Malta nel caos, bloccati senza motivo anche i giornalisti Borrometi e Ruotolo

Sono ore molto difficili, a Malta. E le indagini sull’assassinio di Daphne Caruana Galizia hanno devastato la credibilità del premier Muscat, ormai costretto alle dimissioni.

In mezzo ad indagini lacunose e alle vibranti proteste di tanti manifestanti, c’è anche una vicenda che riguarda alcuni giornalisti italiani inviati sull’isola. Raccontano Paolo Borrometi e Sandro Ruotolo, che lì rappresentavano la Fnsi alle iniziative promosse dai giornalisti locali: “la scorsa notte, insieme a tutti gli altri colleghi (almeno una quarantina), siamo stati letteralmente sequestrati dopo la conferenza stampa del Premier Joseph Muscat. Un fatto di una gravità assoluta, come testimoniano le immagini. Sono stati dieci minuti incredibili, sequestrati e bloccati senza una motivazione, fra le urla delle colleghe maltesi che avevano riconosciuto chi ci bloccava”. I due scrivono che probabilmente erano sostenitori del primo ministro maltese.

Borrometi e Ruotolo lanciano un appello: “Chiediamo ai giornalisti di tutto il mondo, come annunciato nella nota del segretario Lorusso e del presidente Giulietti, di denunciare quanto sta accadendo. È una vergogna, non esiste lo stato di diritto a Malta”.

La mobilitazione in effetti c’è stata e l’Europa stessa nelle ultime ore ha inviato una missione a Malta.

Paolo Borrometi sabato 30 novembre è atteso anche a Vinci (la città natale di Leonardo, in Toscana) per ritirare il premio giornalistico “Gli omini boni” promosso dall’associazione “Vinci nel Cuore”. “Non sappiamo se potrà essere con noi – si legge in un comunicato – ed esprimiamo sincero affetto e piena solidarietà a Paolo, Sandro e a tutti gli altri colleghi bloccati senza motivazione. Quanto accaduto a Malta è intollerabile e deve preoccuparci tutti. E' necessaria la massima, urgente, chiarezza su ciò che è accaduto”.

Ultima modifica: Ven 29 Nov 2019