La radio è in salute. Ma soffrono le 'locali'

Confindustria Radio Tv produce una nuova interessante ricerca sul comparto radiofonico. Da questo si evince che crescono i ricavi (anche pubblicitari) delle radio nazionali mentre soffre di più il settore locale (e i ricavi pubblicitari diminuiscono di quasi il 5%).

E’ un’altra dimostrazione che i media locali e l’informazione locale vivono un periodo difficile

Per andare nel dettaglio nel 2016 i ricavi totali raggiungono i 525 milioni di euro. La radio locale pesa per il 28% del totale (38% all’interno del solo settore privato). E’ agli stessi livelli il valore dei ricavi pubblicitari reali (escludendo sconti e commissioni).

“Lo studio rappresenta con concretezza lo stato del settore radiofonico, nazionale e locale, accompagnandolo con dati reali ed oggettivi, nella consapevolezza della complementarietà dei due comparti, che viviamo nel quotidiano della nostra realtà associativa” ha detto Franco Siddi, presidente di Confindustria Radio Tv.

Le aziende radiofoniche nazionali risultano in positivo anche su altri parametri, come redditività, patrimonializzazione, occupati diretti (che aumentano del 5%).

Per le radio locali, pur nell’incertezza del campione esaminato, si nota che “le aziende che hanno una dimensione di impresa congrua migliorano i risultati, ma permane un’eccessiva polverizzazione del mercato: sono 246 infatti aziende (i due terzi del campione) che hanno ricavi totali minori di 250.000 euro e patrimonializzazione, redditività, e numero di dipendenti ai limiti della sostenibilità”.

A livello locale il dato più positivo è quello riconducibile ai contributi statali. Il 2016 è infatti il primo anno della riforma complessiva del sistema radiotelevisivo locale con la nascita del “Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione” (legge 198/2016), che ha aumentato e stabilizzato le risorse complessive del settore. Ed è anche l’anno del cambiamento dei criteri di erogazione e ripartizione dei fondi, disciplinata dal nuovo Regolamento (DPR 146/2017). Siddi ricorda che CRTV si è battuta affinché questo regolamento (anche per le tv) potesse favorire la ripresa dell’emittenza locale più sana e strutturata.

Ultima modifica: Lun 4 Mar 2019