La libertà di stampa è sempre più sotto attacco, in tutto il mondo

Si rinnova l’allarme per la violenza contro i giornalisti. Non solo: sembrano diminuire anche la tutele dei diritti dei lavoratori.

Emerge tutto questo a conclusione della riunione del comitato esecutivo della IFJ (la Federazione internazionale dei giornalisti) che si e’ tenuto a Bari su invito della FNSI.

“I sindacati europei chiedono alla Federazione europea dei giornalisti maggiore impegno su questi temi e attenzione alla situazione dei cronisti e alla libertà dei media nell'area balcanica, in Turchia e nell'est europeo”.
In una mozione presentata dalla Fnsi, si auspica “una moratoria sui tagli al fondo per l'editoria perché il provvedimento del governo ha messo a rischio la sopravvivenza di numerose piccole realtà editoriali e almeno un migliaio di posti di lavoro”.

Si chiede l’abolizione del carcere i giornalisti e l'approvazione di una norma per contrastare le cosiddette querele bavaglio.

I giornalisti francesi hanno denunciato un'inaccettabile escalation di violenze contro i cronisti, più volte vittime dei ‘gilet gialli’, oltre che di un'inaccettabile attività repressiva da parte delle forze dell'ordine.

Preoccupazione per le minacce e le intimidazioni al lavoro dei cronisti viene espressa anche dalla Spagna, che “stigmatizza il tentativo di indebolire il servizio pubblico radiotelevisivo”.

Infine è stata approvata all'unanimità una mozione a sostegno dei giornalisti palestinesi e del loro sindacato, il Psj, nella quale si sottolinea “il potenziale impatto negativo che il risultato delle recenti elezioni israeliane potrà avere sui giornalisti palestinesi”. Unanimità anche per la mozione, presentata dall'Australia, per impedire l'estradizione negli Stati Uniti di Julian Assange, arrestato l'altro giorno dalla polizia inglese.

Ultima modifica: Mar 16 Apr 2019