'Garantire la libertà di stampa', contro ogni minaccia e intimidazione

Proprio mentre da Malta arrivava la notizie dell’arresto di un uomo per l’omicidio di Daphne Caruana Galizia, la giornalista trucidata in auto due anni fa per le sue inchieste sul riciclaggio di denaro, a Roma, in Fnsi, si svolgeva un interessante confronto per contrastare il fenomeno delle minacce e della violenza ai giornalisti.

A Malta l’operazione della polizia è avvenuta a metà della scorsa settimana. L’uomo fermato, che si definisce un tramite fra il mandante e gli esecutori, avrebbe offerto collaborazione in cambio della grazia. All'indagine stanno collaborando anche gli esperti dell'Europol, che hanno ottenuto dalla magistratura maltese il permesso di esaminare i dispositivi sequestrati al presunto intermediario.

A Roma invece il Vice Ministro dell’Interno Matteo Mauri ha annunciato, all’iniziativa promossa da Articolo 21, che nei prossimi giorni sarà riattivato il Centro di osservazione contro le intimidazioni ai giornalisti.

Il presidente della Commissione Antimafia, Nicola Morra, ha aggiunto che presto saranno ascoltati tutti i 24 cronisti sotto tutela. Inoltre dovrà continuare il suo iter il disegno di legge sulle querele temerarie.

“Questa iniziativa – ha detto il presidente dell’Fnsi Giulietti – è dedicata alla comunità di giornaliste e giornalisti che per via del loro lavoro vengono minacciati, aggrediti, insultati, querelati, le cui fonti sono messe a rischio. A tutti quei colleghi che spesso per tre euro a pezzo rischiano anche la vita. Chiediamo una norma che introduca il reato di 'molestie contro articolo 21 costituzione’”.

Al confronto hanno portato la loro testimonianza molti dei giornalisti minacciati e sotto scorta.

Ultima modifica: Mar 19 Nov 2019

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