La piaga delle molestie sessuali n redazione. Dati allarmanti

Segnali preoccupanti per quanto riguarda la tutela delle donne nelle redazioni.

Almeno secondo l’indagine promossa dalla Fnsi (con la sua propria Commissione Pari Opportunità) in collaborazione con Casagit, Inpgi, Usigrai e i patrocini dell’Ordine dei giornalisti e di Agcom e condotta da Kairos Ricerche. Risulta infatti che l’85% di giornaliste che lavorano come dipendenti dei media (in quotidiani, tv e agenzie di stampa, esclusi i periodici) dichiara di aver subito molestie (il 66,3% negli ultimi 5 anni).

La curatrice Linda Laura Sabbadini parla di risultati “orientativi”, che “vanno presi con cautela ma identificano situazione di forte disagio fra le donne”.

La forma di molestia più diffusa, subita dall’80,7% delle intervistate, è quella verbale a sfondo sessuale e gli sguardi inopportuni o lascivi. Il 19,3% dichiara di essere state sottoposte a richieste di prestazioni sessuali mentre cercava lavoro e il 13,8 per progredire nella carriera. Rilevante anche il dato sulle molestie fisiche e sessuali. Ci sono anche casi di violenza sessuale (2,9%) e tentata violenza sessuale (8%) , minacce di violenza sessuale (1,9%) e minacce di altri tipi di violenze (11,7%).

“Esiste una necessità di evoluzione di comportamenti”, ha commentato Raffaele Lorusso, segretario della Fnsi. “Il recepimento del codice antimolestie deve diventare parte integrante dei nostri contratti”.

Le molestie sono state subite nell’89,5% dei casi mentre si lavorava: per il 72,3% come dipendente a tempo indeterminato. Più del 50% delle molestie avviene entro i 35 anni ma colpiscono ogni età: la fascia più esposta è quella fra i 27 e i 30 anni.
Quanto a eventuali provvedimenti contro il molestatori, la risposta è negativa per il 90,6%, non so per il 7,2% e affermativa solo per il 2,2% delle intervistate.

Ultima modifica: Sab 6 Apr 2019