La crisi rischia di fermare anche i giornali di strada

I giornali di strada soffrono, e parecchio, la situazione che stiamo vivendo. Per il direttore della Rete internazionale che li raccoglie “sta venendo a mancare il rapporto faccia a faccia con i clienti, da cui deriva il loro piccolo guadagno”.

Infatti la distribuzione è ferma, praticamente ovunque. In Italia (e in altri Paesi) c’è però il reddito di cittadinanza. Lo evidenzia Stefano Lampertico, direttore di Scarp de’ Tenis, il giornale di strada con sede a Milano e distribuito in 12 città.

In tutto il mondo, le redazioni giornalistiche degli street papers stanno operando su altri fronti. Fanno contenuti on line e social. E si punta a fidelizzare il pubblico e agli abbonamenti. Lo fanno Scarp de’ Tenis, The Big Issue in Gran Bretagna, Shedia in Grecia, Faktum in Svezia, ma anche altri giornali in Finlandia, negli Stati Uniti e in Messico.

I giornali di strada si assicurano sempre che “i venditori siano tutelati e possano continuare a percepire un guadagno onesto”.

Ultima modifica: Ven 3 Apr 2020