Giustizia e informazione, il richiamo del Papa nell'incontro con i magistrati

C’è anche un importante richiamo all’informazione nel discorso tenuto da papa Francesco all’udienza con i vertici dell'Associazione Nazionale Magistrati, guidati dal presidente Francesco Minisci.

L’ANM compie 110 anni e vi aderiscono il 90 per cento delle toghe italiane.

"In un tempo nel quale così spesso la verità viene contraffatta, e siamo quasi travolti da un vortice di informazioni fugaci”, ha detto il papa, “è necessario che siate i primi ad affermare la superiorità della realtà sull’idea”.

Il papa ha parlato della giustizia come una virtù cardinale che indica la giusta direzione, punto di appoggio e di snodo, proprio come un cardine. Se non c'è giustizia l'intera vita sociale si inceppa, come una porta che non può più aprirsi.

Parole ferme, le sue, mentre "viviamo in un contesto attraversato da tensioni e lacerazioni, che rischiano di indebolire la tenuta stessa del tessuto sociale e affievoliscono la coscienza civica di tanti, con un ripiegamento nel privato che spesso genera disinteresse e diventa terreno di coltura dell'illegalità".

Tra le tante difficoltà nel lavoro dei magistrati, il papa ha citato da un lato la sovrabbondanza delle leggi, dall'altro i vuoti legislativi in alcune questioni importanti, come l’inizio e la fine della vita, il diritto familiare, la complessa realtà degli immigrati.

I tempi e i modi nell’amministrazione della giustizia, ha ricordato, toccano la carne viva delle persone, soprattutto dei più indigenti. Ai magistrati è dunque richiesto di giudicare con indipendenza, tenendo lontano dai tribunali, "favoritismi e correnti, che inquinano scelte, relazioni e nomine".

Ultima modifica: Sab 9 Feb 2019

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