Sostegno pubblico all'editoria, siamo tra gli ultimi in Europa

Dai lavori degli ‘stati generali’ emerge con chiarezza che il sostegno pubblico all’editoria non è una caratteristica italiana, anzi in molti altri paesi europei è ancora più marcato.

Lo studio è stato condotto dal Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio e mostra che sono proprio i Paesi del Nord Europa quelli che più aiutano il nostro settore.
Prima è la Danimarca con 9,54 euro pro capite (55 milioni in totale); Norvegia e Svezia spendono rispettivamente 6,80 e 5,40 euro. Solo penultima, tra i sette Paesi considerati, è l’Italia con 1,11 euro (in totale 66 milioni di euro), seguita solo dall’Austria con 1,01 euro. La Francia, che destina al settore 120 milioni, fa registrare una spesa di 1,81 euro a persona. Nel raffronto con il Pil i transalpini assomigliano molto a noi: la percentuale di incidenza è dello 0,028% sul Pil (per noi è lo 0,025).

Oltre alle misure dirette ci sono anche quelle indirette, e il Regno Unito balza nettamente al primo posto. Lì infatti non c’è Iva sulle vendite di giornali, riviste e libri. Il valore è di 1,8 miliardi.

Se guardiamo alle misure che vengono adottate, notiamo sempre l’Iva agevolata e in molti casi le tarifee rodotte per la distribuzione dei giornali. Ci sono poi interventi per l’innovazione ela formazione, oltre che per la difesa della stampa locale e delle minoranze linguistiche.
Per fare un esempio la Norvegia, come l’Italia, prevede un sostegno per il pluralismo informativo di qualità e indipendente (notizie e attualità) e per le piccole imprese che vale oltre 35 milioni.

Un altro caso interessante è quello della Germania, dove non sono previste misure dirette a livello centrale, ma dei singoli Lander.
In Italia le misure dirette ammontano a 66,5 milioni di contributi alle imprese editrici di quotidiani e periodici, c’è l’Iva agevolata sulle vendite di quotidiani, periodici e libri (per un valore di 243 milioni di euro) e si applicano tariffe agevolate per la distribuzione dei giornali (50,5 milioni di euro), oltre a un sostegno alle prestazioni di vecchiaia anticipata per i giornalisti per 46,3 milioni di euro.

Ultima modifica: Dom 23 Giu 2019

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