La relazione (e gli allarmi) del presidente dell'Agcom

Lancia l’ennesimo allarme il presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni Angelo CardanI nella relazione annuale alle Camere: i colossi mondiali della rete hanno entrate pubblicitarie che crescono in modo esponenziale. Il valore dei ricavi è di 3 miliardi.

I rischi che vengono prospettati sono quelli di uno squilibrio del mercato e di una raccolta in forme nuove dei dati personali. A fronte della crescita del settore, si indeboliscono le telecomunicazioni tradizionali. Negli ultimi sette anni si sono persi un quarto dei ricavi e persino la tv in chiaro ha fatto registrare una flessione dei conti a doppia cifra (-13%).

"Il settore editoriale ha proseguito una fase di vero e proprio declino strutturale con un calo generalizzato di valore economico (-40%), investimenti, occupazione, ricavi". La pubblicità online invece passa dai 1407 milioni del 2011 agli oltre 2700 milioni del 2018 (+93%).

Per il presidente Cardani è stata anche l’occasione di un bilancio del mandato di sette anni. E ha parlato di maggiori tutele, oggi, per i consumatori. Non solo: ha fatto riferimento alle misure per la ‘par condicio’ politica (e non solo in periodo elettorale) e soprattutto a quelle innovative, un modello europeo, per la tutela dei diritti d’autore.

Tra i dati di particolare interesse c’è quello che gli operatori telefonici ormai hanno maggiori ricavi dai servizi dati che dal servizio voce. Tuttavia, forse perché il mercato è già saturo, nel 2018 c’è stata una lieve flessione per la connettività dati.

Rilevante (ne abbiamo ampiamente parlato anche qui) è poi il Regolamento che limiterà l'utilizzo delle parole di odio e di discriminazione.

Ultima modifica: Gio 11 Lug 2019