Governo e Parlamento, le richieste dei giornalisti (Odg e Fnsi)

Con il nuovo governo cambiano anche gli interlocutori della nostra categoria. Al Sottosegretario all’Editoria il presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti Carlo Verna augura “buon lavoro”e ribadisce che “è urgente procedere al più presto ad un confronto con l’esecutivo sui nodi stringenti dell’informazione”.

Il tema della riforma – ha aggiunto - non è più rinviabile. Così come quello dell’accesso alla professione. E poi serve un dibattito sul futuro dell’Inpgi, l’ente previdenziale, è necessaria una revisione dei tagli delle risorse che hanno messo in ginocchio tante testate minori

“Serve un dialogo articolato a tutto campo – ha precisato Verna - perché i temi coinvolgono più interlocutori nell’esecutivo, fermo restando il vigilante Ministero di Giustizia. Sulla professione giornalistica incombono migliaia di azioni giudiziarie temerarie, di minacce ai cronisti che svolgono il loro mestiere a testa alta; vi è la necessità di garantire un equa retribuzione ai tanti giornalisti che si trovano nelle posizioni più svantaggiate così come la certezza della pensione per coloro che hanno ancora molti anni di lavoro davanti”.

Dalla Federazione della Stampa (il suo segretario Lorusso ha avuto un primo faccia a faccia con il premier Conte alla Fiera del Levante) invece arriva un appello al Parlamento perché “si possavare ad una rapida e larga approvazione di un testo che affronti anche le questioni relative al carcere per i cronisti e all'assurdità del sequestro dei beni dei cronisti di testate fallite”.

Ultima modifica: Lun 16 Set 2019