La 'Carta di Napoli', per tutelare i giornalisti che lavorano 'con' le immagini

Le immagini sono importanti e possono colpire (e ferire) più delle parole. Per questo nasce una nuova carta deontologica, la “Carta di Napoli”, che indica doveri e diritti per i giornalisti che lavorano con le immagini.

E’ stata presentata dal sindacato unitario dei giornalisti della Campania (Sugc) e dalla Federazione nazionale della Stampa (Fnsi).

“L’accesso ai luoghi è sempre più difficoltoso, il diritto di cronaca e il diritto di autore vengono sottomessi a logiche ‘predatorie’ e per nulla inclini al rispetto del ruolo del professionista”, c’è scritto nelle premesse.

“I social network e la digitalizzazione delle informazioni hanno rivoluzionato il flusso delle informazioni”. Il rovescio della medaglia è che si sta mettendo a rischio l’autonomia dei professionisti dell’informazione. Sta crescendo il “lavoro povero” e si afferma una precarietà che riguarda la quasi totalità dei giornalisti “per immagini” e ormai la maggioranza anche di chi scrive.

Ecco il testo della “Carta di Napoli”:

I La casa del Sindacato dei Giornalisti è aperta a tutti coloro che lavorano nel giornalismo per immagini. Il Sindacato si impegna ad estendere le garanzie dei contratti collettivi di lavoro giornalistico ai giornalisti per immagini.

II I compensi, non regolati dai contratti collettivi, devono essere adeguati alle prestazioni richieste e non devono essere lesivi della dignità professionale. Non bisogna svalutare la professione e creare alterazioni a ribasso nel mercato

III Gli editori sono tenuti ad impegnarsi a garantire la copertura previdenziale e assistenziale del giornalista per immagini qualunque sia la natura giuridica del rapporto di lavoro

IV Il giornalista per immagini è garanzia di corretta informazione. E’ mediatore del materiale audiovisivo autoprodotto da Forze dell’Ordine, enti ed istituzioni, affinché l’informazione possa essere approfondita e non veicolata in maniera unidirezionale

V Le istituzioni devono garantire l’accesso ai giornalisti per immagini ai fatti e ai luoghi nel rispetto del diritto di cronaca, promuovendo, se necessario, protocolli con Ordine e Sindacato dei giornalisti

VI No al furto di immagini, video ed articoli attraverso i social network. No alla diffusione pirata sul web e sui social network di quotidiani e riviste. Il Sindacato chiede al Parlamento di accogliere la recente normativa europea sul copyright

VII Le immagini non vanno manipolate o modificate in maniera da disorientare l’opinione pubblica

VIII Il giornalista per immagini non si autocensura, e non deve essere soggetto a censura, in modo da riprendere sempre i fatti nella loro completezza.

IX Il giornalista per immagini dà una rappresentazione dei fatti quanto più possibile completa ed imparziale e rispetta sempre la dignità dei soggetti ripresi.

X Nello svolgere la sua professione, il giornalista per immagini non influenza, altera o crea situazioni per produrre immagini violente o che incitino all’odio.

Ultima modifica: Mar 21 Mag 2019