Un maestro Manzi 4.0 per la 'formazione all'informazione'

Al Senato, su iniziativa dell’Uspi (Unione Stampa Periodica Italiana ) si è parlato di “Fake news. Libertà e responsabilità di informazione nell’era digitale”.

Ed è emerso che forse il problema vero, più grande, non è tanto quello delle ‘fake news’, ma l’analfabetismo funzionale che cresce. Il pubblico si dimostra sempre più incapace di critica ed elaborazione

“Il diritto dei cittadini ad essere correttamente informati resta, ma quando Istagram registra 19 milioni di contatti al mese ci si rende conto che il giornalismo tradizionale è residuale” ha detto Carlo Verna, presidente dell’Ordine dei giornalisti. Che poi ha ricordato che l’Ordine stesso ha istituito una commissione attenta a questi fenomeni, tentando di progettare un istituto di formazione all’etica delle nuove tecnologie.

Per Verna “il principale elemento su cui ragionare è la responsabilità” e “l’unico vero rimedio al giornalista fazioso è il giornalista, cioè il pluralismo. Non servono divieti o paletti, serve un sistema virtuoso con il giornalista al centro”.
E poi, conclude, “servirebbe un piano Marshall per la formazione all’informazione, o un maestro Manzi 4.0”. L’impegno, per lui, deve partire dalle istituzioni.

Foto: archivio Rai

Ultima modifica: Mer 13 Nov 2019

UCSI - PI 01949761009 - CF 08056910584 - Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 224 del 29/09/2014 - Tutti i diritti riservati