Pubblicità e notizie, commistione vietata

La commistione tra pubblicità e informazione non può esserci. La pubblicità insomma deve essere ben distinta dalle notizie.

E’ un richiamo, l’ennesimo, del Consiglio dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia: “in caso di violazioni palesi trasmetterà segnalazioni al Consiglio di disciplina territoriale per le valutazioni di sua competenza”.
Il motivo di questa puntualizzazione è spiegato nella nota: “recenti campagne pubblicitarie sono tracimate nelle pagine di economia delle principali testate, attraverso un suggestivo utilizzo delle immagini dei marchi narrati”.

Sempre la nota spiega che “nulla impedisce di trattare argomenti di economia, di moda, di costume e di sport con riferimento ad aziende e prodotti, che sono evidentemente parte dell’informazione stessa, ma al giornalista è richiesta un’attenzione particolare per evitare di trasformare la notizia in una vetrina più o meno suggestiva (e subdola) per il prodotto”.
La responsabilità è di chi gestisce l’informazione, ma la serietà è richiesta anche ai giornalisti. E anche sui social network, dove vige il divieto di pubblicità diretta o occulta.

Ultima modifica: Mer 18 Dic 2019