Il nostro pensiero per Antonio, vittima dell'odio e del fanatismo mentre si affacciava alla professione del giornalista

Antonio, in fondo, era uno di noi. La notizia della sua morte, in seguito all’attentato di Strasburgo, colpisce e addolora anche l’Ucsi.

La sua storia è quella di tanti giovani che si affacciano al giornalismo, esplorano vie nuove, sperimentano progetti e innovano linguaggi e contenuti (nel suo caso anche grazie a questa esperienza di ‘radio interuniversitaria’).

Anche la Federazione della Stampa, in una nota, si stringe attorno alla famiglia di Antonio Megalizzi.

«Voleva raccontare il mondo e favorire la conoscenza di quelle diversità e differenze che sono la ricchezza dell'Europa unita. Diversità e differenze che sono, invece, odiate dall'integralismo fanatico di ogni natura e colore. Il nome di Antonio Megalizzi entra, purtroppo, di diritto nell'elenco di chi ha perso la vita perché aveva scelto di essere 'guardiano di verità'», affermano Fnsi, Ordine nazionale dei giornalisti e Assostampa e Odg regionali.

Il presidente dell'Ordine dei giornalisti del Trentino Alto Adige, Mauro Keller, ha reso nota l'intenzione di consegnare alla famiglia di Antonio il tesserino di iscrizione all'Ordine del giovane reporter, di soli 29 anni, che nei prossimi mesi avrebbe completato la pratica per l'ingresso nell'elenco dei pubblicisti.

«All'inizio della prossima riunione della Consulta regionale, il 20 dicembre a Bolzano, sarà inoltre osservato un minuto di silenzio», conclude Keller.

Ultima modifica: Ven 14 Dic 2018

UCSI - PI 01949761009 - CF 08056910584 - Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 224 del 29/09/2014 - Tutti i diritti riservati