L'ultimo appello contro i tagli all'editoria. A Mattarella e ai parlamentari

Giornalisti uniti contro la minaccia del taglio al fondo per l’editoria. E dopo la lettera-appello a Mattarella a firma di numerosi giornalisti delle piccole testate, si registra la condivisione della Federazione nazionale della Stampa italiana e del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti.

La norma inserita nel testo della manovra è una «pugnalata alla schiena di tante piccole realtà editoriali espressioni di minoranze politiche, culturali, linguistiche», scrivono sindacato e Ordine, che si augurano «che i singoli parlamentari facciano appello alla loro libertà di coscienza e votino contro».

«La norma inserita nel testo della manovra - osservano Fnsi e Cnog - non ha niente a che vedere con la riforma del settore, pure necessaria, ma rappresenta un mero regolamento di conti con la categoria. Si tratta di una pugnalata alla schiena di tante piccole realtà editoriali espressioni di minoranze politiche, culturali, linguistiche e un chiaro avvertimento a tutti gli altri: chi crede di poter portare avanti battaglie ideali e culturali, anche in contrapposizione al governo, d'ora in avanti avrà vita dura».

Per sindacato e Ordine si tratta di «un colpo mortale al pluralismo dell'informazione, alla funzione critica della stampa, al ruolo dei corpi intermedi» che «sarà messo a segno con un maxiemendamento alla manovra, senza alcun confronto con gli operatori del settore».
Se i tagli saranno confermati, concludono Fnsi e Ordine, «si condanneranno a morte decine di testate e si allungherà la lista di giornalisti e lavoratori precari e disoccupati».

Ultima modifica: Lun 17 Dic 2018