Gli 'stati generali' secondo la Fnsi: confronto sui temi, non resa dei conti

A Roma, il 14 maggio, la Federazione della Stampa ha fatto il punto sulle proposte per gli ‘stati generali’ dell’editoria, voluti dal governo

E il suo segretario, Raffaele Lorusso ha ribadito che non devono essere una “resa dei conti”, ma una “occasione di confronto su temi come buona occupazione, abolizione del carcere per i giornalisti, strumenti di contrasto alle querele temerarie, tutela delle fonti e del segreto professionale, applicazione della direttiva europea sul copyright”.

Nel documento finale, approvato con voto unanime, si legge che la Fnsi “condivide le preoccupazioni dei colleghi per i continui attacchi subiti dall'informazione: i tagli dei contributi pubblici – a partire da Radio Radicale, il Manifesto, Avvenire, i giornali diocesani e in cooperativa – volti a scardinare i principi sanciti dalla Costituzione per il diritto dei cittadini ad essere informati; i bavagli che vengono posti attraverso le minacce ai cronisti; le querele temerarie e, ancora oggi, il carcere per i giornalisti previsto in caso di condanna per diffamazione; l'umiliazione del lavoro autonomo”.

Viene chiesta un’azione incisiva del governo per fronteggiare gli ‘over the top’, i colossi della rete. Vengono ipotizzate “tutte le più efficaci forme di lotta, compreso lo sciopero, assegnando alla segreteria e alla giunta della Fnsi il compito di determinare tempi e modi di attuazione”.

All’assemblea, che si è svolta al Teatro Adriano di Roma, era presente anche il segretario nazionale dell’Ucsi, Maurizio Di Schino.

Ultima modifica: Mar 14 Mag 2019

UCSI - PI 01949761009 - CF 08056910584 - Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 224 del 29/09/2014 - Tutti i diritti riservati