborato dalla Commissione per l'assetto del sistema radiotelevisivo istituita presso il Ministero delle Comunicazioni, della quale facevano parte i rappresentanti delle emittenti oltre a presenze istituzionali, d'intesa con la Commissione parlamentare per l'Infanzia presieduta dall'on. Maria Burani Procaccini, ora nel Comitato Media e Minori". "Per la stesura del Codice - conclude Mugerli - la Commissione si è avvalsa del confronto e della collaborazione di numerosi operatori e il dott. Antonio Marziale è uno tra questi".

Popoli e Missione: Non solo Pil

POPOLIEMISSIONE_DICEMBREL'ultimo numero dell'anno del mensile diretto da padre Giulio Albanese, ospita un dossier sulla ricerca della felicità oltre il benessere economico. In tempi di crisi finanziaria internazionale, c'è da chiedersi seriamente quali sono i veri valori che determinano la qualità della vita e se la felicità si può misurare attraverso il Prodotto interno lordo di un Paese. La ricerca della felicità deve andare ben oltre i parametri del benessere economico e recenti ricerche hanno dimostrato come la diversità di reddito tra Nord e Sud del mondo non coincida con lo stato di felicità delle persone. In un momento di grande volatilità dei mercati internazionali, scrive nell'Editoriale di apertura padre Giulio Albanese, anche il commercio di beni alimentari è soggetto a pericolosi squilibri e . Nell'articolo "Risposte politiche ad una finanza senza etica" viene esaminata la recente nota del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace Per una riforma del sistema finanziario internazionale che esprime la ricerca di un nuovo umanesimo globale, improntato ad un etica della solidarietà. Tra gli obiettivi da perseguire per raggiungere un nuovo equilibrio mondiale, il bisogno di restituire all'etica il suo primato sull' economia per ricondurla alla sua primaria funzione sociale.
Da segnalare in questo numero, un servizio sulla giornata di riflessione e dialogo promossa ad Assisi il 27 ottobre scorso da Benedetto XVI che ha ricevuto 300 rappresentanti religiosi, per commemorare insieme il 25esimo anniversario dello storico evento voluto da Giovanni Paolo II.