Riforma dell'Ordine: approvate le linee guida, ora il confronto con il governo

Sono state approvate con un’ampia maggioranza del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti le linee guida (leggi qui) per la riforma dell'accesso alla professione. Sono state presentate in una conferenza stampa, dal presidente e dai vertici dell’Ordine.

Cambierà nome, sarà l’’Ordine del Giornalismo’, si manterrà al centro l'esame di idoneità e sarà basato sul possesso di una laurea almeno di primo livello. Ci sarà anche una revisione del percorso per l'iscrizione nell'elenco dei pubblicisti, ma con la possibilità di creare un nuovo Albo unico del nuovo ‘Ordine’.

Altri cardini della proposta, che sarà or sottoposta al governo: nuove regole sugli esami; superamento dell'esclusività professionale; la richiesta al legislatore di rivedere la normativa sul funzionamento dei Consigli di disciplina.

Il primo commento durante la conferenza stampa è stato del presidente dell’Ordine, Carlo Verna: «Una riforma che pone al centro il diritto dei cittadini ad essere correttamente informati in un momento drammatico per la professione, attaccata dagli annunci di abrogazione del nostro Ordine professionale, dalle minacce alla sopravvivenza della piccola editoria rappresentate dall'azzeramento del Fondo per il pluralismo, dal proliferare delle fake news».

«Oggi più che mai – ha proseguito Verna – alla tenuta democratica del nostro Paese serve un organismo come l'Ordine dei giornalisti che certifichi la diffusione di informazione verificata e garantita secondo i principi deontologici. Al centro della riforma ci sono proprio la funzione deontologica dell'Ordine e il diritto dei cittadini ad essere correttamente informati, insieme con l'accesso alla professione, con la formazione e l'aggiornamento dei giornalisti, consapevoli del ruolo del giornalismo come potere di controllo democratico. Chi cerca la disintermediazione, chi vuole eliminarci vuole che ai cittadini arrivi solo la voce di chi urla più forte».

Con Verna in conferenza stampa erano presenti anche gli altri vertici del Consiglio nazionale dell'Ordine, i presidenti degli Ordini regionali, i rappresentanti degli altri enti della categoria.

Il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, ha inviato un messaggio di sostegno da parte del sindacato e ha ribadito la necessità di “dar vita in tempi brevi ad una manifestazione pubblica di tutta la categoria per respingere gli attacchi della politica alla libertà di espressione, al diritto dei cittadini di essere informati e all'articolo 21 della Costituzione”.

Da Parigi, dove si trova per il congresso del sindacato francese dei giornalisti, Lorusso auspica un'iniziativa europea per definire i contenuti della direttiva europea sul diritto d'autore, in modo che non diventi solo un vantaggio per gli editori ma ricada in positivo sull’occupazione. E’ intervenuto anche il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti. «Non c'è dissenso fra Fnsi e Ordine su questi temi. Solo compatti – ha detto – possiamo far fronte alle minacce alla professione. Vogliono abolire l'Ordine quando ce n'è più bisogno. Vogliono abolire il pensiero critico e chi fa le domande».

La proposta di riforma, inviata dal presidente Verna al dipartimento per l'Informazione e l'Editoria della presidenza del Consiglio dei ministri, ora sarà ora inviata anche al ministro della Giustizia e al Parlamento. «Chiederemo che sia aperto un tavolo di confronto sulle linee guida e chiederemo di essere convocati a quel tavolo insieme con i rappresentanti di tutti gli organismi della categoria», ha detto la vicepresidente del Cnog, Elisabetta Cosci.

foto: OdG

Ultima modifica: Gio 18 Ott 2018