Editoria: la minaccia dei tagli e l'appello di don Bianchi (Fisc)

Non sono buoni i segnali che arrivano dal governo, e tuttavia don Adriano Bianchi, direttore della ‘Voce del Popolo’ di Brescia e presidente della Fisc (la Federazione dei Settimanali Cattolici), dice di essere fiducioso che possa aprirsi il dialogo sull’erogazione futura dei fondi per l’editoria.

“Mi auguro si tratti solo di annunci. L’azzeramento del Fondo per il pluralismo non toccherà i grandi giornali, ma quelli piccoli. È più facile fare la battaglia parlando di taglio all’editoria, ma in realtà verranno tagliati soltanto i giornali del territorio”, commenta.

Ricorda che la Fisc, che rappresenta 180 testate, ha seguito “un percorso di trasparenza per ricevere i contributi, con una rendicontazione estremamente precisa e una trasformazione a livello aziendale secondo i parametri previsti dalla legge. Lo scorso anno abbiamo chiuso anche un accordo con l’Fnsi che estende alcune tutele del contratto Aeranti-Corallo anche ai giornalisti delle realtà diocesane”.

L’allarme tuttavia è grande: “La mancanza del sostegno, in un contesto di crisi della carta stampata, impatterà in maniera importante. Molte realtà non riusciranno a sopravvivere”.
Il Fondo per il pluralismo secondo lui garantisce che nel Paese ci siano voci diverse, anche quelle che esprimono i territori, le minoranze, le realtà più piccole. Fonti di informazione veramente legate ai cittadini, che raccontano quell’Italia che le persone vivono quotidianamente.

Ultima modifica: Mer 24 Ott 2018

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