Fnsi: 'nuove risorse per l'informazione'. In Veneto tamponi ai giornalisti più esposti.

Il segretario generale della Fnsi Raffaele Lorusso ha parlato con il sottosegretario all’editoria Andrea Martella sulla condizione dei giornalisti in questa fase di emergenza. Ha messo in evidenza il grande impegno dei professionisti dell'informazione, nonostante le difficoltà delle loro aziende, e ha chiesto al governo nuove misure per garantire ai cittadinoìi l’informazione “corretta e veritiera”.

“La quasi totalità dei mezzi di informazione ha moltiplicato gli spazi dedicati alle notizie, ai reportage e agli approfondimenti, ha aggiunto Lorusso, trovando piena condivisione con il membro del governo.

Perciò, secondo Lorusso, servono ulteriori misure di sostegno per tutta la filiera dell'informazione. “Giornali, televisioni e siti web stanno soffrendo per il calo della raccolta pubblicitaria dovuta alla chiusura di numerose attività produttive e commerciali. L'informazione è stata inserita fra i servizi pubblici essenziali, e di questo va dato atto al governo, ma adesso è necessario che quel flusso quotidiano di notizie e approfondimenti continui ad essere garantito”.

Per la Fnsi vanno sbloccate le risorse per la Rai, per la carta stampata e per l’emittenza radiotelevisiva locale, a patto che le singole testate garantiscano il servizio pubblico essenziale e il pluralismo delle voci, oltre che i contratti di giornalistie dipendentio”.

C’è poi il tema del rischio da Coronavirus anche per i giornalisti e gli operatori “in prima linea”.
Lorusso auspica che “le autorità sanitarie valutino le situazioni di maggiore esposizione e dispongano, per mutua protezione, l'effettuazione dei tamponi”.

Una esperienza innovativa in questo senso è quella del Veneto. Lì, unica caso per ora in Italia, c’è stata l’intesa tra il Sindacato dei giornalisti e la Regione.
C’è la possibilità, offerta ai soli giornalisti e tecnici-operatori che “per esclusivi motivi di servizio, certifichino lo stato di effettiva esposizione a rischio di infezione da coronavirus”, di effettuare i tamponi rivelatori del contagio.

Le liste di nomi saranno segnalati da Cdr e fiduciari al Sindacato con l'assenso esplicito del collega. I freelance potranno inoltrare la loro richiesta direttamente al Sindacato, “dichiarando che, esclusivamente per motivi professionali, versano in un effettivo stato di esposizione al rischio di contagio da Covid-19”.

Ultima modifica: Mer 25 Mar 2020