Google continua la battaglia contro la direttiva europea del copyright. E sceglie i grandi giornali di carta

A Google, colosso della rete, non piace proprio la nuova direttiva europea sul copyright, che è stata approvata dal Parlamento di Strasburgo nel settembre scorso.

Il paradosso è che per la sua campagna informativa, che contrasta con le istanze degli editori tradizionali, ha scelto proprio le pagine di alcuni grandi quotidiani.

Vi campeggiava questo slogan: “Oggi più che mai è importante conoscere tutti i punti di vista su una notizia”, e Google premette che ”l’articolo 11 della nuova direttiva sul copyright dell’Unione europea mira a proteggere il lavoro della stampa. E questo è un obiettivo che condividiamo pienamente”.

Il controverso articolo 11 della Direttiva introduce però la possibilità per gli editori di ricevere compensi ”consoni ed equi” per l’utilizzo (anche se parziale) dei loro contenuti da parte dei ”fornitori di servizi nella società dell’informazione”. Un principio che riguarda solo le grandi piattaforme ed esclude gli utilizzi privati dei link e il loro impiego non commerciale.

Google si dice preoccupato per ”alcuni elementi di questa legislazione che potrebbero ridurre lo spettro e il numero di notizie che si trovano quando si cerca online”, aggiungendo che la propria opinione in merito è che ”serve una soluzione che consenta agli editori, piccoli e grandi, di scegliere liberamente e apertamente come i lettori possono accedere ai loro contenuti”.

Sulla questione si erano espresse chiaramente anche le più autorevoli rappresentanze dei giornalisti che sostenevano che con il voto del 12 settembre ”il Parlamento europeo votava in massa un progetto di direttiva che permette alla stampa e alle agenzie di sperare finalmente che venga loro pagata una retribuzione dai giganti di internet”.

Ultima modifica: Gio 10 Gen 2019