Quel che ha detto il presidente Conte su editoria e giornalismo
Nel fiume di dichiarazioni del Presidente del ConsiglioGiuseppe Conte durante la conferenza stampa di fine anno ci sono anche molte considerazioni sull’editoria e sul giornalismo. Che magari oggi fanno meno notizia ma spiegano qual è la posizione del governo su alcuni grandi temi per la nostra professione.
Il presidente dell’Ordine Carlo Verna all’inizio aveva definito “illegittimo” il principio della sostituzione di due redattori prepensionati con uno nuovo che può anche essere non giornalista. Sull’Inpgi, pur dicendosi d’accordo sulla necessità di una maggiore trasparenza, ha chiesto con urgenza un tavolo per allargare la platea.
Verna, che ha ricordato i tanti giornalisti minacciati e per questo sotto scorta, ha apprezzato l’idea della moratoria dei tagli all’editoria, ha rilanciato la proposta di riforma dell’Ordine, ha paventato i rischi dell’automazione spinta nelle redazioni.
Fin qui le parole di Verna. Poi ha risposto il Presidente Conte.
“Il giornalismo è fondamentale per il funzionamento della democrazia ma in un contesto in continua evoluzione bisogna anche porsi in sintonia con l’evoluzione del mercato. È la regola della competizione e vince chi si mostra più innovatore”.
Sulla controversia per la sostituzione dei giornalisti con i non giornalisti spiega che “non è uno schiaffo alla professione giornalistica che il governo rispetta, ma avviene nella prospettiva di una riconversione digitale e di un rilancio di un’azienda. Una competenza digitale specifica può essere particolarmente utile. Le aziende non sono obbligate ad assumere, ma possono farlo sulla base di un dialogo con i sindacati. Non è una compressione o uno svilimento della professione giornalistica. Di competenze digitali c’è sempre più bisogno”.
Per l’Inpgi c’è ancora tempo. Il commissariamento non è stato deciso e a gennaio invece partirà il tavolo tecnico che dovrà tenere conto, ha ribattuto Verna, della necessità di allargare la platea dei contributori.
Foto: www.governo.it